Biografia e vita di Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867)
Jean-Auguste-Dominique Ingres nasce il 29 Agosto del 1780 a Montauban e muore a Parigi il 14 Gennaio 1867.
Jean Ingres è primogenito di cinque figli ed inizia la sua prima formazione artistica nella bottega d’arte del padre.
Prosegue la sua formazione iscrivendosi all’Accademia di Tolosa, dove
trova come maestro, il pittore Roques che gli insegna ad amare la pittura di
Raffaello.
Insieme alla pittura, Ingres coltiva anche la passione per la musica, diventando un abilissimo suonatore di violino.
Nel 1796 si reca a Parigi per frequentare lo studio artistico di
Jacques-Louis
David, il più famoso pittore francese neoclassicista del periodo.
Qui apprende gli ideali del neoclassicismo e, impiegandoli come base di
riferimento, li sviluppa arricchendoli con le sue personali esperienze di armonia e colore.
A Parigi, Ingres, diventa famoso in brevissimo tempo come pittore
ritrattista dell’aristocrazia, suoi allievi sono
Gustave Moreau
(1826-1898) e
Théodore Chassériau (1819-1856).
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Poco dopo dipingerà il ritratto all’Imperatore Napoleone Bonaparte.
Nel 1806 si reca a Roma, entrando a diretto contatto con le opere del grande
Raffaello e dei pittori
del Rinascimento Italiano, soprattutto quelli
appartenenti al primo Rinascimento, ai quali consacrerà definitivamente la sua arte pittorica.
Questi sono, per il pittore, anni proficui nei quali realizza disegni,
paesaggi, ritratti e diversi episodi storici ispirati dalla pittura rinascimentale italiana.
Appartiene a questo periodo anche la famosa opera
“Bagnanti”.
Queste opere gli danno, in Italia, grande celebrità, ma, nonostante
tutto, in Francia non vengono valorizzate alla stessa stregua. Per
questo motivo il pittore prolunga la sua permanenza romana, aprendo uno studio artistico in via Gregoriana.
Nel 1813 si unisce in matrimonio con Madaleine Chapelle, alla quale
dedicherà il dipinto “Il fidanzamento di Raffaello” dove il grande
urbinate viene raffigurato con la famosa fornarina.
Nell’anno successivo, su commissione di Carolina Murat, moglie del re di
Napoli (Gioacchino, imposto da Napoleone), dipinge la “Grande Odalisca”,
un opera destinata a far discutere molto, perché denigrata dai
principali studiosi d’arte del suo periodo. Poi, invece, apprezzata dalla critica del dopo neoclassicismo.
Considerata dagli studiosi d’arte, come priva di profondità, piatta
nelle gamme cromatiche e vuota come masse volumetriche, la "Grande
Odalisca" è invece molto apprezzata dalla critica, grazie anche al suo
magico tocco e per le cariche di esotismo presenti nell’opera con l'impiego di costumi ed oggettistica orientale.
Gli anni che seguono, fino al 1824, sono molto duri per Ingres a causa
delle sue precarie condizioni economiche, ma nonostante ciò trova il
tempo e la forza di continuare a dipingere con una certa ostinazione.
Da questa data la sua fama si propagherà in tutta la Francia varcandone i confini.
La sua peculiarità rimane la ritrattistica, e, proprio per i
numerosissimi ritratti commissionati da importanti esponenti del mondo politico, Jean Ingres diventa sempre più famoso.
Le sue opere hanno sempre un ispirazione classica, come risulta evidente nell’Apoteosi di Omero.
Il salto di qualità, Ingres, lo fa nel 1825 quando gli viene consegnata, dal re Carlo X, la croce della Legion d’onore.
Dal 1835 al 1840 Jean Ingres è a Roma con l’incarico di direttore dell’Accademia di Francia.
Nel 1841 ritorna a Parigi, viene accolto trionfalmente e gli viene commissionata la decorazione di tutte le vetrate facenti parte della cappella di Notre Dame.
Qualche anno più tardi, nel 1846 Jean Ingres, partecipa, con grande successo,
all’esposizione nelle Galerie des Beaux Arts, tanto che l’anno seguente
diviene membro della commissione, trovandosi a lavorare insieme al suo concorrente
Delacroix.
Nel 1849, a causa della morte di Madaleine, sua moglie, Jean Ingres si dimette.
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Dal 1850, una malattia agli occhi impedisce al pittore di lavorare
autonomamente sulle sue opere ed è costretto ad avvalersi di aiutanti per portarne a compimento le più importanti.
Nel 1852 si unisce in matrimonio con una seconda moglie, Delphine Ramel.
Nel 1855 partecipa con numerose opere all’Esposizione Universale di
Parigi ed anche qui il successo è enorme, tanto che vengono selezionati 43 dei suoi dipinti.
Nel 1862, Jean Ingres viene nominato senatore, ma morirà il 14 Gennaio 1867 alla bella età di 88 anni e verrà sepolto nel
cimitero di Péere Lachaise di Parigi.