Val di Cecina
Il territorio chiamato
Val di Cecina, una delle zone più incontaminate della regione, ideale per delle vacanze attive perché è, nello stesso tempo, a un passo dal mare e ad un passo dalle più importanti città d'arte.
Già al tempo degli
Etruschi, la Val di Cecina costituiva la direttrice che dal mare conduceva ad una delle più potenti metropoli del tempo:
Volterra.
Sin dall’antichità l’economia della valle fu legata all’estrazione di due preziosi materiali:
il sale e
l’alabastro.
Fu proprio in questa pietra calcarea che Volterra e i centri di produzione, gravitanti attorno ad essa, realizzarono, sin dal III secolo a.C., le urnette cinerarie ampiamente esportate in tutta l’Etruria settentrionale.
Itinerari di un giorno nella Val di Cecina
Nel giro di pochi chilometri si possono toccare con mano le differenti realtà economiche: dalle miniere di estrazione di rame e di piombo
argentifero, ai Parchi Archeo-Minerari Etruschi, agli autentici parchi naturalistici semiselvaggi, ai moderni Parchi Eolici, fino agli impianti
di Lardarello e dei soffioni boraciferi della Valle del Diavolo.
I maggiori comuni da visitare nella Val di Cecina sono
Castelnuovo Val di Cecina,
Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo,
Pomarancefino a
Volterra e sono visitabili in una giornata, partendo da Volterra, o dalla costa.
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Castelnuovo in Val di Cecina
L'itinerario proposto, è un invito alla scoperta di borghi antichissimi, cominciando dal
Borgo Medievale di Castelnuovo che si inerpica su un
ripido poggio assumendo una caratteristica forma “a pigna”, tra case in pietra, stradine, scalette e piccoli archi.
Tra le stradine è da segnalare il “
chiassino”: vicolo stimato tra i più stretti del mondo, largo sui 50 cm.
Nella parte alta, la più antica del borgo, si trovava il Castello, la Chiesa del S.S. Salvatore e la Cripta Santa (chiamata anche Voltola).
Nella parte bassa invece vi era la seconda cinta muraria, di cui rimangono Porta Fiorentina e Porta Romana con la chiesina di San Sebastiano, fra le due porte.
Castelnuovo - La Chiesa del SS. Salvatore
La chiesa poggia sulle fondamenta dell’antico Castello, oggi scomparso, nel punto più alto del paese.
Alcuni particolari architettonici rimangono testimoni della sua antica storia, come i contrafforti cilindrici su cui un tempo dovevano sorgere le torri e l’arco che conduce al borgo antico.
Qui era stata costruita la prima cinta muraria, della quale non vi è più traccia, così come non vi è più traccia delle due porte di accesso:
Porta Volterrana e
Porta Castellana.
Dalla strada provinciale, un’imponente scalinata conduce al sagrato da cui si può ammirare la facciata a salienti, che segue cioè le diverse altezze delle navate interne della chiesa.
Nei dintorni di Castelnuovo Val di Cecina
Nei dintorni del paese sono conservati antichi gioielli d'altri tempi come il
Molino del Delfizio , mulino ad acqua non più in uso, ma che
conserva ancora le grandi macine ed i ruderi dell'antica lavorazione siderurgica, con resti dei forni e del muro perimetrale del bacino di raccolta, sul bordo della parete del torrente Pavone.
Scendendo lungo il torrente Possera, nel piccolo nucleo abitato di
Morba si trova il vecchio Bagno termale detto
"Bagno al Morbo" , chiuso nel 1933, ma che era frequentato assiduamente già dal 1400 da Lorenzo il Magnifico, famoso anche per aver dato ospitalità e ristoro a Garibaldi in fuga da Roma.
Val di Cecina dintorni
Nei dintorni di Castelnuovo Val di Cecina
Nei dintorni del paese sono conservati antichi gioielli d'altri tempi come il
Molino del Delfizio, mulino ad acqua non più in uso, ma che
conserva ancora le grandi macine ed i ruderi dell'antica lavorazione siderurgica, con resti dei forni e del muro perimetrale del bacino di raccolta, sul bordo della parete del torrente Pavone.
Scendendo lungo il torrente Possera, nel piccolo nucleo abitato di
Morba si trova il vecchio Bagno termale detto
"Bagno al Morbo" , chiuso nel 1933, ma che era frequentato assiduamente già dal 1400 da Lorenzo il Magnifico, famoso anche per aver dato ospitalità e ristoro a Garibaldi in fuga da Roma.
Montecastelli Pisano
E' un piccolo paese medievale, un borgo fortificato che sorge alla sommità di una collina, a circa 503 metri sul livello del mare che degrada dolcemente verso il
fiume Cecina a nord-est e scende a picco sul torrente Pavone ad ovest.
La sua posizione abbastanza elevata, oltre ad un clima sempre ventilato, offre un ottimo panorama sulle circostanti colline toscane.
I colori e la dolcezza delle colline, la vicinanza alla
Val d’Elsa, ne evidenziano caratteristiche tipiche del paesaggio senese.
