Trama di Semiramide di Gioachino Rossini
Personaggi
Semiramide, regina di Babilonia - Soprano
Arsace, comandante l’armate
Assur, principe del sangue di Belo - Baritono
Idreno, re dell’Indo - Tenore
Azema, principessa del sangue di Belo - Soprano
Oroe, capo dei Magi - Baritono
Mitrane, capitano delle guardie reali - Tenore
L’ombra di Nino - Baritono
Altri Interpreti e comparse: Satrapi, Magi, babilonesi, indiani, egiziani, sciti, principesse, citarede e dame.
Semiramide è un melodramma tragico in due atti di
Gioachino Rossini, su libretto di Gaetano Rossi, tratto dalla Tragédie de Sémiramis di Voltaire, rappresentata
nel 1748 alla Comédie Francaise e davanti alla corte francese.
Rossini, dopo aver lasciato Napoli, si ferma in Italia per scrivere un'opera per il Teatro la Fenice di Venezia.
Quest'opera, la Semiramide, rappresentata il 3 febbraio 1823 a Venezia, rappresenta un omaggio artistico al genere musicale dell'Opera Seria destinato
a scomparire dalle scene italiane, come lui che è in procinto di trasferirsi definitivamente a Parigi.
Il libretto di Rossi si discosta da quello di Voltaire introducendo nella storia il tema amoroso del nuovo personaggio,
Idreno, un principe indiano che ama Azema.
Atto I
Antefatto:
Quindici anni prima dell’inizio del dramma, la regina di Babilonia, Semiramide, cospira insieme al principe Assur per uccidere suo marito,
il re Nino e impossessarsi del trono.
Dopo il regicidio, Ninia, figlio di Nino, viene rapito dal Gran Sacerdote Oroe ed affidato a Fradate fratello di Nino. per proteggerlo da Assur.
Scena I - Babilonia - Tempio di Belo
Nel tempio si sta svolgendo una cerimonia solenne che precede la designazione del nuovo Re.
Oroe, gran sacerdote, ha sentito la voce del Gran Nume affermare che, prima della designazione, l’assassinio di Nino sarà vendicato.
Entra una gran folla, tra cui un corteo di indiani guidati da Re Idreno, innamorato della principessa Azema, ancella della regina Semiramide.
Tra i satrapi e i grandi del regno entra il Principe di Sangue Assur, convinto di diventare il nuovo Re, poi entra Semiramide con la sua corte ed il fuoco sacro dell’altare si spegne. Il Gran Sacerdote Oroe avverte che questo è un segno dell’ira
del dio ed afferma che prima di incoronare il nuovo Re alcune colpe devono essere punite.
Assur e Semiramide capiscono a cosa si riferisce e la regina si ritira.
Entra in scena il Guerriero Arsace (
Eccomi infine in Babilonia), che è stato convocato dalla regina. Arsace è innamorato di Azema e non sa
dell'intenzione di Semiramide di volerlo nominare Re.
Oroe accoglie il giovane, gli rivela che Re Nino è stato ucciso e gli affida il compito di vendicarlo.
Intanto alcune melodie e cantate accompagnano le schermaglie amorose dei tre uomini, Assur, Arsace e Idreno per la conquista della Principessa Azema.
Scena II - Giardini pensili
Semiramide esprime la sua gioia per il ritorno di Arsace (cavatina “Bel raggio lusinghiero”).
Quando i due si incontrano, in un colloquio denso di equivoci, (duetto “Serbami ognor sì fido”)
Arsace dimostra la sua casta dedizione alla regina giurandole eterna fedeltà, ma cede alle sue lusinghe (
Alle più care immagini).
Giunge il responso dell’oracolo di Menfi, che dice che i travagli del regno cesseranno con il ritorno di Arsace e con un nuovo matrimonio.
Scena III - Magnifica sala nella reggia con veduta su Babilonia
Il popolo è radunato per attendere l'annuncio del nuovo re (Coro e marcia
Ergi omai la fronte altera).
Semiramide esorta tutti a giurare fedeltà ai suoi desideri e al nuovo re, annunciando che l'eletto, Arsace, sarà anche suo sposo.
Azema è sconvolta, Arsace è confuso, Assur indignato ricorda a Semiramide i suoi favori, ma la regina lo minaccia.
Idreno chiede la mano di Azema e la regina gliela concede.
Ma un cattivo auspicio accompagna le nozze: si apre la tomba del re Nino tra tuoni e fulmini e l’Ombra compare parlando nel vestibolo.
Arsace regnerà, dice, ma prima dovrà offrigli un sacrificio umano.
Arsace giura che sarà lui ad offrirglielo, ma l'ombra si allontana prima di svelare il nome del condannato.
Le nozze vengono rinviate ed il primo atto si conclude nell'unanime turbamento:
Ah, sconvolta nell'ordine eterno.
(pubblicita' ads A1)
Atto II
Scena I - Atrio del Palazzo
Assur rimprovera Semiramide di aver violato i loro patti criminali di quindici anni prima, ricordandole la sua colpevolezza.
Semiramide non si lascia spaventare, rassicurata dai festeggiamenti della folla per Arsace, confida nella sua protezione.
(
Se la vita ancor t'è cara).
Scena I - Interno del Tempio
Il Gran Sacerdote Oroe mostra ad Arsace la lettera che il Re Nino morente aveva mandato a Fradate. Il giovane capisce
di essere lui Ninia e i sacerdoti lo esortano a vendicarsi, sia di Assur che di Semiramide. Arsace vuole vendicare il padre,
ma non se la sente di uccidere anche la madre (
In sì barbara sciagura).
Scena II - Appartamenti di Semiramide
Azema si lamenta per la sua sorte con Mitrane.
Entra Idreno, che giura che l'amerà per sempre (
La speranza più soave), e i due si affrettano alle nozze al tempio.
Semiramide raggiunge Arsace, che la evita e gli spiega della lettera e la Regina capisce la sua vera identità e che il suo destino sta per
compiersi (
Ebben...a te, ferisci), ma Arsace la rassicura, dicendo che ucciderà solo Assur.
Scena III - Parte della Reggia vicino alla Tomba di Re Nino
Assur è in preda ad orribili visioni sul fantasma di Nino, si prepara a prendere il potere con la forza, ma i suoi figli gli
dicono che Oroe ha aizzato il popolo contro di lui, però Assur è deciso a sfidare la sua sorte. (
Que' numi furenti).
Scena IV - Sotterraneo nella Tomba di Re Nino
Mentre i Magi scendono nel Mausoleo con Arsace, per uccidere il traditore
(Un traditor, con empio ardir),
Assur è nascosto nella tomba per uccidere Arsace e Semiramide è nella tomba per pregare sulla tomba del marito.
Incontrandosi i tre rimangono sconvolti (
L'usato ardir), Oroe ordina ad Arsace
di uccidere Assur, ma nell'oscurità della tomba ad essere trafitto non è Assur, ma Semiramide.
Oroe condanna a morte Assur, ma questi, trionfante, indica il corpo morto della regina.
Arsace, sconvolto, fa per suicidarsi, ma Oroe lo ferma, e il popolo entra festante, proclamandolo Re dell'Assiria.