Problemi relativi al sistema del mondo del lavoro
Teniamo bene a mente prima di tutto che nel rapporto
costi-benefici l'imprenditore dà la precedenza al problema del costo, mentre la saggezza costringerebbe a dare priorità ai benefici, non solo rivolti al produttore, ma soprattutto ai destinatari finali.
Per tenere sotto controllo la fame di utili delle aziende si dovrebbe limitare in modo giusto le loro libertà, pur garantendo un equilibrato guadagno economico a chi, rischiando di suo, ha investito denaro per avviare e mantenere attiva una impresa
privata.
Sicuramente il problema più grave che si è venuto a creare negli ultimi decenni è la smisurata
globalizzazione delle imprese.
Ciò ha fatto sì che molte imprese locali, che davano lavoro ad abitanti del luogo, abbiano dovuto chiudere per impossibilità a competere con chi poteva strappare prezzi molto più bassi schiavizzando lavoratori del terzo mondo o semplicemente potendo fare ordini d'acquisto molto più grandi.
La prima disposizione che in nome della semplificazione si dovrebbe attuare sarebbe a mio avviso l'applicazione di una
tassa per chilometro di trasporto internazionale. Ovvero chi spedisce merce all'altro capo del mondo consumando carburanti, inquinando, occupando porti e aeroporti, dovrebbe avere una penalizzazione che consentirebbe alle nazioni di investire, quelle entrate per tasse di trasporto, in sostegno alle imprese locali, anche con riduzione
corrispondente della loro tassazione.
Nell'ambito lavorativo, poi, è fuori dubbio che si deve applicare la regola dello
stipendio uguale a prescindere dal sesso o altre discriminanti dei lavoratori.
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Anche i contratti del lavoro (sono fermo a
885 tipi diversi), andrebbero semplificati e sicuramente ridotti, perché nessuno mi toglie dalla testa che ne basterebbero meno di una
decina!
Esiste poi il consolidato problema del
precariato, che non ha senso, salvo in quelle situazioni in cui ci sia stagionalità o provvisorietà dell'impresa.
Capitolo a parte riguarda i lavoratori degli
enti pubblici. E' assurdo che i direttori di reparto non siano responsabili per la resa dei propri dipendenti e non siano loro a dover fare in modo che non si verifichino tutte quelle furbate di chi timbra ed esce per i fatti suoi o che comunque mostra una resa assolutamente inadeguata
del proprio contributo.
Un altro problema fondamentale per il mondo del lavoro sarebbe la
sincronizzazione tra domanda e offerta di lavoro.
L'accesso a determinate scuole di specializzazione, diplomi e lauree compresi, dovrebbe essere di anno in anno commisurato alla relativa offerta da parte delle aziende o del mercato, orientando così
la massa di studenti verso specializzazioni che abbiano poi riscontro con il bisogno, fatte salve eventuali eccezioni da regolamentare.
Cosa ce ne facciamo di qualche migliaio di neo laureati in filosofia, se poi ci servono medici o geometri o altro?
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INDICE DEGLI ARGOMENTI
01-
premessa
02-
le leggi in vigore nel proprio Paese
03-
la struttura politica
04-
i problemi sociali
05-
i problemi del territorio
06-
i problemi della circolazione
07- il mondo del lavoro
08-
i servizi offerti all'utente finale
09-
i prodotti acquistabili dall'utente finale
10-
il modo personale di agire
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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