Vittorio Sereni breve biografia e contenuti dei suoi libri
Vittorio Sereni nacque a Luino il 27 luglio 1913.
Nel 1924 la famiglia si trasferisce a Brescia, e, nel '32, a Milano, dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, per poi passare a Lettere e Filosofia. dove si laurea in letteratura italiana nel 1936 con una tesi su Guido Gozzano.
Durante gli anni dell’università Sereni frequentò un gruppo di giovani intellettuali che riconoscevano nella figura del filosofo Antonio Banfi la loro guida. Tra essi erano: Remo Cantoni, Enzo Paci, Antonia Pozzi, Luciano Anceschi, Raffaele De Grada, Daria Menicanti, Renato Guttuso.
Fu tra i fondatori della rivista "Corrente" nel ‘38, e collaborò a "Campo di Marte" e "Frontespizio".
Nel 1941 pubblicò il suo primo libro di poesie "Frontiera".
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Richiamato nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, venne mandato prima in Grecia, poi in Sicilia. Fatto prigioniero il 24 luglio 1943, passò due anni nei campi di prigionia dell’Algeria e del Marocco. Da questa esperienza trasse materia ed ispirazione per il suo secondo libro misto di versi e prose pubblicato nel 1947 con il titolo "Diario d’Algeria".
Dopo la guerra Vittorio Sereni lavorò come insegnante, collaborando anche a "Milano Sera" come critico letterario.
Nel 1965 pubblicò "Gli strumenti umani", nel 1981: esce da Einaudi "Il musicante di Saint-Merry" e altri versi tradotti, che comprende testi tolti da «Orphée Noir», Pound, Char, Williams, Frénaud, Apollinaire (a cui chiede a prestito il titolo della raccolta), Camus, Bandini (dal latino) e Corneille.
Questa «summà» del suo lavoro di traduttore di poesia gli vale l’assegnazione del premio Bagutta, della cui giuria entra poi a far parte.
Nella collana di poesia di Garzanti appare "Stella variabile" 1981, con cui vince, l'anno successivo, il Premio Viareggio per la poesia.
Muore il 10 febbraio 1983 per un aneurisma.
Vittorio Sereni è riconosciuto capostipite della corrente di poeti che si richiama alla "Linea Lombarda", prendendo il nome da un'antologia di poesie pubblicata da Luciano Anceschi nel 1952 presso l’editore varesino Magenta, comprendente opere di Roberto Rebora, Giorgio Orelli, Nelo Risi, Renzo Modesti, Luciano Erba.
Questo gruppo si proponeva di ritrovare […] certi fili interrotti o
celati, ricostruire legami perduti (L. Anceschi in Linea Lombarda, p.7), cercando di recuperare il rapporto tra poesia e realtà, rimpossessandosi della realtà storica, senza trascurare la lezione della poesia ermetica.