Io maggiorenne sarò libero di scegliere tra la costituzione di una nuova famiglia o la vita da singolo, appartenente comunque ad una comunità di mia scelta, verso la quale saranno mantenuti tutti i diritti e doveri nei reciproci confronti.
Nel caso io scelga di comporre una famiglia, rispetterò l'impegno assunto nei confronti di tutti gli altri componenti del mio nucleo famigliare e più particolarmente dei figli minorenni. Nel caso io decida di rinunciare alla famiglia resteranno validi i doveri verso i figli minorenni, in accordo con le disponibilità economiche dell’altro coniuge.
La composizione di un nucleo famigliare non potrà considerarsi eterna ed indissolubile, ma avrà valore fino al perdurare dei principi di stima, affetto e rispetto reciproco dei suoi componenti.
Ognuno dei componenti il nucleo familiare sarà libero di sciogliere il rapporto, nel rispetto dei termini contrattuali ai quali aveva a suo tempo aderito. In carenza di accordi specifici stabiliti e sottoscritti dalle parti, il giudizio terrà conto in modo prioritario dei diritti dei figli, quindi di quelli dei componenti più deboli del nucleo.
Ogni comunità può stabilire limiti maggiori alla composizione di un nucleo familiare, secondo le proprie usanze e tradizioni, ma – se vi ha aderito – sempre nel rispetto della carta mondiale dei Diritti e Doveri.
A priori un nucleo familiare può essere liberamente composto da qualsiasi gruppo di membri, non obbligatoriamente da un uomo e una donna. Sono comunque proibiti rapporti sessuali e di procreazione tra consanguinei e rapporti incestuosi perché non conformi alla natura umana.
Il minorenne, pur essendo libero di avere o rifiutare rapporti sessuali consensuali, non ha alcun diritto a procreare, in quanto non ritenuto ancora preparato e responsabile nei confronti della prole.
Qualsiasi produzione che non soddisfi i criteri di rispetto ecologico, naturalistico, ambientale è vietata.
Qualsiasi coltura ed allevamento che si avvalga in qualsiasi modo di manipolazione genetica è vietata.
Qualsiasi allevamento che produca sofferenze prolungate e condizioni di vita inadeguate rispetto al comportamento naturale dell’animale, è vietato.
Gli animali devono essere rispettati e non possono essere sottratti al loro habitat naturale né tantomeno esportati e messi in commercio o sfruttati in lavori a vantaggio dell’uomo, salvi i casi di allevamenti regolamentati da apposite norme.
La dignità di qualsiasi animale è sacra e non può essere lesa. L’uomo può essere assolto dall’uccisione di un animale solo in base a comprovata legittima difesa, in caso contrario sarà considerato un crimine punibile secondo la legge vigente, sempre fatto salvo l’allevamento controllato.
L’uomo non ha alcun diritto d’interferire nella vita e riproduzione degli animali, neppure nel caso comprovato di razze in via di naturale estinzione. Lo studio del comportamento degli animali può avvenire solo se non rechi il benché minimo danno o disturbo agli animali stessi.
E’ comunque proibito etichettare animali e porre segni o marchi di qualsiasi genere su di essi.
Pesca e caccia sono ammessi esclusivamente per ragioni alimentari e non per finalità sportive, ma sempre nella misura del ripopolamento garantito o del non nocumento alla specie nel suo complesso. La così detta caccia o pesca "sportiva" è abolita in quanto non più rispondente ad una presa di coscienza sociale del patrimonio faunistico.
Entro un breve periodo sarà proibita la pesca o caccia di qualsiasi specie libera usata a fini alimentari o terapeutici che sia possibile allevare in cattività, sempre nel rispetto delle condizioni di dignità dell’habitat artificiale. Il trasferimento e macello di animali allevati per alimentazione umana deve avvenire con metodi che producano il minore danno e sofferenze possibili agli animali stessi.
L’uomo governerà e amministrerà la cosa pubblica con lo stesso interesse e rispetto delle cose di sua proprietà ed osservando il principio della massima onestà, consapevole che solo in questo modo garantirà e preserverà i suoi stessi diritti e quelli dei suoi discendenti.
L’uomo si asterrà altresì dall'alimentare e partecipare a credenze, superstizioni, riti di sette e religioni segrete che siano devianti rispetto ai principi etici qui esposti.
Ogni violazione delle leggi universali qui espresse sarà considerata come lesione dei doveri umani e da tutti condannata e ripudiata, perché superiore alle leggi della comunità stessa.
Le comunità potranno comporsi in qualsiasi modo, occupando legalmente un loro determinato spazio sociale. Il termine di comunità trascende l’appartenenza ad una determinata nazione o territorio, che rappresenta invece un concetto di occupazione fisica di un confine e che sarà abolito.
Nello stesso territorio, quindi, possono convivere più comunità, ognuna esercitando i suoi diritti e doveri interni alla comunità stessa, ma senza interferire con regole e diritti di altre comunità.
Ogni comunità è considerata legale solo se aderisce alla carta mondiale dei diritti e doveri e se partecipa in eguale misura alle spese di gestione della cosa pubblica extra comunitaria.
Sopra la singola comunità verrà abolito il concetto di confine di Stato e varranno le leggi internazionali coprenti l’intero continente. Ogni continente potrà avere leggi diversificate in funzione delle differenti esigenze. Sopra a tutto verrà posta la carta mondiale dei Diritti e Doveri.
Prosegui col dettaglio del progetto leggendo la pagina successiva:
9) La giustizia
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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7) L'Educazione, scuola e cultura
8) La Famiglia
9) La Giustizia
10) La Difesa e il Controllo
11) L'ambiente e il territorio
Istinto e Ragione, come funzionano? (analisi dettagliata)
I numeri della follia umana
Lavoro e automazione
Gestione della complessità
Società tecno-global?
Razzismo istintivo
Libri che trattano l'argomento "Meritocrazia e Decrescita" |