Primo Levi breve biografia e contenuti dei suoi libri
Primo Levi nasce a Torino nel 1919 da Cesare e da Ester Luzzati, che si erano sposati nel 1917. I suoi antenati sono degli ebrei piemontesi provenienti dalla Spagna e dalla Provenza.
Nel 1934 si iscrive al Ginnasio- Liceo D' Azeglio, istituto noto per aver ospitato docenti illustri, oppositori del fascismo (Augusto Monti, Franco Antonicelli, Umberto Cosmo, Norberto Bobbio e molti altri ).
Levi è uno studente timido e diligente, gli interessano la chimica e la biologia, molto meno la storia e l' italiano. In prima Liceo ha come professore d' italiano Cesare Pavese.
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Nel 1937 si appassiona alla letteratura di testi scientifici e così si iscrive al corso di chimica all'Università di Torino, completando la
sua formazione di chimico, nonostante le leggi razziali di Mussolini del 1938, che vietava agli ebrei l'istruzione superiore; Levi si laurea
nel 1941 a pieni voti e lode.
A Milano lavora come ricercatore chimico, frequenta amici ed ambienti antifascisti, fino ad unirsi ad un gruppo di resistenza ebraica e, nel 1943,
raggiunge ai partigiani sulle montagne della Valle D'Aosta.
Durante una riunione clandestina viene arrestato con altri compagni e visto che è ebreo viene mandato nel
campo di concentramento di Carpi-Fòssoli.
Quando i tedeschi prendono il comando del campo, caricano tutti i prigionieri ebrei, compresi vecchi donne e bambini, su un treno diretto ad
Auschwitz, dove Primo Levi viene destinato al lager Monowitz.
Questo lagher è destinato ai prigionieri che possono lavorare e, in un primo tempo, Levi lavora come muratore, ma poi il direttore del campo
decide di sfruttare la sua preparazione in chimica e viene trasferito in un laboratorio.
Qui, proprio quando tedeschi, all'avvicinarsi delle truppe russe, abbandonano il campo con i prigionieri in forza, lasciando al loro destino i malati
nell'infermeria; per Levi fu un colpo di fortuna: qualche giorno prima era stato ricoverato per la scarlattina e venne con gli altri ammalati
"salvato" dai Russi, mentre gli altri prigionieri furono tutti uccisi.
"La tregua" scritto nel 1963, Levi racconta l'odissea dei sopravvissuti ai campi di sterminio attraverso la Russia bianca, l'Ucraina, L'Ungheria, la Romania e l'Austria.
Arriva a Torino il 19 Ottobre del 1945 e, dopo aver visto tante volte la morte in faccia, cerca di ricostruirsi una vita: nel 1947 accetta un posto di chimico di laboratorio, si sposa ed avrà due figli.
Primo Levi, torturato dai ricordi, scrive "Se questo è un uomo" che viene pubblicato nel 1958 e che diventerà uno dei romanzi più letti del dopoguerra.
Divenuto improvvisamente famoso, Levi non fatica a trovare editori per le suo prose e poesie per i quali ha un grande successo e per i quali riceve diversi premi.
Lo scrittore diventa la bandiera ed il Pro-memoria di quelli che come lui hanno subito la prigionia e per quelli che ne sono morti:
viaggia per tutto il mondo e racconta la sua terribile storia.
Primo Levi continua la sua carriera di scrittore con "Il sistema periodico" (1975) dove lega ad ogni elemento chimico della tavola periodica una storia spesso di carattere autobiografico, "La
chiave a stella" (1978) dove si racconta la vita e il lavoro di un operaio piemontese che gira il mondo per lavoro, "Se non ora quando?" del 1982, riprende i temi della guerra e dell’ebraismo, descrivendo il viaggio di un gruppo di partigiani ebrei russi che dalla Bielorussia
raggiungono l’Italia passando per la Palestina.
L'11 Aprile 1987, dopo aver scritto "I sommersi e i salvati" dove lo scrittore analizza le esperienze vissute nel Lager e le
responsabilità dei vari personaggi dell'olocausto, senza trovare pace o una tregua dai tormentosi ricordi di Auschwitz muore suicida nella sua casa di Torino.