Giovanni Testori breve biografia e contenuti dei suoi libri
Giovanni Testori è nato a Novate Milanese, 12 Maggio 1923.
Nato da una famiglia di fervente fede cattolica, scrittore, drammaturgo, pittore, critico d'arte, poeta, regista, attore: esprime in tutte le sue opere un forte legame con la religione.
Frequenta il Liceo San Carlo a Milano e si laurea in Lettere e
Filosofia all'Università Cattolica nel 1947.
Collabora, giovanissimo, con alcune riviste dei Gruppi
Universitari Fascisti, scrivendo articoli di critica d'arte contemporanea.
Nel 1954 venne pubblicata da Einaudi la sua prima opera narrativa
"Il Dio di Roserio".
Seguono le opere del ciclo "I segreti di Milano", costituito da
"Il ponte della Ghisolfa" e "La Gilda del Mac Mahon", due raccolte di racconti nei quali Testori tratteggia le vicende umane della periferia
milanese di quegli anni.
Nel 1960 scrive per il teatro "La Maria Brasca" e "L'Arialda",
che viene censurata e suscita un grande scandalo per la sua presunta oscenità, perché venato di tematiche omosessuali.
Nel 1961, con la regia di Visconti, vanno in scena "L''Arialda" e
poi "La Monaca di Monza" e pubblica il romanzo "Il fabbricone.
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Testori esprime la sua vena poetica nelle raccolte di poesia
"Crocifissione" (1966), "L'amore" (1968), "Diadèmata" (1986).
Gli anni ’70 saranno caratterizzati dalla "Trilogia degli
Scarrozzanti" (Ambleto, Macbetto e Edipus).
Nel 1977 per la morte della madre, scrive il monologo
"Conversazione con la morte",da lui stesso interpretato l’anno dopo.
Con la "Compagnia degli Incamminati", fondata da Testori,
dall’attore Franco Branciaroli e dal regista Emanuele Banterle, mette in scena "In Exitu",
"Verbò" e "l’Erodiade" , opere di grande importanza
e memorabili dal punto di vista rappresentativo.
Dalla metà degli anni 70 collabora con il "Corriere della Sera"
succedendo a Pier Paolo Pasolini, prima come commentatore e successivamente in qualità di responsabile della pagina artistica.
Con il dramma "I promessi sposi alla prova " del 1985, Testori
propone di staccare la spina dei televisori, svegliare tutti dicendo: ricominciamo. Ricominciamo la Cultura. E ricominciamo dagli albori del
teatro, dall'antica Grecia, dal coro, l'unità epica indistinta del prima dei personaggi.
Si ammala di tumore nel 1990, e ne muore nel 1993.