Trama del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart
Personaggi principali:
DON GIOVANNI giovane cavaliere estremamente licenzioso / baritono
DONN'ANNA dama promessa sposa di Don Ottavio / soprano
DON OTTAVIO duca / tenore
Il COMMENDATORE padre di Donn'Anna / basso
DONN'ELVIRA dama di Burgos abbandonata da Don Giovanni / soprano
LEPORELLO servo di Don Giovanni / basso
MASETTO contadino, amante di Zerlina / basso
ZERLINA contadina / soprano
Coro di contadini e contadine
Coro di servitori Coro interno
Suonatori
Servi
Ministri di giustizia
Atto I
Scena prima - Giardino, notte
Nel buio si agita Leporello, servitore di Don Giovanni, che aspetta il suo padrone.
Leporello si lamenta a gran voce del fatto che il suo padrone lo lasci al freddo mentre lui, egoista com'è, pensa solo al suo piacere.
Ad un tratto si sente gridare nel palazzo. E' Don Giovanni che cerca di fuggire ma è trattenuto con forza da Donna Anna, la preda sessuale alla quale aveva puntato e che grida che vuol vedere il volto del suo assalitore.
L'uomo mascherato grida che è una pazza e si precipita nel giardino inseguito dal padre della donna, il Commendatore, che lo affronta con la spada.
Don Giovanni lo trafigge e lo uccide, poi fugge via, seguito dall'esterrefatto Leporello
Accorre Donna Anna, accompagnata dal fidanzato Don Ottavio e da servi con fiaccole, vede il corpo del padre e sviene.
Quando si riprende, chiede a Don Ottavio di giurare che non avrà pace finché non troverà l'assassino del padre.
La travolgente sequenza iniziale termina con il giuramento di Don Ottavio.
Scena seconda - Strada, notte
Don Giovanni, a volto scoperto, sempre in cerca di nuove avventure, si imbatte in Donna Anna con Donna Elvira la quale è stata da lui
sedotta e abbandonata ed ora lo insegue per un inestinguibile desiderio di vendetta misto all'inconfessabile
desiderio di riaverlo per sé.
Don Giovanni riesce a sottrarsi alle sue pretese e la lascia sola con Leporello che, pensando di consolarla, tira fuori un "non
picciol libro" in cui è solito annotare le conquiste di Don Giovanni, come il suo padrone stesso gli ha ordinato di fare e
Donna Elvira va su tutte le furie.
Intanto Don Giovanni interviene in una festa di contadini che stanno festeggiando Masetto e Zerlina che oggi si sposeranno e comincia
subito a corteggiare la futura sposa. Invita tutti al suo castello, incaricando Leporello di trattenere Masetto, mentre lui
stesso porterà a palazzo Zerlina.
Una volta soli, Don Giovanni con lusinghe e promesse irretisce Zerlina che tenta invano di resistere.
Anche lei, come tutte le altre, cede e segue Don Giovanni verso un "casinetto", ma Donna Elvira, che è ancora sulle tracce
del fedifrago, risveglia bruscamente Zerlina dal suo sogno d'amore aristocratico raccontandole le malefatte dell'uomo che cerca di
conquistarla con moine e bugie.
Arrivano anche Don Ottavio e Donna Anna, che sono all'inseguimento dell'assassino del Commendatore. Donna Anna si rende conto che chi
si è introdotto in casa sua e ha ucciso suo padre è proprio lui, Don Giovanni il quale ancora una volta riesce a sparire e lo ritroviamo
che canta che vuole divertirsi fino a notte con queste "contadinotte".
Scena terza - Giardino con due porte chiuse a chiave e due nicchie
Masetto rimprovera a Zerlina di averlo tradito proprio il giorno delle nozze, ma lei lo calma assicurandogli che la sua virtù non è stata offesa.
Arriva Don Giovanni, Masetto, ancora sospettoso, si nasconde in una nicchia per vedere non visto.
Don Giovanni riprende il corteggiamento interrotto.
Poi scorge Masetto e con prontezza di spirito invita entrambi a festeggiare nel suo palazzo.
