Trama della Manon di Jules Massenet
Personaggi Principali
Manon: soprano
Il Cavaliere des Grieux: tenore
Lescaut, guardia del corpo, cugino di Manon: baritono
Il conte De Grieux: basso
Guillot de Morfontaine, ricevitore generale: basso
Il Signor di Bretigny: baritono
L'Oste: baritono
Poussette: soprano
Javotte: mezzosoprano
Rosette: contralto
Una Fantesca: soprano
Il portiere del Seminario di S. Sulpizio, personaggio che non parla.
Giocatori e banchieri, guardie, borghesi, viaggiatori, viaggiatrici, cavalieri d'industria, mercanti, donne galanti, devote, gente, ecc.
(pubblicita' ads A1)
Atto I
Scena Unica: Ad Amiens.
Un vasto piazzale presso la Porta di Parigi. Un viale a destra. A sinistra un'osteria con porticato sotto al quale sono disposte
varie tavole per gli avventori.
Una scaletta esterna conduce al primo piano dell'osteria.
Studenti, Borghesi, Popolani, Donne, Fanciulle, Soldati passeggiano per la piazza e sotto il viale. Altri son fermi a gruppi chiacchierando.
Altri seduti alle tavole, bevono e giocano. Edmondo, attorniato da altri Studenti, poi Des Grieux.
Nel cortile di una locanda il signor Guillot de Morfontaine e il signor di Bretigny, in compagnia di tre ragazze, si fanno servire il pranzo.
Quando il suono di una campana annuncia l'arrivo della diligenza di Arras, il cortile si riempie di gente curiosa e, fra la gente c'è
la guardia Lescaut.
Dalla diligenza scende una graziosa ragazza, Manon e Lescaut le va incontro, è il cugino incaricato di riceverla.
Dalla finestra della locanda Guillot vede la fanciulla e, colpito dal suo aspetto, si presenta e le mette a disposizione le sue ricchezze
e la sua vettura.
Manon è sorpresa e divertita da queste proposte, ma arriva Lescaut che si era allontanato per prendere i bagagli e allontana il maturo
corteggiatore consigliando Manon di non parlare con gli sconosciuti.
Anche il giovane cavaliere Des Grieux è attratto da quella fanciulla così graziosa che sta aspettando il cugino che si è
fermato con gli amici.
Manon cerca di mostrarsi riservata, ma non riesce a nascondere la sua vivacità e il suo desiderio di nuove esperienze e racconta al
giovane Cavaliere che i parenti la mandano in convento perchè si corregga del suo temperamento troppo esuberante.
Des Grieux si offre di aiutarla a sfuggire a questo triste destino e l'arrivo del postiglione mandato da Guillot fa venire in mente
a Manon l'idea di sfruttare il vecchio galante, burlandosi di lui.
Manon e Des Grieux partiranno insieme per Parigi nella carrozza del signor Guillot de Morfontaine. Manon ha un momento di esitazione,
capisce che sta facendo qualcosa di male, ma il desiderio di libertà è più forte di tutto.
Atto II
Scena Unica : A Parigi.
Nel loro modesto appartamento in rue Vivienne Manon e Des Grieux vivono giorni felici.
Ben presto però la vita a due si rivela un'esperienza fallimentare e in Manon subentra la noia.
Mentre Des Grieux continua a essere innamorato della fanciulla, al punto di scrivere al padre una lettera per comunicare la propria
intenzione di sposarla (On l'appelle Manon), Manon non disdegna le attenzioni di uomini facoltosi, nella speranza di coronare il sogno di un'esistenza agiata.
Il cugino Lescaut presenta a Manon il signor di Brétigny, e mentre Lescout parla con Des Grieux, Brétigny prende da parte Manon
e le dice che il padre del suo innamorato farà sequestrare il figlio per interrompere la loro scandalosa convivenza.
Se Manon rivelerà ciò al suo amante, sarà costretta a fuggire con lui e a dividerne la povertà; se tacerà, potrà avere tutti gli agi
e il lusso che la sua bellezza merita.
Rimasta sola, Manon combattuta fra l'amore per Des Grieux e il desiderio di ricchezze si convince che è meglio tacere per il bene di Des Grieux,
ma è turbata e non riesce a mostrarsi allegra quando questi torna e si siede con lei a cena.
Un duetto, la lettura della lettera, l’aria di Manon “Adieu notre petite table”, il sogno di Des Grieux
“En fermant les yeux” sono i momenti fondamentali del secondo atto, permeato di motivi conduttori dal preludio
fino all’arresto di Des Grieux, sottolineato dal fortissimo dell’orchestra, che ripete una frase dall’addio di Manon.
