Aleardo Aleardi breve biografia e contenuti dei suoi libri
Aleardo Aleardi, il cui vero nome di battesimo è Gaetano Maria, nacque a Verona il 4 novembre 1812.
Di nobile famiglia, studiò legge a Padova, dove fu amico e compagno di Giovanni Prati, con il quale partecipò alle manifestazioni
antiaustriache organizzate dagli studenti.
Poeta dell'ultima e più languida fase del romanticismo italiano, di vena facile, capace di scrivere versi in qualsiasi occasione, malinconico
e musicale, Aleardo Aleardi segue e blandisce il gusto dei contemporanei.
Le liriche esprimono un languido sentimentalismo che scade spesso nel manierismo.
Nel 1844 Aleardo Aleardi pubblica il poemetto storico in endecasillabi sciolti, "Arnalda di Roca" e, nei venti anni successivi pubblica, sotto la denominazione generica di canti, le varie raccolte e i poemetti : "Prime storie", "Lettere a Maria" (1846), "Il monte Circello" (1856),"Un'ora della mia giovinezza", "Le città italiane marinare e commercianti", "Raffaello e la Fornarina", "Ore cattive", "I fuochi dell'Appennino", "Canti patrii" e "I sette soldati".
Entrato in contatto con Niccolò Tommaseo e Daniele Manin, partecipò attivamente al Risorgimento prendendo parte ai moti del 1848 a causa dei
quali venne incarcerato due volte, nel 1852 e nel 1859.
Dopo l'agognata unità d'Italia, insegnò estetica a Firenze.
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Aleardo Aleardi è conosciuto prevalentemente per la sua raccolta di "Canti", composti per lo più con grande attenzione metrica, in
endecasillabi sciolti, in una lingua letteraria vicina a quella della poesia del Foscolo, dove sono presenti tutti i temi del primo
romanticismo italico, gli ideali patriottici ed i buoni sentimenti familiari.
L'Italia unita lo celebrò come uno dei suoi maggiori poeti risorgimentali, oltre che per la sua lirica, anche per i contenuti, anche se
ristretti a pochi temi.
Aleardo Aleardi, sensibile alla politica e desideroso di partecipare alla costruzione della nuova Patria, si impegnò come deputato al
parlamento italiano e poi come senatore dal 1873.
Il poeta morì a Verona il 17 luglio 1878 e celebrato nel 1882 con la pubblicazione in un volume postumo, "Canti",
che riunisce le sue raccolte di versi.