Giorgio Bocca breve biografia e contenuti dei suoi libri
Giorgio Bocca nasce a Cuneo il 28 agosto 1920 e muore a Milano il 25 dicembre 2011.
Trascorre la sua infanzia e giovinezza nel periodo Fascista e durante gli anni di studio in Legge, prende la tessera del
Partito Fascista e si allinea alle idee nazi-fasciste sottoscrivendo il Manifesto in difesa della razza italiana, documento fortemente
voluto da Mussolini per compiacere l'alleato tedesco e, da giornalista fascista nell'agosto del 1942 scrive un articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla "congiura ebraica ".
Combatte nel corpo degli Alpini dove stringe amicizia con Benedetto Dalmastro e Duccio Galimberti con i quali scopre la vera faccia del
Fascismo.
Dopo l' 8 settembre del 1943, con un gruppo di amici, dopo aver raccolto le armi abbandonate nelle caserme di Cuneo, entra nella Resistenza.
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Nasce così il primo nucleo della locale banda partigiana di "Italia Libera". Comandante di banda della formazione in Valle Maira, nella
primavera del 1944 Bocca é inviato a stabilire le basi della Brigata Giustizia e Libertà "Rolando Besana" in Valle Varaita e ne diviene il comandante.
A guerra finita si occupa di cronaca e scrive
per la sua formazione partigiana, è redattore per la "Gazzetta del Popolo", quindi per "L'Europeo" nel 1954 a Milano
diventa inviato de "Il Giorno"
di Enrico Mattei, diretto da Italo Pietra.
Negli anni sessanta si afferma come inviato speciale con inchieste sulla realtà italiana.
Nel 1975 è tra i fondatori di "Repubblica" e,
oltre all'attività di editorialista sul quotidiano, tiene sull'"Espresso" la rubrica "L'antitaliano".
Per le reti Fininvest, Dal 1983, si occupa anche di giornalismo televisivo ha
ideato e condotto una serie di programmi giornalistici: "Prima pagina", "Protagonisti", "2000 e dintorni", "Il cittadino e il potere".
Giorgio Bocca è stato anche opinionista di
"Dovere di cronaca" e "Dentro la notizia"e nel 1989 ha condotto, per Canale 5, un'inchiesta giornalistica sul terrorismo italiano e
internazionale degli anni '70-'80 dal titolo "Il mondo del terrore".
Come storico e testimone del proprio tempo ha
pubblicato numerosi articoli che spesso sono diventati la traccia dei suoi numerosi libri di cui
ricordiamo:
Storia dell'Italia partigiana (1966), Storia d'Italia nella guerra fascista (Laterza, 1969/
Mondadori, 1995)), Palmiro Togliatti (Laterza, 1973/ Mondadori, 1996),
La Repubblica di Mussolini (Laterza, 1977), Italia, anno uno
(Garzanti, 1984),
Noi terroristi (1985), L'Italia che cambia
(Garzanti, 1987), Gli italiani sono razzisti? (Garzanti, 1988.
Seguono negli anno '90 La disunità d'Italia (Garzanti, 1990), l'autobiografico Il provinciale. Settant'anni di vita italiana
(Mondadori, 1992), L'inferno. Profondo sud, male oscuro (Mondadori, 1992),
Metropolis (Mondadori, 1993), Il sottosopra (Mondadori, 1994),
Il filo nero (Mondadori, 1995), Il viaggiatore spaesato
(Mondadori, 1996), Italiani strana gente (Mondadori, 1997), Voglio
scendere (Mondadori, 1998), Il secolo sbagliato (Mondadori, 1999),
Gli anni del terzo millennio, tra reportage, ricerca storica, pamphlet e autobiografia, Giorgio Bocca
continua ascrivere con la forza del vecchi guerriero Pandemonio (Mondadori, 2000), Il dio denaro
(Mondadori, 2001), Piccolo Cesare (Feltrinelli, 2002), Basso impero
(Feltrinelli, 2003), Partigiani della montagna (Feltrinelli, 2004),
L'Italia l'è malada (Feltrinelli, 2005), Napoli siamo noi (Feltrinelli, 2006) e Le mie montagne (Feltrinelli,
2006).
La sua
attività di scrittore si snoda, con i suoi libri a sfondo sociale e di costume, attraverso mezzo secolo italiano tra guerra partigiana, terrorismo,
la guerra fredda, il boom economico fino alla profonda crisi economica.
Nel 2000 vince il premio letterario
Gandovere-Franciacorta nella sezione testimonianze.
Profondamente critico nei confronti della globalizzazione e della politica delle forze Neofasciste e di Forza Italia, nelle sue ultime
opere dà una lettura critica dell'ascesa politica di Silvio Berlusconi e della politica statunitense, senza nascondere un radicato
antimeridionalismo.
Giustamente, una scheda-profilo di Rai
International, lo definisce così: "A oltre 80 anni, Giorgio Bocca è ancora un feroce opinionista politico ed economico. Il suo orrore nei
confronti dei falsi traguardi e di chi promette un fittizio benessere non sembra addolcirsi, o trovare risposte che lo rassicurino".
La medaglia d'argento al valor militare Giorgio Bocca, giornalista, scrittore e patriota, muore a Milano il 25 dicembre 2011.