Alberto Moravia breve biografia e contenuti dei suoi libri
Alberto Moravia (Roma 1907- Roma 1990) uno fra i massimi scrittori italiani del nostro tempo
nasce in una famiglia romana benestante.
La sorella è la pittrice Adriana Pincherle.
Di salute cagionevole sin dall’infanzia, (una tubercolosi ossea lo costringerà a frequentare in modo irregolare la scuola, ma nutrendosi di vastissime letture), comincia molto presto, negli anni della sua adolescenza, il suo cammino di scrittore componendo versi poetici in lingua italiana e francese.
Dopo un'ultima degenza in sanatorio, tra il 1925 e il '28 scrive "Gli indifferenti", dapprima concepito come canovaccio teatrale, poi strutturato come un vero e proprio romanzo, con una ampiezza di respiro che la tendenza al frammento di quegli anni aveva in parte
dimenticato.
L'opera che lo impegnerà per tre anni e che sarà pubblicata nel 1929, a sue spese, dalla casa editrice Alpes di Milano, viene scritta
anche nelle "grotte" di Bragaglia di via degli Avignonesi, di cui è un frequentatore abituale.
Dal 1927 comincia una lunga serie di pubblicazioni tra racconti, romanzi e articoli giornalistici per importanti riviste, viaggia e scrive
sceneggiature cinematografiche e opere teatrali.
Partecipa al movimento novecentista guidato da Bontempelli e su "900" pubblica nel 1929 la sua prima novella, "Cortigiana statica".
Tra la sua produzione degli anni Trenta ricordiamo il romanzo "Le ambizioni sbagliate" (1935), mentre su "Pegaso"
di Ojetti e Pancrazi pubblica i racconti "Delitto al circolo del tennis" ( 1929) e "Inverno di malato" (1930).
Nel 1929 de Libero lo invita a collaborare a "Interplanetario", su cui Moravia pubblica alcune novelle.
Collabora al primo numero di "Fronte" (1931), la rivista di Scipione e Mazzacurati con un articolo sul romanzo inglese.
Vicino alla contessa Pecci-Blunt, scrive alcune presentazioni per le mostre alla Galleria della Cometa.
In questo periodo (1936) è vicino alla scrittrice Elsa Morante , che sposerà nel 1941 e frequenta i pittori tonalisti (in particolare
Capogrossi).
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Di origine ebraica, sposa nel 1941, con rito cattolico, la celebre scrittrice Elsa Morante.
Rivelatosi autore non gradito al regime fascista, gli viene impedito di scrivere sui giornali col suo nome ed è costretto a lavorare, per il
proprio sostentamento, a numerose sceneggiature cinematografiche, senza poterle firmare a causa delle leggi razziali, ciò nonostante gli viene
sequestrata l’opera "La Mascherata".
Per sottrarsi al clima di tensione che si è creato con il regime, Alberto Moravia inizia un'instancabile attività di viaggiatore come inviato
di vari giornali.
N
egli anni Quaranta alcuni articoli su riviste sono firmati con lo pseudonimo di Pseudo ed escono le raccolte di racconti "L’amante infelice" bloccato dalle autorità, e il breve romanzo "Agostino", per le edizioni Documento, in una tiratura limitata ed illustrata da due disegni di Guttuso.
Tra le sue numerose e celebri opere ricordiamo "La Speranza, ovvero Cristianesimo e Comunismo", la prima edizione Bompiani di "Agostino" (1945) vincitore del premio "Corriere Lombardo" 1946, e poi ancora "La romana" , "La disubbidienza", "Il conformista", "La Ciociara", e "La Noia".
Della sua vastissima produzione del dopoguerra ricordiamo i centotrenta "Racconti romani" (1954 e '59), vero monumento alla vitalità e all’inventiva della gente romana.
Vincitore di numerosi e prestigiosi premi letterari, Alberto Moravia ha collaborato, nel corso della sua lunga attività, a giornali e riviste,
tra cui "Il Mondo", "Il Corriere della Sera", "L’Europeo", ed è stato tradotto in numerose lingue.
Le sue opere letterarie sono adattate per il cinema da numerosi registi.
Muore nella sua casa di Roma il 26 settembre 1990.
Citazioni e frasi celebri di Alberto Moravia
- L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla
- Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai
- Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede
- Sai cosa si fa quando non se ne può più? Si cambia
- Per una donna i corteggiatori sono come le collane e i braccialetti: ornamenti di cui, se può, preferisce di non disfarsi
- Le amicizie non si scelgono a caso, ma secondo le passioni che ci dominano
- Si vede che lo sport rende gli uomini cattivi, facendoli parteggiare per il più forte e odiare il più debole
- Vedi, non c'è coraggio e non c'è paura... ci sono soltanto coscienza e incoscienza... la coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio
- E dei sentimenti non è così facile liberarsi come delle idee: queste vanno e vengono, ma i sentimenti rimangono
- Questo è certamente uno dei peggiori effetti della guerra: di rendere insensibili, di indurire il cuore, di ammazzare la pietà. (La ciociara)