Analisi della politica attuale
I difetti e le debolezze della politica italiana, così come è concepita oggi
IN SINTESI
Difetti del meccanismo politico attuale, basato su Partiti (o Coalizioni) e Parlamento:
- I partiti sono organi concorrenziali tra loro. Per esistere devono
sopraffare gli altri, costi quel che costi.
- L'interesse principale dei partiti è vincere le elezioni per
governare, per avere tutti i privilegi derivanti dal potere
decisionale e dalle poltrone conquistate.
- Ai partiti, dunque, non interessa o interessa molto meno
governare bene il Paese, mentre interessa molto di più non
perdere il potere o fare di tutto per conquistarlo.
- I partiti non possono deludere o tradire il loro elettorato (infatti si chiamano "partiti" perché sono "di parte"), quindi non
sono in grado di promuovere leggi che li penalizzino, anche se
queste fossero migliorative per il Paese nel suo insieme o nel lungo periodo.
- I partiti o le coalizioni sono costretti a presentare programmi
demagogici e populistici, atti ad attrarre l'elettorato con false o ingenue promesse
(meno tasse, più lavoro, più sicurezza, condoni, blocco immigranti, ecc. ecc.).
- Il meccanismo parlamentare coinvolge una maggioranza che governa
e una opposizione
che, appunto, si oppone al governo, per
sfiduciarlo e prenderne il posto. Sono molto rari i casi di
compartecipazione alle scelte, soprattutto se queste sono
impopolari. Ciò porta ad assistere a lotte e falsificazioni della
realtà d'ogni genere pur di screditare il lavoro del governo e
prenderne il posto o, dall'altra parte, pur di difendere il proprio
operato governativo, anche se criticabile o insufficiente.
- I cittadini sono chiamati a esprimere le loro scelte attraverso il
voto. Questa è la parte fondamentale della democrazia, si dice, ma
gli stessi cittadini sono costretti a votare candidati, partiti o
coalizioni che non sono selezionati sulla base di reali meriti
e capacità. Spesso sono soltanto personaggi ambiziosi in cerca di potere. Ma anche i politici seri e competenti non sono in grado
di operare al meglio per via delle contrapposizioni partitiche e
di scontro governo-opposizione di cui sopra. Oggi in Italia i cittadini sono addirittura esclusi anche dal poter scegliere loro i
candidati, il che rappresenta la beffa maggiore dei principi
democratici, ma d'altro canto se fosse concessa la scelta non avrebbero le doti necessarie per selezionare i migliori, perché i
migliori non si esporrebbero mai pubblicamente, non essendo ambiziosi di successo.
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- In Italia, poi, il governo deve fare i conti col Parlamento, che è composto da ben 2 Camere, che si palleggiano le proposte di legge, spesso riempiendole di inutili o errati emendamenti, pur di
metterci lo zampino e provocando inaccettabili ritardi decisionali.
- Il sistema delle camere costringe a sviluppare programmi di governo
molto limitati, spesso enunciati in pochi punti e spesso senza alcun criterio di priorità che sia dettato dall'importanza e urgenza
di un provvedimento. Mentre la gestione del
Paese avrebbe bisogno che tutti i punti di intervento necessari fossero
tempestivamente e contemporaneamente affrontati! Non solo alcuni, spesso scelti perché più utili agli interessi personali o di
parte o per tenere calmi i cittadini o alcune corporazioni.
- La contrapposizione governo < - > opposizione, porta anche l'informazione a focalizzarsi più sui difetti degli uni o degli altri esponenti, piuttosto che approfondire i problemi reali e
proporre possibili soluzioni. I temi concreti, in pratica, sono quasi ignorati o enunciati in modo totalmente superficiale o distorto.
I media fanno quasi esclusivamente propaganda o gossip, al soldo dell'uno o dell'altro
schieramento, o tutt'al più fanno da moderatori in litigiose discussioni in cui s'arriva a sentire tre o quattro voci contemporanee!
Il tutto per il dio "audience".
- Il Parlamento non rappresenta realmente tutti i cittadini, ma solamente la parte di loro più ambiziosa, corrotta e
inefficiente. In tutti i casi il Parlamento è un luogo in cui si realizzano monologhi e scontri vergognosi, perché svolti senza alcun
interesse alla cooperazione
- Decenni di cattivi governi hanno portato l'Italia ad un debito pubblico enorme e di cui nessuno è alla fine responsabile e
condannato per cattiva gestione del patrimonio pubblico. Ci sono voluti tutti questi anni per arrivare a pensare di introdurre
norme che obblighino a non superare il pareggio di bilancio! E non è detto che ci si riuscirà mai! Per il momento
non c'è riuscito nessuno, infatti!
- I vari governi che si sono succeduti hanno reagito (sempre tardi e spesso male) alle esigenze del Paese solo quando messi alle
corde e costretti da pressioni esterne nazionali o internazionali. Nessun piano, nessun progetto, nessuna riforma ha mai preceduto e risolto il sorgere di una esigenza o di un problema. Spesso i governi che hanno svolto il compito di introdurre leggi
impopolari sono stati di tipo "tecnico", visto che i politici non
si volevano rovinare la loro popolarità.
- La gestione politica di un Paese è materia complessa e noiosa.
Con essa non si vendono giornali e non si fa audience. Per questo
motivo i giornalisti danno sempre la precedenza a notizie
scandalistiche e non è nella loro natura enfatizzare i progressi o
le buone novità che si possono presentare o promulgare critiche e proposte
costruttive. Le buone notizie non vendono.
Prosegui col dettaglio del progetto leggendo la pagina successiva:
6) Cosa si potrebbe fare?
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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