Filippo Tommaso Marinetti breve biografia e contenuti dei suoi libri
Emilio Angelo Carlo Marinetti alias
Filippo Tommaso Marinetti, poeta e scrittore italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto il 22 dicembre 1876, è principalmente conosciuto come fondatore del
Futurismo.
Durante gli anni di giurisprudenza presso le Università di Pavia e di Genova, Marinetti
collabora, tra il 1892 e il 1894, ad una rivista letteraria e nel 1898 pubblica il suo primo lavoro nel suo stile ideale: il verso libero.
Nel 1900 dopo aver deciso di dedicarsi interamente alla letteratura italiana e francese ed alla poesia, fonda nel 1905 la
rivista internazionale "Poesia" che viene pubblicata a Milano dal 1905 fino al 1909, rivelando parzialmente l'influsso della poetica
simbolista e decadente.
La
Fondazione e Manifesto del Futurismo pubblicato sulla prima pagina di Le Figaro il 20 febbraio 1909 porta una notorietà istantanea a Marinetti.
Il
Manifesto veemente e polemico, si fonda sui moderni principi estetici in favore di un veloce, aggressivo, stile di vita
illuminato dalla meraviglia dell'età delle macchine.
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Nel 1910 lo scrittore viene raggiunto a Parigi da
Giacomo Balla,
Gino Severini,
Umberto Boccioni,
Carlo Carrà, nonché un piccolo seguito di
musicisti, poeti e scrittorie molti dei quali erano anarchici, che rappresentavano una vasta rivoluzione culturale di avanguardia.
Con questi Filippo Marinetti redige il
Manifesto della Letteratura
futurista, in cui sostiene le poetiche adatte a rendere il senso del movimento e della materia, attraverso il rovesciamento delle regole della sintassi e della punteggiatura, utilizzando
parole in libertà disposte senza regole nello spazio della pagina.
Marinetti prese a pubblicizzare la sua nuova arte, principalmente con un diluvio di manifesti e nella forma della
serata.
Dal 1913 in poi, le
serate futuriste aprono la strada al
Teatro Sintetico, esibizioni teatrali che di solito includevano musica, performance con la
macchine dei rumore, discorsi improvvisati (di solito da Marinetti), presentazioni di quadri,
letture
letterarie e poetici o brevi rappresentazioni teatrali drammatiche chiamate
Sintesi.
Le Parole in libertà furono anche applicate all'arte visiva (letterario-artistiche) che furono oggetto di una Mostra alla Galleria Angelelli di Roma nel 1915.
Tra i testi futuristi
di Filippo Tommaso Marinetti bisogna ricordare il
romanzo "Mafarka il futurista" (1910) e la poesia "Zaff Tumb Tumb. Adrianopoli, ottobre 1912" (1914) che denunciano l'eco surrealista.
Il Futurismo si conclude con la sconfitta dell'Italia in guerra e la morte di Marinetti avvenuta a Bellagio nel 1944.