Biografia e vita di Antonio Canova (1757-1822)
Antonio Canova, massimo scultore esponente del
Neoclassicismo, nasce l'1 novembre 1757 a Possagno, vicino Treviso.
Figlio di uno scalpellino, rimane orfano a soli quattro anni e verrà cresciuto dal nonno paterno Pasino Canova, tagliapietre e scultore locale di discreta fama.
A Venezia dove è apprendista scolpisce le sue prime opere classicheggianti rappresentanti le figure mitologiche di
Orfeo e Euridice,
Dedalo e Icaro e
Apollo.
Nel 1779 Antonio Canova si sposta a Roma per frequentare le lezioni di nudo dell'Accademia di Francia e del Museo Capitolino; qui studia la scultura antica ed entra in contatto con artisti ed intellettuali che teorizzano un nuovo ritorno al classico.
La prima opera scultorea realizzata a Roma è il Teseo sul Minotauro, dove Teseo è raffigurato seduto sul Minotauro dopo la lotta, per
rappresentare vittoria della ragione sull'irrazionale.
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Tra il 1783 ed il 1810 Antonio Canova realizza molte sculture in marmo, sempre eleganti e classiche nelle forme, levigate al punto di
avere un aspetto liscio e traslucido; da ricordare la
Venere Italica, dalla bellezza perfetta idealizzata
dell'artista,
Amore e Psiche che oggi si trova a Parigi al
Museo del Louvre,
Ebe,
Venere e Adone, le eleganti e sensuali
Tre Grazie.
Quando i Francesi occuparono Roma, nel 1798, egli preferì abbandonare la città e ritornare a Possagno dove si dedicò alla pittura: in
due anni, egli dipinse molte delle tele e quasi tutte le tempere che oggi sono custodite nella sua Casa natale di Possagno.
A Roma realizza i monumenti funebri dei Papi Clemente XIII e
Clemente XIV e la stele funebre del Volpedo, nel 1798 riceve la commissione per il Monumento funebre di Maria Cristina d'Austria a Vienna,
mentre a Firenze realizza il Monumento funebre di Vittorio Alfieri.
La fama di Antonio Canova è tanto grande che viene incaricato da Napoleone Bonaparte di scolpirlo nella eroica nudità di Marte Pacificatore,
che non gli piacque, al contrario della statua a Paolina Borghese raffigurata come Venere Vincitrice in cui le parti scoperte sono rivestite
di cera rosata per conferirle un aspetto umano, anche se lo schema compositivo precisissimo, emana una freddezza tipicamente
neoclassica.
Antonio Canova trascorre gli ultimi anni della sua vita al suo paese natale lavorando al disegno di un Tempio destinato ad essere la Chiesa
Parrocchiale che però verrà finito dieci anni dopo la sua morte avvenuta a Venezia, in casa di un amico, il 13 ottobre 1822.