Biografia e vita di Diego Velazquez (1599-1660)
Diego Rodriguez de Silvay Velazquez nato a Siviglia nel 1599 e morto a Madrid nel 1660.
Dà inizio alla formazione del suo profilo artistico nelle botteghe di validi maestri come Francisco de Herrera (1585 e nel 1657) e Francisco Pacheco.
Intorno agli anni 1622 e 1623 lavora a corte, dove l'ammirazione del conte duca di Olivares gli permette di conseguire l'incarico di pittore di camera.
Nel 1629 va in Italia ed esplora i suoi più importanti centri artistici, da nord a sud fino a Napoli.
Pittore di grandissimo successo, con una tendenza alla lezione
caravaggesca, forgia il proprio realismo con una incessante verifica
della natura estetica della creazione e del riscontro armonico delle parti cromatiche.
Proprio l'elegante, equilibrato e solido cromatismo, l'intensità misurata ed eloquente della pennellata, lo caratterizzano come un maestro al
di fuori dei gusti correnti, straordinariamente morigerato pittore del grande teatro barocco. Le sue opere rimangono come monumenti, con i
quali si stanno ancor oggi misurando gli artisti.
E' il principe dei pittori spagnoli e uno dei maggiori del mondo.
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In tutte le sue opere dominano la prospettiva aerea, l'atmosfera, la
luce, il giusto valore di tutti i toni, e per mezzo del colore riesce a
fissare i termini e le distanze con la stessa precisione con cui
potrebbero farlo le inflessibili regole della prospettiva.
Le sue grandi opere non debbono nulla a nessuno, per quanto egli abbia
tributato non poca ammirazione ai pittori veneziani; sono figlie della
sua originalità, della sua spontaneità, del suo senso artistico.
Lo studio costante del vero gli diede il dominio del disegno, così come lo sguardo finissimo gli aveva dato la capacità d'apprezzare il colore.
Il buon gusto e l'eleganza nel presentare atteggiamenti, espressioni e gruppi con snellezza e grazia, dominano in tutte le sue tele.
Non è artista di grandi e complesse concezioni, né di ricerche erudite, né di spirito ardito.
Naturalista per eccellenza, dipinge ciò che vede e sa quel che dipinge e come deve dipingerlo.
Ne l'antichità classica, ne il Rinascimento condizionano le sue opere;
per lui non esistono altri libri, ne altri modelli, ne altri studi che il vero; non conosce altra
erudizione, altra storia, altri orizzonti oltre a quelli percepibili con l'occhio.
Da ciò dipende il fatto che Velazquez è in pittura, come Cervantes nelle lettere, così mirabilmente Spagnolo.