Alessandro Manzoni breve biografia e contenuti dei suoi libri
Alessandro Francesco Tommaso Manzoni è nato a Milano nel 1785 ed è stato uno dei maggiori scrittori e poeti italiani.
Fa i suoi primi studi in collegio a Milano, ma dal 1805, a Parigi con la madre, completa la sua formazione culturale di stampo illuminista,
razionalista e anticlericale.
Nel 1810 si converte al cattolicesimo e torna a vivere a Milano.
Trascorre tutta la vita fra la casa di Milano e la sua villa di Brusuglio, nella campagna lombarda, dove progetta di comporre una serie di dodici Inni sacri, dedicati ciascuno ad una festività della Chiesa: di essi ne porterà a termine solo cinque, i primi quattro fra il 1812 e il 1815 (La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione) e il quinto (La Pentecoste) tra il 1817 e il 1822.
In seguito nascono le "Odi civili" tra di esse "Marzo 1821" in cui Manzoni, celebra l'unirsi delle forze piemontesi e lombarde contro l'oppressore austriaco.
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La problematica manzoniana si amplia nella composizione delle tragedie "Conte di Carmagnola" (1820) e "Adelchi" (1822) nei quali gli ideali generosi si scontrano con una realtà violenta.
In occasione della morte di Napoleone Bonaparte, Alessandro Manzoni compone la famosa ode "Cinque Maggio".
"I promessi sposi " pubblicato una prima volta nel 1827 e poi, in edizione definitiva, nel 1840 è la sua opera più conosciuta, ed è ancor oggi considerato un caposaldo della letterature italiana.
Per dare vita alla sua stesura finale de "I promessi sposi", Manzoni disse di essere dovuto andare a "sciacquare i panni in Arno", intendendo con ciò che quella che stava per dare alle stampe era la prima vera opera di lingua italiana.
Manzoni fu anche autore di varie opere e saggi quali "Dell'invenzione" del 1840, la "Storia della colonna infame" del 1842, "Sulla lingua italiana" e "Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla" ambedue del 1845, "Lettera al marchese Casanova" del 1871).
Alessandro Manzoni morì a Milano nel 1873, a ottantotto anni, nella casa di via del Morone, in seguito a una caduta che gli aveva provocato
gravi sofferenze per due mesi.
Gli furono tributati solenni funerali, alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia e fu sepolto nel cimitero monumentale della
città.
Al primo anniversario dalla morte, Giuseppe Verdi gli dedicò una Messa da Requiem.