Biografia e vita di Marten De Vos (1532-1603)
Sulla vita di questo pittore fiammingo c'è, fra gli studiosi di arte ed i collezionisti, una certa confusione sulle opere di due pittori che sembrano omonimi:
Maarten o Marten de Vos e Martin de Vos il Vecchio, entrambe nati ad Anversa.
Uno dei due, nato nel 1532 e morto nel 1603, è figlio del pittore
Peter
de Vos, (1490 - 1567) mentre dell'altro, nato nel 1531 e morto nel 1606 non si sa nulla, ma probabilmente sono la stessa persona.
Dello stile di Marten de Vos si sa che seguì i dettami della
Scuola di
Anversa, fu allievo dell'illustre
pittore fiammingo Frans Floris, che a sua volta
faceva parte di una corrente italianizzante.
Altre date accompagnano un quadro del pittore in un catalogo del 1769:
"Martino de Vos d’Anversa scolare di Francesco de Floris e poi del
Tintoretto,
alla cui maniera molto si affezionò doppo la sua venuta in Italia. Nacque nel 1534, morė nel 1604 nella stessa cittā".
Quando nel 1552 Marten de Vos si recò in Italia, studiò a Roma, a Firenze e con Tintoretto a Venezia.
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Di questo viaggio, fra le altre opere conservate in vari musei, a Roma,
nella Chiesa di San Francesco a Ripa, nella prima cappella si può
ammirare la "Concezione" opera del 1555 del pittore fiammingo.
Dopo la morte di Frans Floris nel 1570, Marten de Vos divenne l'artista più importante in Anversa.
Le pale d'altare, che costituiscono la maggior parte della sua
produzione fino al 1579, sono tipicamente
Manieriste, con composizioni
raffinate ed eleganti.
Durante le guerre di religione, scoppiate con la Controriforma e che portarono ad un'ondata
iconoclasta, nella prima metà del 1580, con i calvinisti al potere in Anversa, la richiesta di dipinti religiosi fu sospesa.
Durante questo periodo di recessione economica ed un mercato artistico
in calo, il pittore Marten de Vos si rivelò un eccellente disegnatore, dedicandosi alla preparazione di disegni per gli editori di stampa.
Da un disegno di de Vos, venivano prodotte circa 1600 copie di incisioni molto apprezzate per la loro vivacità e per
i temi trattati, come i romantici paesaggi all'italiana.
Questa sua evidente abilità fu però controbilanciata da un certo grado standardizzazione delle incisioni.
La bottega di Martin de Vos è stata la scuola per molti pittori
fiamminghi che hanno continuato la sua opera, anche dopo la sua morte,
fra questi
Hendrik van Balen I,
Hendrik de Clerck, Venceslao Cobergher, Pedro Perret e Lodewijk Toeput.