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Alexander Dumas breve biografia e contenuti dei suoi libri


Ritratto di Alexander Dumas

Alexander Dumas, il cui nome completo era Alexander Davy Dumas de la Pailleterie, nacque a Villers-Cotteràªts [Soissons] il 27 luglio 1802 ed era figlio di un generale napoleonico di origine mulatta.

Dotato di fisico notevole: alto, capelli ricci, labbra carnose, ebbe un carattere vitale, volubile, inaffidabile e bugiardo, ma molto simpatico e popolare.

Gli studiosi biografi gli attribuiscono 27 amanti note, due figli legittimi e 4 illegittimi.

Alexander Dumas, guadagnò con la sua attività di romanziere una fortuna, che dilapidò in viaggi, amanti, amici, vini costosi.

Abitò al 'Palazzo Montecristo', dove era sistematicamente assediato da parassiti, postulanti e creditori, ma alla fine dovette fuggire da Parigi per sottrarsi ai creditori.

Conobbe e fu in amicizia con Victor Hugo, Lamartine, Michelet, Gérard de Nerval, Nodier, George Sand, Berlioz, Théophile Gautier, Alfred de Vigny; ma gli furono ostili Balzac, Badère e molti altri.

La sua ultima amante fu l'attrice statunitense Adah-Isaacs Menken che conobbe all'Esposizione del 1867, la relazione  fece scandalo all'epoca: la ragazza amava farsi fotografare discinta.


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Alexander Dumas ebbe una incredibile capacità di scrittura: suo figlio Dumas junior lo ricorda sempre alla scrivania, per 15 ore di fila; una attività che non conobbe soste di alcun tipo: finì il "Tour de Nesle" nonostante la febbre per il colera.

Vent'anni dopo, un cane lo morde a una mano e lui, che aveva già ricevuto larghi anticipi dagli editori, si costrinse a scrivere lo stesso. Dumas racconta come:"Ponevo l'asta della penna in una specie di pinza bloccata tra l'indice, il medio e l'anulare e, grazie al movimento dell'avambraccio che sostituiva quello delle dita, ho ripreso il mio racconto".

Copertina del libro Il conte di Montecristo

La scrittura era la sua unica fonte di reddito, ma anche la sua unica ricchezza.

Quando finisce in tribunale per debiti, i giudici lo condannano a scrivere 8 volumi per le edizioni di Girardin e 6 per quelle di Véron.

Morì povero a Puys [Dieppe] nel 1870 e della sua morte George Sand scrisse : "Era il genio della vita. Non ha sentito la morte".
Alexander Dumas, aveva poca cultura, ma un'incredibile inventiva.

I suoi romanzi, una quindicina, per lo più di argomento storico, secondo il gusto del tempo, ebbero un grande successo di pubblico.

Abile nell'intuire i gusti e le esigenze del gran pubblico, per soddisfare l'attesa di migliaia di lettori riunì attorno a sé una mezza dozzina di collaboratori che, dietro sue indicazioni, lo aiutavano a stendere materialmente le puntate dei romanzi.

Dumas appare oggi uno scrittore di modesto valore, ma anche autore di storie vivaci e pittoresche, ricche di personaggi, d'intreccio e di avventure.

Aveva la chiave giusta per creare un clima di suspense e di divertimento, il che è fondamentale per il lettore.

"Il conte di Montecristo" (Le comte de Montecristo, 1844-1845) si basa su un truculento fatto di cronaca.

Protagonista è Edmond Dantès, giovane e valente capitano di vascello, ingiustamente accusato di bonapartismo. Arrestato a Marsiglia il giorno stesso delle nozze, è rinchiuso nel castello d'If.

Gli accusatori sono due suoi rivali in amore, Fernand e Daglars, mentre l'ambizioso magistrato Villefort trae dalla sua condanna consistenti vantaggi politici.

Prigioniero per quattordici anni. Dantès ha per compagno lo strano Abate, Faria, che gli rivela l'esistenza di un favoloso tesoro nascosto in una caverna dell'isola di Montecristo.

L'abate muore e Dantès si sostituisce al cadavere.

I tre moschettieri di Alexander Dumas

Quando, rinchiuso in un sacco, è buttato in mare, riesce a liberarsi ed a tornare a galla.

Raccolto da un battello, raggiunge l'isola di Montecristo ; diventato ricchissimo scoprendo il tesoro, prende il titolo di conte di Montecristo.

Attraverso mille peripezie si vendica inesorabilmente di tutti i suoi nemici.

Terminata la sua missione di giustizia, fa vela verso oriente in compagnia della bella e dolce Haydé.

Famosissima la trilogia, ambientata nella Francia di Luigi XIII e Luigi XIV: "I tre moschettieri" (Les trois mousquetaires, 1844), "Venti anni dopo" (Vingt ans après, 1845), "Il visconte di Bragelonne" (Le viscomte de Bragelonne, 1848-1850).

Uno dei protagonisti de "I tre moschettieri" è il giovane guascone d'Artagnan va a Parigi in cerca di fortuna.

Qui diventa amico dei moschettieri Porthos, Athos e Aramis ed entra a servizio del re.

I quattro devono lottare per svelare le trame del cardinale Richelieu e della sua agente, la perfida Milady de Winter.


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La missione è recuperare dodici puntali di diamanti che la regina ha avuto in dono dal marito Luigi XIII., ma che lei ha imprudentemente regalato al duca di Buckingham come pegno d'amore.

"Venti anni dopo" è la continuazione, venti anni dopo appunto.

D'Artagnan cerca di ricostruire il quartetto, al servizio stavolta del Cardinal Mazarino.

Copertina di Grand dictionnaire de cuisine

Solo Porthos lo affianca, con la speranza di diventare barone, ma Athos e Aramis sono nella parte avversa con la Fronda, il movimento anti-cardinale e contro l'assolutismo monarchico.

La trilogia de "I tre Moschettieri" deriva personaggi e parti della trama da alcune opere pre-esistenti; soprattutto le "Memorie di M. D'Artagnan di Courtilz de Sandras" editi in 4 volumi: si sa con certezza che i volumi presenti alla  Biblioteca Comunale di Parigi furono presi in prestito e mai più restituiti nel 1843, probabilmente da un collaboratore dello scrittore.

Il 14 marzo 1844 cominciò a uscire, sul giornale Le Siècle, il feuilleton de "i Tre Moschettieri".

Altre opere di Alexander Dumas sono ambientate nella Francia settecentesca: "Ricordi di un medico: Joseph Balsamo" (Mé moires d'un mé decin : Joseph Balsamo, 1846- 1848) sulla figura di Cagliostro; "Il cavaliere di Maison-Rouge" (Le chevalier de Maison-Rouge, 1847); "La signora di Montsoreau" (La dame de Montsoreau, 1846) e "La collana della regina" (Le collier de la reine, 1848- 1850).

Alexander Dumas scrisse più di cento volumi, numerosi drammi di cui si ricordano " Henri III e la sua corte" (Henri III et sa cour, 1829), "Antony" (1831)e "Kean" (1836).

Scrisse inoltre un "Grande dizionario di cucina" (Grande dictionnaire de cuisine, pubbl.1873) e 22 volumi di "Le mie memorie" (Mes mé moires, 1852-1855) oltre che "I garibaldini" (Les garibaldiens, 1861) memorie scritte al seguito della spedizione garibaldina che Dumas aveva raggiunto in Sicilia.


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