Biografia e vita di Salvador Dalì (dal 1904 al 1934)

Ritratto di Dalì

1904: 11 maggio, Figueras, provincia catalana di Gerona: nasce Salvador Felipe y Jacinto Dalì.

Dopo tre anni dalla morte del primo fratello, il padre pensò bene di chiamarlo allo stesso modo, forse per non essere mai riuscito a dimenticare il primogenito. Una circostanza un po' "malata", che non ha certo giovato all'equilibrio mentale del piccolo Salvador, il quale, appena adolescente, espone alcuni dipinti presso il teatro municipale della sua cittadina, riscuotendo un significativo apprezzamento critico.

Già a partire dai primi anni di vita vede formarsi la sua vocazione di pittore che lo porterà a divenire uno dei maestri del Surrealismo.

1916: soggiorna per qualche tempo nei dintorni di Figueras, nella tenuta Molì de la Torre, proprietà dei Pichot, famiglia di intellettuali e artisti. Scopre l'impressionismo attraverso la collezione del pittore Ramon Pichot.

In autunno, dopo aver frequentato le elementari, Salvador Dalì inizia le scuole superiori e frequenta le lezioni del professore Juan Nuà±ez alla Scuola Comunale di Disegno. L'evoluzione artistica della sua opera è molto precoce, come si nota in "Autoritratto con collo di Raffaello" (1920), e molto rapidamente crea una sintesi tra la sua formazione classica e l'aria impressionista e delle nuove avanguardie, come il Fauvismo, il Cubismo, ed il Surrealismo.


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1918: mostra allestita presso il teatro civico di Figueras, con approvazione della critica per i suoi primi dipinti.

1919: in riviste locali, pubblica svariati articoli su grandi maestri della pittura e una raccolta di poesie, Quand les Bruits s'endorment.

1921: in febbraio muore la madre. In ottobre viene ammesso all'Accademia di Belle Arti San Fernando, a Madrid. Abita alla Residencia de Estudiantes dove fa amicizia col poeta Federico Garcia Lorca.
La sua prima pittura è connotata dalle influenze futuriste, cubiste e soprattutto dall'opera di Giorgio De Chirico.

1923: dopo aver accesamente criticato la competenza dei suoi insegnanti, suscitando così agitazione in tutta la scuola, viene sospeso per un anno dalle lezioni. Nello stesso anno, per motivi politici, trascorre 35 giorni nel carcere di Gerona.
Sul piano pittorico ben presto la sua attenzione viene attirata dalle riproduzioni di dipinti di Max Ernst, Miró e Tanguy, i maestri dell'inconscio tradotto su tela.

1925: trascorre le vacanze a Cadaqués in compagnia di Lorca. In novembre, a Barcellona, viene allestita la sua prima mostra personale.

1926: compie il suo primo viaggio a Parigi dove incontra Picasso. In ottobre viene definitivamente allontanato dall'accademia madrilena.

1927: da febbraio a ottobre compie il servizio militare. Pubblica Sant Sebastià e sviluppa la sua estetica dell'oggettività.

1928: Con Llui's Montanyà e Sebastia' Gascli scrive Il manifesto giallo.

1929: insieme a Buà±uel gira il film Un chien andalou, che segna l'ammissione dei due artisti nel gruppo surrealista di Parigi. In primavera si reca a Parigi per partecipare alla realizzazione del film e, grazie a Mirò, incontra Tzara, i Surrealisti e Paul Eluard. A Cadaqués, durante le ferie estive, seduce la moglie di Eluard, Gala, e ciò lo porterà alla rottura col padre.

1930: nella rivista Le Surréalisme au service de la révolution, pubblica L'à¢ne pourri; nelle éditions surréalistes pubblica La femme visible. A Port Lligat, non lontano da Cadaqués, acquista una capanna di pescatori; d'allora in poi vi trascorrerà, insieme a Gala, gran parte dell'anno. Estremisti di destra distruggono il cinema dove viene proiettato il film "à¢ge d'or" scritto insieme a Buà±uel.

Pubblica "La femme visible", saggio dedicato a Gala, sua compagna dal 1929, modella e musa per tutta la vita. Questo libro segna un nuovo orientamento di Dalì, che inizia a coniugare un realismo quasi accademico con un delirio deformante, talvolta macabro.

Del Surrealismo, Dalà­ incarna il lato più eccessivo e parossistico. Fa proprio il concetto di "automatismo psichico", teorizzato da Breton. Nel contempo, elabora un metodo per la generazioni di immagini pittoriche, che definisce metodo "paranoico-critico".

Attraverso un processo di razionalizzazione delle turbe e delle pulsioni che derivano dalla "paranoia", di cui si considera affetto, l'artista trae immagini sorprendenti e paradossali.

I quadri surrealisti di Dalà­ si possono definire "paesaggi della psiche". In essi forme e figure, apparentemente incongruenti, risultano accostate in maniera teatrale su sfondi paesaggistici, generando effetti illusionistici o di metamorfosi.

Dalla mano di Dalà­ sono scaturite immagini divenute popolari al grande pubblico: orologi molli, fruttiere e volti che assumono le sembianze di un cane, giraffe che bruciano, donne-cassettiere, rocce che si specchiano sulla superficie di un lago, tavolozze palpitanti, ecc.

A potenziare la suggestione dei quadri di Dalà­ contribuisce la tecnica pittorica, estremamente rifinita, quasi iperrealista.

Dalà­ è un grande virtuoso della pittura. Tra i suoi modelli di riferimento spiccano i grandi maestri del rinascimento, i pittori olandesi del '600, Velazquez, il barocco spagnolo. Da costoro ricava soluzioni tecniche, ma anche spunti tematici e citazioni.


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1931: presso le (éditions surréalistes) esce L'amour la mémoire.
Dai quadri eseguiti in questi anni (le figure dell'Angelus di Millet, Lenin, Mae West, Guglielmo Tell, ... come pure le immagine doppie, quelle degli orologi morbidi, dei vari generi alimentari e quelle da lui definite "rappresentazioni commestibili, intestinali e digestive") si evince che Salvador Dalà­ incorpora alla sua pittura quegli elementi fondamentali che lo fanno assurgere a uno dei maestri del Surrealismo.

1932: partecipa alla prima mostra surrealista negli Stati Uniti. Scrive la sceneggiatura di Babaouo, un film che, come tutti i suoi successivi progetti cinematografici, non verrà mai realizzato. Si costituisce il gruppo Zodiaque che acquisterà regolarmente i suoi dipinti.

1933: nella rivista Minotaure, pubblica l'articolo De la beauté terrifiante et comestible de l’architecture modern style, provocando la rinascita dell'interesse per l'estetica di fine secolo.

1934: in occasione della presentazione del dipinto "L'enigma di Guglielmo Tell" hanno luogo i primi contrasti con i surrealisti e con André Breton. La sua personale allestita a New York riscuote un successo trionfale.

Continua la biografia dal 1936 al 1989

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