Scena quarta - Sala illuminata e preparata per una grande festa di ballo
Durante la festa, Don Giovanni, tenta ancora di sedurre Zerlina.
Sopraggiungono Donna Anna, Don Ottavio e Donna Elvira che, mascherati, assistono alla scena in cui Don Giovanni, aiutato da
Leporello che tiene a bada Masetto, trascina con la forza Zerlina in una camera.
I tre si tolgono la maschera. Don Giovanni si vede scoperto e accusa Leporello di essere stato lui a tentare di violentare Zerlina.
L'atto finisce con Don Giovanni sotto accusa che però dice: "Se cadesse ancora il mondo / nulla mai temer mi fa!"
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Atto II
Scena prima - Strada
Leporello, si lascia convincere, con il denaro, a scambiare gli abiti con Don Giovanni, che ha intenzione di sedurre la cameriera di Donna Elvira.
Donna Elvira appare al balcone e Don Giovanni le chiede perdono, giurandole eterno amore.
Sentendo la voce dell'amato, scende in strada e segue Leporello travestito, mentre Don Giovanni può così intonare
una serenata alla cameriera di Donna Elvira.
Arriva Masetto con alcuni contadini armati, con l'intenzione di uccidere il seduttore, ma vengono ingannati dal
travestimento ed alla fine è il povero Masetto che riceve le bastonate da Don Giovanni.
Scena seconda – Atrio oscuro in casa di Donna Anna
Donna Elvira si è accorta del travestimento di Leporello ed alle sue grida accorrono Donna Anna, Don Ottavio, Zerlina e Masetto.
Ora il servo Leporello chiede pietà e riesce a sottrarsi alla punizione.
Don Ottavio, ormai certo che sia proprio Don Giovanni l'assassino del padre di Donna Anna, è deciso a rivolgersi alla forza pubblica.
Donna Elvira, sola, canta il suo dolore per l'ennesimo inganno subito, ma non riesce a nascondere a sé stessa un sentimento di pietà
per l’empio seduttore senza cuore, che, ormai è certo, finirà male.
Scena terza - Cimitero circondato da muro
Diverse statue equestri e la Statua del Commendatore
Nel suo vagare notturno (ormai sono le due ed è la seconda notte che tutti sono svegli), Don Giovanni incontra Leporello nel
cimitero e gli racconta che ha tentato di sedurre la sua ragazza.
Leporello si infuria, ma Don Giovanni ride.
Si sente una voce che dice: "Di ridere finirai pria dell'aurora": è la statua del Commendatore che parla e muove la
testa; Leporello è fuori di sé dal terrore, ma Don Giovanni, che non ha paura di niente e non crede ai fantasmi, lo obbliga, spada
in pugno, ad invitare a cena la statua del Commendatore. E' l'estrema burla irriverente dell'audace libertino.
Scena quarta - Camera tetra
Don Ottavio dice a Donna Anna che presto Don Giovanni sarà punito dalla legge e cerca di convincerla ad accettare
finalmente la sua proposta di matrimonio, ma lei, provata da tutto quanto è accaduto, lo prega di pazientare.
Scena quinta – Sala da Pranzo. Una tavola apparecchiata
Don Giovanni mangia con una voracità pari alla sua sua insaziabile voglia sessuale; entra Donna Elvira che
preannunciandogli la rovina, cerca di indurlo al pentimento.
Inutilmente, l'audace libertino impenitente risponde: "Vivan le femmine! / Viva il buon vino! / Sostegno e gloria / d'umanità!".
Arriva la statua del Commendatore. "Tu mi hai invitato a cena e sono venuto", dice, "ora tu vuoi venire a cena con me?"
L'impenitente Don Giovanni accetta la sfida estrema e segue il fantasma, poi avvolto dalle fiamme, scompare gridando.
Arrivano tutti gli inseguitori. Leporello, che ha assistito alla terribile scena, racconta cosa è successo.
Morale: "Questo è il fin di chi fa mal: / e de' perfidi la morte / alla vita è sempre ugual!".