Giorgio Bassani breve biografia e contenuti dei suoi libri
Giorgio Bassani, poeta e scrittore italiano, nasce a Bologna il 4 marzo 1916, ma la sua famiglia è ferrarese da parecchie
generazioni ed è a Ferrara, in una antica casa signorile che Giorgio e i due fratelli, Paolo e Jenny vivono.
Dopo aver frequentato il liceo Ludovico Ariosto di Ferrara ed aver fatto presagire un futuro da musicista, Giorgio scopre la
letteratura e se ne innamora.
Si iscrive così alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bologna che frequenta dal 1935 al 1939: ogni giorno prende il treno e la sua
vita si divide fra gli amici di Ferrara ed il mondo universitario di Bologna da dove prende nuovi modelli umani e morali.
Durante gli anni universitari comincia a scrivere i suoi primi racconti che vengono pubblicati anche sul "Corriere Padano", ma il suo modello
è Benedetto Croce, esempio estremo di libero intellettuale .
Nel corso del 1938 vengono promulgate le leggi antisemite: docenti e studenti di origine ebrea sono esclusi in da tutte
le scuole del Regno e lo studente Giorgio Bassani, ebreo, pur nel nuovo clima ostile riesce a laurearsi in lettere nel 1939 con una
tesi su Niccolò Tommaseo.
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Quando nel 1940 pubblica il suo primo libro "Città in pianura" con racconti ambientati in Ferrara e nel mondo borghese israelita, è
costretto a firmarsi con lo pseudonimo di Giacomo Marchi.
Da giovane letterato, Bassani si trasforma in attivista politico clandestino e, trasferitosi a Roma nel 1943, trascorre alcuni mesi in
carcere come antifascista e ne esce solo dopo la caduta del fascismo e la dichiarazione d’armistizio dell’Italia con l’esercito
alleato.
Uscito dal carcere sposa Valeria Sinigallia e vive precariamente fino alla fine della guerra.
Nel 1945 dopo anni di rischio e di disperazione, durante i quali migliaia di ebrei, compresi suo padre, familiari e parenti, conoscenti
e amici, erano morte in guerra, in prigionia nei lager, Giorgio Bassani pubblica il libro di poesie “Storie dei poveri
amanti e altri versi”.
Un altro libro di poesie d’ispirazione religiosa “Te lucis ante” viene pubblicato nel 1947; in quegli anni di dopoguerra Bassani con
moglie e i due figli vive a Roma dove, per sbarcare il lunario, lavora come impiegato, bibliotecario, insegnante e persino
attore.
Nel 1948 viene assunto alla rivista letteraria "Botteghe Oscure" che è un periodico esclusivamente antologico, ed egli ne
diventa la coscienza critica, scegliendo e autorizzando il meglio della creatività letteraria internazionale.
Dal 1949 Bassani ricomincia a scrivere racconti, ma si sente fondamentalmente un poeta "io, oltre che un cosiddetto narratore (parola
che aborro), sono un poeta, nonché un saggista […] io non sono un romanziere, o un rimatore, o un saggista. Sono un poeta, con il tuo
permesso, sostanzialmente un poeta" e, nel 1951, pubblica altre composizioni poetiche con il titolo “Un’altra libertà”.
Giorgio Bassani nel 1953 ritorna alla prosa per fissare sulla carta quello che lui ricorda della
comunità israelitica borghese e benestante di Ferrara, gli orrori delle persecuzioni nazifasciste, la discriminazione razziale di cui anche lui fu vittima, la crudeltà
della storia e la magia dell'infanzia.
Nascono così i romanzi “La passeggiata prima di cena”, “Gli ultimi anni di Clelia Trotti”, uscito nel 1955, “Lida Mantovani”, “Una
lapide in via Mazzini” e “Una notte del ’43″ che formano le famose raccolta denominata “Cinque storie ferraresi ” del 1956
, vincitrice del premio Strega di
quell’anno, che poi Bassani riscriverà e pubblicherà nel 1973 con il titolo "Dentro le mura".
Due anni dopo “Cinque storie ferraresi” Bassani pubblica “Gli occhiali d’oro” e lo stesso anno, il 1958 lo scrittore, che è
consulente e direttore editoriale della Feltrinelli, scopre e lancia
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore de “Il Gattopardo”, romanzo
che Elio Vittorini aveva rifiutato per Einaudi.
Anche se Bassani è impegnato in collaborazioni con le più prestigiose riviste letterarie e testate giornalistiche di alto livello, la
non sopita vena di scrittore si esplica nella produzione del romanzo che gli ha dato il massimo successo "Il giardino dei Finzi-Contini" (1962),
premio Viareggio di quell'anno, ma anche nella riscrittura dei suoi lavori:“Cinque storie ” e “Occhiali d’oro” confluiscono in
una nuova edizione sotto il titolo ”Le storie ferraresi” dove viene evidenziato come il centro geografico e sociale delle
sue Storie non sia la città di Ferrara, ma la comunità israelitica che ospitava.
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Dopo essere stato consulente e direttore editoriale, Bassani tra il 1957 e il 1967, si impegna come vicepresidente della
Radiotelevisione italiana, carica che lascia per diventare presidente della associazione per la tutela del paesaggio e la cura del
patrimonio artistico “Italia Nostra” e docente di Storia del Teatro all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica a Roma.
"L’alba ai vetri" pubblicato nel 1963 raccoglie tutte le sue poesie dal 1942 al 1950, mentre scrive i libri in prosa: "Dietro la porta"
(1964), "Le parole preparate" (1967) e "L’airone" (1968) vincitore del premio Campiello, il cui ammontare verrà devoluto da Bassani a "Italia Nostra".
Nel 1972 Bassani pubblica la raccolta di racconti "L’odore del fieno", seguita dalle raccolte di poesie "Epitaffio" (1974), "In gran
segreto" (1978) e "In rima e senza" (1983), ma ormai lo scrittore è da anni intento alla riscrittura e riorganizzazione della sua intera
opera, secondo criteri di rigoroso perfezionista qual è.
Nel 1978 lo scrittore si innamora della insegnante americana Anna Portia Prebys ed i dissapori con la famiglia gli amareggiano la vita.
Nel 1996 la moglie inizia un procedimento giudiziario con l'intento di dichiararlo incapace di intendere e di volere
perchè plagiato della
nuova compagna.
Dopo una lunga malattia Giorgio Bassani muore all'ospedale San Camillo di Roma, il 13 aprile 2000 e viene sepolto nel cimitero ebraico
di Ferrara e la famiglia perde la causa contro Anna Portia Prebys e crea la Fondazione Giorgio Bassani.
Fondazione Giorgio Bassani
Giorgio Bassani