Biografia e vita di Alexander Daniloff (1963)
Alexander Daniloff è nato a Donetsk (URSS) nel 1963.
Dopo aver terminato gli studi alla Scuola Teatrale di Niznij Novgorod (Russia) nel 1990 si è immediatamente inserito nel mondo dell'arte conseguendo notevole successo fin dalle sue prime mostre in Russia e all'estero.
Dal 1994 collabora permanentemente alla galleria olandese con "Irok"
e oltre alla pittura, si dedica alla creazione di scene, costumi e locandine per il Teatro dei Burattini.
Ha lavorato nel Settore Moda e accessori creando insieme alla moglie una collezione di copricapi di pelle.
Dal 1987 al 2000 ha partecipato a numerose mostre personali e collettive a Niznij Novgorod, Mosca, Norilsk (Russia), in Olanda (Amsterdam, Venlo, Horst, Heusden); in Spagna (Barcellona), in Finlandia (Helsinki), negli Stati Uniti (San Francisco, Los Angeles).
Nel 2000 si trasferisce in Italia a Rovigo, dove attualmente vive e lavora come artista professionista.
Anche se la sua attività è legata principalmente alla pittura, collabora con il Teatro Sociale di Rovigo per la creazione di manifesti e locandine.
Ha collaborato come illustratore con una casa editrice di Niznij Novgorod illustrando cinque libri,
negli ultimi anni si è accostato all'illustrazione per l'infanzia ed ha partecipato a varie manifestazioni e concorsi d'illustrazione.
Ha creato una particolare tecnica di disegno sui muri realizzando alcuni murales sia in Italia che in Russia.
Ma, oltre i dati biografici e la cronologia di mostre e successi, per
capire l'arte di Daniloff c'è in Internet, nel suo sito, un'auto intervista che, attraverso la simpatica e spontanea semplicità dell'artista, ci dice tutto.
(pubblicita' ads A1)
"Per me l’arte è un gioco, uno spettacolo, dove io sono attore, regista, scenografo.
Lo spunto per l'idea può essere una cosa qualsiasi: una frase sentita,
una rima della poesia, un viso, uno sguardo furtivo di passante. Spesso
ricavo le mie storie dai miti o fiabe trattati in maniera mutata, così
io cambio punto di vista sui luoghi comuni.
Dietro quasi ogni quadro c’è qualche racconto. Condivido un segreto: se al posto del punto di
affermazione si mettesse un punto di domanda o punti di sospensione le cose
semplici, comuni, quotidiane cambierebbero. Ogni dubbio porge le domande
che ci spingono a cercare le risposte, e possono portarci in luoghi strani con altre prospettive.
Per esempio, ho un quadro che si chiama “Tentazione dei doni”. Prima mi
è venuta in mente questa espressione come titolo ma non sapevo ancora il
soggetto. E un giorno ero seduto in metropolitana davanti ad una signora con un bambino di età di tre anni circa.
Lui teneva nelle mani un sacchetto di carta con delle caramelle. Qualcosa nel comportamento del
bambino mi attraeva ma non riuscivo a capire che cosa.
Intanto lui guardava nel sacchetto con pazienza e attenzione non da bambino; ha
infilato la mano dentro frugando, scegliendo al tatto il voluto; poi
estrae la caramella, la libera dalla carta e mette in bocca infilando
insieme con essa le 4 dita della mano e spalmando lentamente sulla lingua il dolce.
Tutta questa operazione è stata eseguita con ritmo e senso della cerimonia del tè giapponese. Ogni movimento era gustato ed osservato da dentro.
Era meditazione. Ho capito che ho visto il Buddha! Così è nato
il soggetto del quadro. Tre fasi della tentazione: osservazione e
sollecitazione del desiderio, contatto con l’oggetto gradito e “saziamento”.
Preferisco non spiegare troppo, il quadro non è segnaletica stradale,
deve avere spazio per lo spettatore. Proprio lo spettatore è uno degli
elementi principali dell’arte. Cos’è l’arte?
E’ la trasmissione delle
emozioni! Se il segnale lanciato dall’artista non trova o non arriva al suo destinatario …?
Ognuno, quando si mette a creare, ha uno spettatore, un “target”, un destinatario anche dentro di se stesso a cui rivolge la sua arte. Comunque, mi piace quando parlano i
quadri, quando sono autosufficienti. Nei musei vediamo spesso “Maestro ignoto”.
Ma noi sentiamo quel Maestro che attraverso il quadro racconta della sua vita e dell’epoca.
Mi dispiace per l’arte di oggi quando i quadri sono
diventati muti e a loro fianco deve parlare un tizio in giacca e
cravatta con la lingua sciolta per dargli valore.
Ognuno deriva dall’infanzia. Da piccolo la domanda comune degli adulti
quando non sapevano chiedere altro: “Chi vuoi diventare da grande?” la scelta mi metteva in imbarazzo.
Perché volevo essere tutto. Il mondo adulto era affermato e noioso; diventare qualcuno, per me, come essere
buono a nulla. Mai visto un adulto contento di essere quello che è diventato.
Perciò sin da ora la forma solida e fissa mi dà angoscia. Ora
ho un mondo, un teatro riservato solamente per me. Posso essere chiunque
e nessuno, viaggiare nelle epoche, paesi, nazioni. Io determino la mia
posizione filosofica nell’arte come liquido che può prendere qualsiasi
forma senza perdere qualità."
(pubblicita' ads A3)
Mi stupisce il mondo dell’arte con i suoi paradossi: da principio è un
mondo delle bugie anche se ha tendenza ad essere verosimile al creato o,
almeno, sembrare la realtà; i suoi mezzi, marmo, bronzo, pigmenti, tela,
parole, suoni, tutti sono solo strumenti dell’inganno. Non esistono
questi tramonti, non esistono quelle lacrime, quel sangue, le ferite e i fiori.
Tutto inganno. Però, ci commuove un pezzo di marmo scolpito da un
23-enne fiorentino, i pigmenti penetrati 500 anni fa nell’intonaco del
muro della cappella, i suoni nati nella testa di un giovanotto di
Salisburgo. Quindi, nell’arte conta più continuazione verticale che
orizzontale. Non importa quanti secoli tra noi. Il sentimento trasmesso ci avvicina.
E la “verità assoluta”, che pareggia l’uomo con il
Creatore, può essere solo vissuta come orgasmo, ma mai capita con la
testa; ciò troviamo in queste “bugie” dell’Arte.
Attualmente i quadri di Daniloff si trovano nella Pinacoteca Nazionale di Niznij Novgorod, nella Galleria Civile di Norilsk, nel Museo d'Arte Contemporanea di Vladivostok e nelle collezioni di
Banche Russe, nonché in collezioni private in Russia, Israele, USA, Canada, Germania, Svizzera, Inghilterra, Italia e Olanda.
Sito ufficiale:
Alexander Daniloff