Biografia e vita di Diego Rivera (Messico 1886-1957)
Nome intero: Diego Maràa de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodràguez.
Diego Rivera, pittore e muralista, nasce a Guanajuato nel Messico il 13 Dicembre 1886 da una modesta famiglia, suo padre è un maestro di scuola; studia a Città del Messico dove la famiglia si è trasferita e, appassionato di pittura, già a dieci anni frequenta dei corsi serali all'Accademia San Carlos.
Nel 1898 diventa allievo del pittore paesaggista José Maria Velasco e approfondisce gli studi sull'arte tradizionale pre-colombiana.
Si dedica alla pittura con una grande dedizione ed a soli vent'anni, nel 1906, partecipa con ventisei opere all'esposizione annuale degli studenti dell'Accademia ottenendo una borsa di studio dal governo Messicano che gli permette di recarsi in Europa e studiare da vicino i grandi pittori.
Nel 1910 espone le sue opere al Salon des Indipéndants a Parigi e, rientrato in Messico, espone all'Accademia San Carlos e vede iniziare la rivoluzione messicana.
Durante la sua permanenza in Francia ed in Spagna Diego Rivera conosce e frequenta Pablo
Picasso e
Juan Gris, si avvicina al cubismo, ai fauve ed al futurismo, esponendo nel 1913 al Salon d'Automne le prime opere
cubiste.
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Nel 1918 si stabilisce a Parigi, dopo vari soggiorni a Barcellona e a Madrid, ed aver esposto anche a New York alla Modern Gallery.
Fra il 1920 e 1921 Rivera intraprende un lungo viaggio in Italia dove visita Roma, Firenze e Ravenna accumulando numerosi bozzetti, schizzi ed idee.
Tornato a Parigi, decide di rientrare definitivamente in Messico con il progetto di trasformare l'arte messicana.
Nel 1922, tornato in patria, esegue "La Creacion", la sua
prima pittura murale nell' Anfiteatro Bolivar della Escuela Nacional Preparatoria di Città del Messico.
Sensibile ai nuovi fermenti politici ed alla lotta di classe, Diego Rivera si iscrive al Partito Comunista e fa parte del gruppo fondatore del Sindacato dei Pittori, Scultori ed Incisori Rivoluzionari.
Nel 1927 il viaggio in URSS come membro del Partito Comunista Messicano ai festeggiamenti del decimo anniversario della Rivoluzione di Ottobre rafforza il suo impegno sociale e le sue convinzioni politiche, mentre esegue grandi affreschi alla Secrétaria de l'Educaión Pàºblica ed alla Escuela Nacional de Agricoltura di Chapingo.
I suoi murales raccontano le vicende del suo popolo, dei peones, della loro schiavitù, passando per le antiche civiltà, dalla azteca alla zapoteca, alla totonaca, alla huasteca, con uno stile personalissimo descrittivo-folkloristico, capace di fondere il moderno e l'antico.
Nel 1929, Diego Rivera, al terzo matrimonio, sposa la giovane pittrice
Frida Kahlo ed in seguito ad aspre critiche del mondo accademico messicano per la sua appartenenza al Partito Comunista e del Partito Comunista stesso per motivi politici, si trasferisce negli Stati Uniti dove realizza in California l'"Alegoria de la California" e l'affresco "La elaboración de un fresco".
Nel 1931 il
Museum of Modern Art di New York, da poco inaugurato, lo invita ad esporre in una personale, e l'anno dopo inizia le pitture murali per il Detroit Institut of Art, grandioso ciclo di decorazioni intitolato "Detroit Industry or The Man and the Machine".
Nel 1933, mentre sta ancora lavorando a Detroit, è chiamato a New York per realizzare un grande murale nella RCA (Radio Corporation of America), nel Rockefeller Center ancora in fase di costruzione.
Al Rockefeller Center, mentre lavora all'affresco, che ha per tema l'uomo artefice e costruttore del suo cammino, Diego Rivera include un ritratto di Lenin, cosa che che provoca il suo licenziamento e la distruzione dell'affresco.
Tornato a Città del Messico, nel Palacio de Bellas Artes riproduce, con alcune variazioni, l'affresco (distrutto) intitolandolo "El hombre controladore del Universo".
Durante gli anni seguenti Diego Rivera continua a lavorare a grandiosi affreschi, ma si dedica anche alla pittura su tela ed alla costruzione dell'Anahuacalli, il suo studio-museo costruito come un tempio azteco, destinato alla raccolta della sua collezione di arte pre-colombiana.
Tutta la sua vita è segnata dalle scelte politiche; nel 1937 ospita
Léon Trotskij in esilio e questa amicizia lo porta al divorzio con la moglie, con la quale presto si risposerà.
Alcuni suoi dipinti irriguardosi che ritraggono uomini politici vengono distrutti, un suo affresco trasportabile, che doveva essere presentato in una mostra itinerante per l'Europa intitolata "Venti Secoli di arte Messicana" viene rifiutata perché contiene i ritratti di Stalin e Mao.
Diego Rivera muore a Città del Messico il 24 Novembre 1957, dopo aver lasciato grandiosi affreschi e mosaici principalmente in luoghi pubblici del Messico, dedicati all'uomo ed alle tematiche sociali a lui care.