Sono numerosi gli studi che hanno provato in questi anni ad analizzare com’è cambiata la creatività con l’arrivo di smartphone, tablet e altri dispositivi digitali di uso comune. Tali studi hanno portato spesso a risultati diversi e per molti versi contrastanti.
Non è facile così consigliare alle famiglie che vogliano stimolare la fantasia dei propri bambini, avvicinarli a passatempi creativi o allenare talenti artistici che si sono manifestati con evidenza di procurarsi a buon prezzo uno smartphone di ultima generazione sui siti come quelli specializzati in iPhone ricondizionati e approfittare delle tante app e funzioni sviluppate appositamente per allenare la creatività.
Da un lato ci sono, infatti, ricerche come quella condotta di recente su un campione di giovanissimi inglesi secondo cui il tempo che la Generazione Z trascorre ogni giorno sullo schermo dello smartphone – ed è considerevole – è un tempo che spesso, in quasi un caso su otto, l’ha aiutata a trovare nuovi hobby creativi come realizzare ritratti digitali dei propri animali domestici o manicure artistiche e a migliorarsi in questi stessi passatempi.
Dall’altro non mancano, e anzi hanno finito per avere in questi anni molta più visibilità mediatica, le evidenze secondo cui l’uso eccessivo e indiscriminato dei dispositivi digitali sta rendendo tutti – non solo i più giovani – più distratti, meno capaci di focalizzarsi sulle attività che si stanno svolgendo al momento, per molti versi più pigri e soprattutto meno originali dal momento che si è costantemente impegnati a rincorre gli ultimi trend social.
Come cambia la creatività negli ambienti e con l’uso di tecnologie digitali
Come spesso accade quando si tratta di abitudini e dinamiche digitali, la verità sta nel mezzo. L’abitudine a editare le foto con le funzioni automatiche disponibili nella fotocamera dell’iPhone può effettivamente rendere ignoranti delle regole classiche della fotografia, così come avere a disposizione un catalogo pressoché infinito di campioni audio può cambiare del tutto la percezione di come si compone musica. Gli esempi appena fatti sono ben rappresentativi di come il digitale ha cambiato la creatività o, meglio, di come la diffusione dei comuni device digitali ha cambiato le regole della creatività.
Gli hobby creativi sono diventati, innanzitutto, più accessibili. Se non serve seguire corsi lunghi e costosi ma si può iniziare scaricando un’app per imparare a dipingere, infatti, la pittura diventa un passatempo – o, perché no, un potenziale mestiere – a portata di tutti. L’immagine per molti stereotipa del creativo è quella di una persona che trascorre molto tempo da solo, lontano dalle distrazioni, a cercare ispirazione e nuove idee. La nuova dimensione digitale ha in parte smantellato anche questa: i creativi di oggi sono in continua connessione, non temono il confronto e, anzi, sono sempre ben disposti a lasciarsi ispirare dagli altri. Da attività solitaria qual era, quasi di conseguenza, la creazione artistica è diventata oggi un’attività partecipata: sono molti gli esempi che si potrebbero fare di progetti artistici collettivi nati in Rete e grazie alla partecipazione di più creativi, spesso anche di campi diversi. Certo, forse rispetto a un tempo la creatività si è fatta anche più impermanente: è la velocità a cui si muovono gli ambienti digitali, infatti, a costringere a pensare all’oggetto artistico come solo momentaneo e in eterno cambiamento.