Biografia e vita di Alessandro Algardi (1598-1654)
Alessandro Algardi, celebre scultore,
pittore ed architetto, nasce a Bologna nel 1595 dove, prima di dedicarsi alle arti figurative, studia lettere.
Dopo aver appreso i primi rudimenti di pittura e scultura da Giulio
Cesare Conventi (1577-1640), con il quale lavora alla decorazione del
Santuario di Santa Maria della Vita nella sua città, si iscrive all'Accademia
degli Incamminati sotto la guida del pittore Ludovico Carracci, da lui considerato maestro anche nella scultura,
che gli insegna a cercare lo spessore volumetrico attraverso il sapiente uso della luce e delle ombre.
Nel 1622 si trasferisce a Mantova presso il duca Ferdinando Gonzaga nella
collezione del quale conosce la scultura classica che influenza il suo indirizzo stilistico.
Il mondo artistico del '600 si trovò diviso tra
Barocco e
Classicismo, opponendo naturalmente
Gian Lorenzo Bernini,
che con la sua vivace passionalità rappresentava
il Barocco, ad Algardi che propugnava il rigore e la compostezza del Classicismo.
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Quando Alessandro Algardi si trasferisce a Roma ha non poche difficoltà a farsi un nome, ma, aiutato dal Cardinale Ludovisi, bolognese anche lui, e da alcuni amici artisti, primo tra tutti il conterraneo
Domenichino che, secondo l'abate Bellori, suo biografo, non solo l'istruiva nelle cose
dell'arte, ma lo propose per due statue in stucco della Maddalena e di
San Giovanni Evangelista per le nicchie della cappella Bandini in San Silvestro al Quirinale (1628-29).
Finché a Roma regnava Papa Urbano VIII Barberini, grande
protettore del Bernini, per Algardi restava solo il restauro delle
statue antiche, che allora consisteva nell'aggiungere i pezzi mancanti
alle mutile testimonianze della scultura ellenica e romana.
Con la morte del Papa Urbano VIII, per il paziente
Alessandro Algardi le cose cambiano: al Soglio Pontificio sale Innocenzo
X Pamphilj (1644), acerrimo nemico dei Barberini, che si libera di tutti
i protetti del Papa morto, assumendo al posto del Bernini l'Algardi,
contribuendo ad accentuare la rivalità tra i due artisti ed il distacco
tra le correnti artistiche da loro rappresentate.
La fortuna dell'Algardi raggiunge il suo apice nel 1650 quando, in
occasione dell'Anno Santo, in San Pietro viene esposto il modello in
gesso, a grandezza naturale, della colossale pala marmorea con la Fuga di
Attila che, commessagli nel 1645, fu da lui terminata nel 1653.
Diversamente dalle opere del Bernini, che sembrano concepite di getto,
le opere dell'Algardi sono il frutto di una laboriosa e meditata
gestazione, testimoniata anche dalla lunghezza dei tempi in cui furono eseguite.
Alessandro Algardi esegui importanti gruppi marmorei come il San Filippo Neri a
Santa Maria del Popolo a Roma e la Decollazione di San Paolo che si
trova nella chiesa di San Paolo a Bologna, iniziata nel 1634 e non ancora terminata nel 1641.
Alessandro Algardi succedendo al Bernini alla Corte Papale, si afferma
anche come architetto che edificò importanti opere, come il Casino del Bel Respiro in villa Doria Pamphilj.
In bronzo dell'artista ci restano la grande
statua del pontefice Innocenzo X, oggi custodita nel Palazzo dei
Conservatori di Roma ed il monumento a Leone XI che si trova nella Basilica di San Pietro.
Abilissimo stuccatore e decoratore, Alessandro Algardi fu un eccellente ritrattista e il suo capolavoro in tal genere
è il busto di donna Olimpia Maidalchini (Roma, Galleria Borghese), X, per l'ardito motivo del grande velo che
si inarca a fare ala per addolcirne i tratti.
L'Algardi morì a Roma il 10 giugno 1654.