La forma urbana è curiosa e la viabilità altrettanto: i due assi stradali paralleli sono collegati da scalette.
Cosa vedere a Montecastelli Pisano
Intorno alla parte più elevata del colle, su cui sorge una
torre di età medievale a forma quadrata, si trovano i resti del Castello.
In prossimità della torre, fatta costruire dai Pannocchieschi, ed in posizione elevata, sorge la chiesa romanica dei
SS. Filippo e Giacomo
(1186), la cui facciata, in conci (blocchi di pietra) squadrati, si presenta con tre grandi arcate e con il portale al centro.
Sul perimetro esterno, alla base delle case, si notano resti di una cinta muraria con i ruderi di una semplice porta con archi a tutto sesto.
All’interno della Chiesa, un dipinto di
Cosimo Daddi: L’immacolata Concezione ed i Santi Antonio, Biagio, Orsola e Francesco (1585-1588).
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Cosa vedere nei dintorni di Montecastelli Pisano
Nei pressi del paese, sulla strada provinciale che porta a
Castelnuovo Val di Cecina si trova la
Buca delle Fate,
un ipogeo etrusco del VI secolo a.C. costituito da una piccola stanza quadrata rivestita in pietra, con porte che conducono a piccolissimi ambienti in cui sono scavate le tombe degli antichi abitanti Etruschi.
Tra Montecastelli e la
Rocca Sillana nel Comune di
Pomarance,
si trovano le
Miniere di Rame, i resti dell’antica attività estrattiva, nella gola; gli ultimi lavori di estrazione furono eseguiti nel 1941.
Sempre sulla strada che conduce a Castelnuovo si trova l'interessante agglomerato rurale chiamato
Borgata Paganina.
Sasso Pisano
In posizione prospiciente la
Val di Cornia, all’estremo confine meridionale del territorio comunale, sorge la frazione di
Sasso Pisano.
Nel
castello longobardo molto antico, vi sorse la cappella feudale e poi chiesa di S. Bartolomeo Apostolo, che nel 1440 ebbe il fonte battesimale ricavato in un cippo funerario etrusco del VII secolo a.C..
La storia di Sasso Pisano vide un alternarsi di dominio tra il Comune ed il Vescovo di
Volterra;
in seguito alla scoperta dell'
allume di rocca nel territorio, Lorenzo il Magnifico mosse guerra a Volterra per conquistare Sasso.
Il borgo mantiene il suo aspetto di
rocca medievale ad andamento circolare concentrico ed il nucleo abitato, più antico, il castello, si
erge in posizione predominante alla sommità del colle.
Cosa vedere nei dintorni di Sasso Pisano
Sulla strada per
La Leccia, un bivio a sinistra conduce al sito delle "
Aquae Populoniae ", interessante città termale etrusco-romana del III secolo avanti Cristo.
Vicina al borgo, è localizzata un'
area geotermica caratterizzata da suggestivi fenomeni naturali che conferiscono al paesaggio un aspetto
fantastico e misterioso.
Gli
sbuffi di vapore spontanei, che escono dal terreno, e le
fonti di acqua bollente che diffondono nell’aria il caratteristico odore di zolfo, hanno fatto in modo che, in passato, il luogo sia stato collegato al Diavolo, tant'è che alcuni storici attribuiscono a questa zona l'ispirazione per l'ingresso agli inferi descritto nella
Divina
Commedia da
Dante Alighieri.
La Leccia
Lungo la strada che collega la frazione di Sasso Pisano a
Larderello, avvolto in un verde di querce, ulivi e lecci, sorge il piccolo e antichissimo
borgo della Leccia , che conserva, in piccolo, l’antica struttura medievale.
La chiesa castellana, dedicata a S. Bartolomeo Apostolo, appartenne al "sesto di Montagna" della
Pieve di Morba.
Poco lungi dall'oratorio della Leccia sorgeva la cappellina della
Madonna del Latte, nei pressi di una fonte termale le cui acque sono ancora oggi ritenute benefiche per le puerpere.
Alla Leccia è sempre vivissimo il culto della Madonna e da tempo immemorabile si celebra la sua festa il 14 giugno, per implorare la protezione dalla grandine.
Cosa vedere nei dintorni di La Leccia
Nei pressi del borgo fu eretta una Cappella o Oratorio della
Vergine Maria, per rispettare un voto relativo ad un'apparizione della Madonna
nella "selva lecciatina".
La struttura della Chiesa è molto particolare ed inconsueta, che deriva dall’essere la prima struttura di
origine andina da noi conosciuta, importata da
Matteo da Leccia di ritorno in patria da un suo soggiorno a
Lima nei primi anni del seicento.
Bisogna tenere presente che la Val di Cecina dà il meglio di sé a tavola, in autunno, quando i boschi e le campagne dei dintorni offrono abbondante
selvaggina, grande varietà di funghi ed ottimi tartufi.
Altri borghi della Val di Cecina
-
Serrazzano frazione di Pomarance
-
Casale Marittimo
-
Montescudaio
-
Giuridistallo
Periodi migliori
Aprile/Giugno e Settembre/Ottobre
Sagre, Sport, Folk e ospitalità
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