Ottorino Respighi biografia e composizioni
Ottorino Respighi, il più geniale ed estroverso tra i musicisti italiani del primo Novecento, nacque a Bologna il 9 Luglio del 1879 da una famiglia di musicisti.
Studiò pianoforte, violino e composizione al Liceo musicale a Bologna dove fu allievo di Torchi e Martucci e, dopo aver conseguito il diploma per violino (1901), seguì a Berlino i corsi di Max Bruch.
A Pietroburgo, dove era prima viola nell'orchestra imperiale, prese lezioni di orchestrazione da Rimskij-Korsakov e, nel 1913 vinse la cattedra di alta composizione al Conservatorio Santa Cecilia di Roma che tenne prima come professore e poi
come direttore del Conservatorio.
Nel 1926 Respighi lascia l'insegnamento per dedicarsi unicamente alla composizione musicale ed alle tournees in Europa e in America come direttore ed esecutore delle proprie composizioni.
Tra le opere sue più celebri ed eseguite ricordiamo i Poemi Sinfonici "Fontane di Roma"(1916), "Pini di Roma"(1924), "Vetrate di Chiesa"(1926), "Trittico botticelliano"(1927) e "Feste Romane"(1928).
Della produzione artistica di Respighi, profondo conoscitore del canto gregoriano, trascrittore e studioso di musiche antiche sono famosi: il "Concerto gregoriano" (1921),il "Concerto in modo misolidio" (1924), la suite "Gli uccelli" (1927),
"Antiche arie e danze per liuto" (1917-31), l'opera teatrale "Belfagor" (1922), "La Campana sommersa" (1927), "Maria Egiziaca" (1932), "La fiamma" (1934) e l' incompiuta "Lucrezia"
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Conosciuti sono anche i 7 balletti, le varie liriche e le musiche vocali "Impressioni brasiliane" (1927), la "Sonata" per violino e pianoforte (1917), i due quartetti e le composizioni strumentali da camera.
Padrone assoluto della tecnica strumentale, il suo pensiero artistico , specialmente nei poemi sinfonici, viene realizzato con una carica coloristica paragonabile alle meravigliose multicolori vetrate di una cattedrale gotica.
Nel 1932, per i suoi meriti artistici, viene nominato Accademico d'Italia, ma a Roma, dove insegnava all'Accademia di Santa Cecilia), muore il 18 Aprile 1936 per una improvvisa malattia cardiaca e la sua salma riposa a Bologna accanto a
quella di Giosuè Carducci.