Trama di Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti
La storia di Lucrezia Borgia si svolge a Ferrara e Venezia e si basa sull'omonimo racconto di Victor Hugo del 1833
Prologo
Venezia - Periodo rinascimentale
E' in corso una festa in maschera a Palazzo Grimani di Venezia, dove Gennaro, chiacchierando insieme ad altri amici, fa il nome di
Lucrezia Borgia.
Maffio Orsini, che come tanti altri dell'epoca odia la donna, racconta di quanto predettogli da un indovino tempo fa,
ovvero che "Dov'è Lucrezia, è morte".
Gennaro annoiato, si addormenta e rimane da solo.
Gennaro non sa di esser figlio di Lucrezia.
La donna si presenta mascherata e si sofferma a guardarlo dormire.
Al suo risveglio il ragazzo resta ammagliato da tale bellezza e conversando con lei racconta di non
conoscere chi sia sua madre ma di custodirne un prezioso ricordo, una lettera da lei scritta in cui lo supplica di non cercarla.
Lucrezia, addolorata, consiglia al giovane di continuare ad amare dolcemente la madre, intanto arrivano gli altri
che riconoscono la donna e inveiscono contro di lei.
Atto I
Ferrara. Sotto l'abitazione di Gennaro si scopre che a spiare Lucrezia e Gennaro a Venezia altri non erano che il Duca Alfonso e Rustighello.
Il Duca è intenzionato ad uccidere l'ultimo rivale con cui la moglie si frequenta di nascosto.
Gennaro esce di casa insieme agli amici mentre qualcuno lo prende ancora in giro per essersi intrattenuto con Lucrezia Borgia a Venezia.
Gennaro come prova di non avere niente in comune con quella donna decide di recarsi di fronte al suo palazzo e di sfregiare lo stemma di casa.
Rimuove la lettera iniziale del cognome lasciando scritto "orgia".
Rustighello e Astolfo hanno un piano, di accompagnare Gennaro da Alfonso, così che sia da lui
ucciso, e di portarlo da Lucrezia, arrabbiata per lo stemma sfregiato.
A Palazzo Ducale Alfonso accoglie la Borgia, infuriata per il vandalismo subito.
Il duca risponde di aver già preso il colpevole e di volerlo uccidere.
Quando entra il presunto colpevole, Lucrezia trema nel veder Gennaro e chiede al marito di graziarlo.
Il duca si rifiuta raccontando di averla vista insieme proprio a quell'uomo e di voler così rivendicare il tradimento subito.
Dopo varie suppliche di Lucrezia, il marito finge di essersi convinto a graziare Gennaro e versa un bicchiere di vino
avvelenato che consegna alla moglie perché venga offerto a Gennaro.
Lucrezia Borgia appena il marito si allontana prega Gennaro di fuggire lontano passando in una porta segreta non prima di avergli fatto bere un antidoto.
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Atto II
Palazzo della Principessa Negroni.
Gennaro con altri amici bevono vino e brindano allegramente.
Si sentono giungere voci minacciose e arriva Lucrezia Borgia.
La duchessa comunica di averli avvelenati tutti per vendicare quanto subito a Venezia.
La Borgia è terrorizzata quando scorge tra le persone avvelenate anche il volto di Gennaro e rivolgendosi subito a lui, lo implora
di bere subito l'antidoto, ma il ragazzo si rifiuta quando si accorge che l'antidoto non basta per salvare tutti.
Lucrezia distrutta dal dolore finalmente gli confessa di essere sua madre e si stringe sul suo corpo morente.
Alfonso compare esultando per la morte del ragazzo, ma la donna gli comunica la verità, chiedendo per se stessa una punizione divina, e sviene.