Le opere elencate sotto parlano chiaro: non si tratta di composizioni, pitture o statue che trasmettano bellezza, eleganza, armonia.
Sono invece immagini che turbano, sconvolgono, disturbano, offendono, scandalizzano.
E' giusto classificare come opere d'arte pure loro?
Al giorno d'oggi sotto l'etichetta "arte" s'è visto di tutto. S'è perso qualsiasi rispetto per ciò che invece era "arte" nei secoli passati.
Come si fa a considerare artistica una banana appicciata al muro con un nastro adesivo?
Opere provocatorie? Questo sì, eccome se provocano, ma non producono emozioni positive e neppure reazioni negative che abbiano una sia pur minima utilità.
Con questo è chiaro che non sostengo che tutte le opere d'arte debbano essere belle e buoniste, ispiranti dolci sentimenti.
La provocazione ci sta, ne abbiamo infiniti esempi dagli artisti del passato, ma si trattava comunque di opere di grande spessore e che sottolineavano semmai grossi problemi, che denunciavano situazioni che erano da condannare, ecc.
Il brutto, per il gusto del brutto, è e resta a mio avviso condannabile, deprecabile perché in ogni caso diseducativo.
La galleria fotografica che segue mostra un po' di tutto, anche esempi che non riguardano direttamente l'arte, ma il modo di presentarsi in pubblico, di mostrarsi con l'unico scopo di colpire chi guarda, lasciarlo a bocca aperta.
E' il bisogno assoluto di avere successo, di fare scandalo perché se ne parli, di essere ai primi posti di qualcosa.
E' la nostra malata società protagonistica, che ha abbattuto tutti i distinguo.