Bussano alla porta: Manon è agitata, cerca di trattenere Des Grieux che esce dalla stanza. Si sente il rumore di una colluttazione
e di una carrozza che si allontana.
(pubblicita' ads A3)
Atto III
Quadro Primo: La festa da Ballo al Cours-la-Reine.
Questo atto è composto da sette scene e presentandoci un gioco raffinato di proposte, ritorni tematici, rispondenze episodiche,
con una vastità rappresentativa che abbraccia l’intera piramide sociale, dal popolo, dai militari ai borghesi, dagli aristocratici agli artisti, ognuno con la propria fisionomia e realtà musicale.
Manon vive con Brétigny. E' già una figura ben nota nella frivola vita notturna parigina e qui canta l'aria di “Je marche sur tous les chemins” e la singolarità ritmica, tonale, del brano riflette perfettamente la volubilità e l’instabilità del personaggio
Durante la festa, che comprende un balletto, Manon sente il padre di Des Grieux dire che suo figlio non è in carcere, ma è così
disperato, dopo essere stato lasciato da Manon, che vuole diventare sacerdote e decide di andare alla badia a cercarlo.
Quadro Secondo: il parlatorio di Saint-Sulpice
Dame, borghesi e devote lodano l'eloquenza e la pietà del predicatore, il giovane Abate Des Grieux, poi arriva Manon che chiede a Dio
di concederle il perdono di Des Grieux.
Chiamato in parlatorio, il giovane Abate è sconvolto dalla presenza di Manon, cerca di respingerla e di mostrarsi insensibile alle lacrime ed alle lusinghe di lei, ma il ricordo dei giorni felici è più forte di qualunque risoluzione e Des Grieux si abbandona all'abbraccio di Manon e fugge con lei.
Atto IV
Scena Unica: Una sala da gioco in un albergo.
Ai tavoli siedono molti giocatori, fra i quali sono Lescaut e Guillot (il vecchio gentiluomo del primo atto), che si mostra molto contrariato
vedendo entrare Manon accompagnata da Des Grieux: egli non le ha mai perdonato lo scherzo della vettura.
Manon, sempre assetata di divertimenti e di lusso, spinge il suo amico a tentare la fortuna al gioco perchè ormai le loro risorse sono esaurite.
Des Grieux non vorrebbe giocare, ma anche Lescaut insiste perchè egli prenda posto a un tavolo.
Guillot gli propone una partita per vedere se il giovane cavaliere vincerà contro di lui anche al gioco, ma quando questo avviene, Guillot
si alza accusando l'avversario di barare.
Des Grieux respinge indignato l'insinuazione e Guillot lascia minacciosamente la sala.
Manon tenta di trascinare via Des Grieux che rifiuta di allontanarsi per non mostrarsi pauroso e, prima che sia possibile far sparire carte e
gettoni, fanno irruzione numerose guardie seguite da Guillot ed dal Conte Des Grieux.
Lescaut fa in tempo a fuggire ed il Conte, ritenendo che il figlio meriti una grave punizione, lo fa arrestare.
Viene arrestata anche Manon che, accusata di prostituzione, sarà condannata alla deportazione.
Atto V
Scena unica: Strada verso Le Havre
Des Grieux aspetta il passaggio del convoglio delle condannate alla deportazione perchè Lescaut gli ha promesso di organizzare un
attacco alle guardie di scorta per liberare Manon.
Quando Lescaut arriva con la notizia del tentativo fallito, Des Grieux si dispera e cercherà di liberare Manon con le sue sole forze.
All'arrivo della colonna fa per slanciarsi contro le guardie, sguainando la spada, ma Lescaut lo trattiene dal commettere questa pazzia,
con i soldi rimasti cercherà di corrompere le guardie.
Poco dopo, la ragazza appare stanca e lacera in cima al pendio e si
getta piangendo fra le braccia di Des Crieux chiedendogli perdono di tutte le sue leggerezze e del suo egoismo. Des Grieux la conforta e
l'assicura che tutto sarà dimenticato e la vita potrà tornare per loro serena e gaia come nel loro piccolo appartamento parigino.
Ma Manon è tanto indebolita dai disagi che non resiste all'emozione dell'incontro e muore, chiedendo perdono.
Des Grieux cade disperatamente sul corpo senza vita della sua amata.