Alberto Savinio breve biografia e contenuti dei suoi libri
Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea De Chirico (Atene 25 agosto 1891 - Firenze 5 maggio 1952) è stato uno scrittore, pittore e compositore
italiano.
Nato ad Atene, secondo figlio di Emma Cervetto ed Evaristo De Chirico, fratello del pittore Giorgio De Chirico, studiò pianoforte e
composizione al conservatorio della sua città.
Dopo la morte del padre, nel 1905, la famiglia si trasferì a Monaco di Baviera, dove terminò gli studi musicali.
Per un breve periodo Andrea De Chirico studiò da Max Reger, e s'impegnò nello studio delle opere dei filosofi Otto Weininger, Arthur
Schopenhauer e Friedrich Nietzsche.
Scontento e deluso dalla musica, perché le sue composizioni non venivano comprese, si trasferì nel 1910 a Parigi con il fratello, dove
frequentando gli ambienti culturali e artistici , diventa amico di Guillaume Apollinaire.
In questo periodo la sua musica è l’equivalente delle ricerche poetiche di Apollinaire e di quelle pittoriche del fratello Giorgio De Chirico.
Dall'inizio del 1914 si presenta con lo pseudonimo Alberto Savinio, usandolo il nuovo nome per la prima volta quando pubblica il poema
drammatico "Les chants de la mi-mort" nel numero 3 (giugno/agosto 1914) della rivista Les Soirées de Paris.
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Nel 1915 tornò insieme con il suo fratello Giorgio in Italia, dove si arruola volontario insieme al fratello, ma, risultato inabile alle
fatiche militari è destinato a Ferrara dove entra in contatto con il circolo artistico di Filippo De Pisis e Carlo Carrà.
Dopo la fine della guerra, Alberto Savinio si trasferisce a Roma, dove pubblica ""Hermaphrodito", testi teoretici e narrativi, soprattutto su riviste.
Nel 1919 l'artista entra nel gruppo di "Valori Plastici" ed è uno dei suoi maggiori teorici nel momento di passaggio dalla
"Metafisica al "ritorno all’ordine".
E’ lo stesso Savinio a definire il suo ruolo nello scritto "Anadiomènon": "Intraprendo la filosofia dell’arte.
(...) Tento di individuare, in altro modo, il posto di ogni pittore, conformemente alla posizione di ciascheduno d’essi a cospetto della ragione superiore dell’Arte".
Nei suoi scritti spiega agli inquieti uomini del "ritorno all’ordine" la posizione e il significato della pittura
di De Chirico e in un primo momento anche di quella di Carrà.
Nel 1924 Alberto Savinio fa parte dei fondatori del Teatro d'Arte.
Una prima segnalazione del suo lavoro come pittore compare nel 1925 sull’Index di Anton Giulio Bragaglia.
Dopo essersi sposato con Maria Morino, dalla quale avrà due figli Angelica (1928) e Ruggero (1934)la copia parte per Parigi con il progetto di
dedicarsi alla pittura.
Qui inizia un rapporto di amore - odio con gli amici surrealisti.
Nel 1933 Alberto Savinio pubblicò nel numero 5 della rivista Le Surréalisme au service de la révolution il testo "Achille énamouré màªlé à l'Evergète".
La traduzione italiana di questo testo fu pubblicata nel 1938 a Firenze sotto il titolo "Achille innamorato" nell'omonima antologia.
Lo stesso anno Alberto Savino e Giorgio De Chirico tornano definitivamente a Roma e, dal 1934, collabora a La Stampa.
Nel 1934 Alberto Savino tiene una importante personale alla Galleria Sabatello (39 dipinti e 20 disegni).
Da questo momento, fino al 1943, il "grande dilettante" (come l'artista stesso ama definirsi) è impegnato soprattutto in campo letterario e teatrale, ma alla Galleria dello Zodiaco, ha una personale di disegni, e a questa tecnica si dedica assiduamente negli anni successivi.
Espone ancora a Roma nel 1945 alla Margherita e nel 1950 allo Zodiaco.
Nel 1954, a due anni dalla sua morte, la Biennale di Venezia gli dedica una retrospettiva, con presentazione di de Libero.
Vedi anche la parte biografica e opere:
Alberto Savinio dipinti