Carlo Cassola breve biografia e contenuti dei suoi libri
Carlo Cassola, scrittore e saggista, è nato a Roma il 17 marzo 1917.
La madre è originaria di Volterra mentre il padre è lombardo, militante socialista e redattore dell'"Avanti".
Della sua vocazione di scrittore, egli stesso dice :"La vocazione alla letteratura mi nacque nell'estate del '35, quando avevo 18 anni. Da
allora non ho mai avuto altra ambizione che quella dello scrivere… lo scrittore può parlare solo di ciò che conosce, la propria vita;
poiché la mia vita è Cecina, io parlo di Cecina".
Nel 1935, mentre in Italia stavano maturando grandi avvenimenti che porteranno al conflitto etiopico, Cassola si iscrive alla Facoltà di Legge
dell'Università di Roma dimostrando scarso entusiasmo per la guerra.
La Toscana, in particolare la Maremma, diventerà la patria poetica e spirituale dello scrittore, che vi si trasferirà nel ’40, partecipando alla Resistenza e dove, dopo la Liberazione, si iscriverà al Partito d'Azione.
Nel 1940 si sposa e due anni dopo vince un concorso per la cattedra di Storia, Filosofia e Pedagogia nei licei classici e scientifici e negli
istituti magistrali di Grosseto dove si trasferisce per insegnare filosofia in un Liceo.
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Formatosi sui modelli letterari di Proust e di Joyce, il cui influsso è evidente nei racconti de "La visita" (1942), ha aderito più tardi a una tematica neorealista con "Fausto e Anna" (1952), "Il taglio del bosco" (1954), "La ragazza di Bube" (1960) che vinse il Premio Strega.
In seguito la tematica del neorealismo è apparsa condizionata dalla convinzione nell'equivalenza saggezza uguale a rassegnazione: "Un cuore arido" (1961), "Il cacciatore" (1964), "Monte Mario" (1973), "L'antagonista" (1976), "Vita
d'artista" (1979), "Il ribelle" (1980).
Negli ultimi anni della sua vita Carlo Cassola si è impegnato in una intenso attivismo antimilitarista con l'unica arma che accetta di impugnare: la penna.
Fondamentalmente di sinistra ed occupandosi di pacifismo, situazioni sociali, ecologismo, preferisce mantenersi autonomo e ben distinto dalle posizioni dei gruppi politici ufficiali.
Molti suoi romanzi, specialmente quelli del suo ultimo decennio di vita: "La lezione della storia" (1978), "Diritto alla sopravvivenza" (1982), "Contro le armi" (1980), "La rivoluzione disarmista" (1983) sono oggetto di dibattito: la società italiana, come lo scrittore, teme la terza guerra mondiale e l'autodistruzione dell'intera umanità per mezzo del nucleare.
Costretto all’immobilità da una grave malattia, Carlo Cassola si è spento il 30 gennaio 1987, a Montecarlo, in provincia di Lucca.