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Cap. 4: ASPETTATIVE DI VITA UMANA NELL’ALDIQUA

incidenti

L’Uomo è in primo grado una forma vivente del regno animale che risponde in pieno alle caratteristiche di qualsiasi altra forma di vita.

Pertanto anch’esso è soggetto al ciclo di nascita -> sviluppo -> riproduzione -> morte.

Diversamente da tutte le altre forme di vita, (o quanto meno dalla maggior parte di esse), l’Uomo ha però raggiunto nella sua evoluzione un livello d’intelligenza superiore, che lo contraddistingue e gli consente di sovrastare quasi tutte le altre forme di vita.

Il decadimento fisico è un processo naturale.

Le aspettative di vita sono schematizzabili in questo modo:

Vita con morte accidentale prematura

(dalla nascita ad una età comunque inferiore alle aspettative medie)

Può avvenire a causa di gravi malattieincurabili o incidenti.

Gli incidenti possono essere causati da agenti non dipendenti dalla nostra volontà o non prevedibili dalla nostra prudenza, oppure provocati da azioni o stili di vita pericolosi o incoscienti (cattivo funzionamento dell’amigdala), quindi da scelte sbagliate.



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Vita con morte naturale

(coerente con le aspettative medie)

vecchio

Il decadimento fisico si conclude con il collasso di un organo vitale.

L’Uomo è in grado di intervenire sulla sua salute con le cure che il progresso medico-scientifico gli offre e con scelte di stili di vita sani. In questo modo negli ultimi secoli l’Uomo è riuscito ad aumentare di molto la durata media della sua vita.

Vita con morte ritardata

(molto superiore alle aspettative medie)

Questa condizione presenta varie ipotesi, alcune facilmente raggiungibili nel giro di pochi anni, altre un po’ più complesse da realizzare o fantasiose.

1) Prolungamento biologico
Matusalemme

Si può ottenere intervenendo con cure mediche non solo sulle eventuali malattie classiche, ma identificando e curando anche l’invecchiamento come fosse esso stesso una malattia.

Ci sono ricercatori che sono fermamente convinti di poter trovare i metodi per allungare la vita umana anche fino a 1000 anni e di essere pronti a farlo nel giro di pochi anni. (Aubrey de Grey)

Questi metodi interverrebbero direttamente sul nostro fisico prima del suo invecchiamento, sospendendo (o rallentando molto) di fatto la fase di declino.






2) Prolungamento con protesi tecnologiche
In questa ipotesi non si pensa più solamente a curare il fisico a nostra disposizione, ma di intervenire modificandolo con trapianti complementari o sostitutivi di parte dei nostri organi motori e sensoriali, oltre ad eventuali potenziamenti del cervello.

3) Prolungamento con trasferimento tecnologico della mente
Uomo olografico

C’è un progetto che si propone di riuscire entro il 2020 a trapiantare una mente umana con i suoi pensieri e ricordi in un corpo artificiale. Nel 2040 si potrebbero trasferire i primi cervelli in corpi olografici.

A questo punto non si tratta più di ritardare le aspettative di vita, ma di poterle prolungare a tempo indeterminato, visto che il vincolo biologico sarebbe abbandonato per essere di fatto presenti con il nostro IO all’interno di un cyber-corpo, in forma totalmente digitale.
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CONSIDERAZIONI

La tendenza umana a prolungare il proprio ciclo di vita risponde in pieno al condizionamento del nostro istinto di sopravvivenza.

Noi vogliamo vivere, procreare e soddisfare i nostri desideri e bisogni, il più possibile. Queste tendenze sono disattese solo quando i nostri organi ed equilibrio psico-fisico risultasse alterato per un qualsiasi motivo.

Questa motivazione primaria in taluni casi può essere superata da condizioni di insostenibilità. La vita è bella, se è bella, altrimenti potrebbe essere un insopportabile inferno e dunque portarci a preferire di sopprimerla, se non riusciamo ad intravedere delle vie d'uscita.

Questa eventualità può battere l’istinto di sopravvivenza perché sorretta anche dalla speranza (o certezza illusoria) che ci sia una vita extra terrena che ci aspetta.

Questa speranza è fortemente alimentata dalle varie religioni, che traggono enorme profitto dal promettere una vita ultraterrena.

Il desiderio di prolungare la nostra vita, però, si scontra con la necessità di averne soddisfazione.

La mente umana svolge regolarmente processi di assuefazione in ogni campo e pertanto, senza nuovi stimoli, è portata a spegnersi, cadere nell’indifferenza, nel tutto già visto tutto già fatto, in altre parole nella noia, che per noi è condizione difficilmente sopportabile.

Dunque l’idea di prolungare la vita deve essere accompagnata da una reale capacità di darle un senso continuo, di trarne ininterrotta soddisfazione, di avere progetti e obiettivi.

Non è facile immaginare che ciò sia realizzabile per una durata di centinaia di anni! Dobbiamo tenere molto presente questo fatto, perché già nelle persone più anziane in prossimità del secolo di vita si nota questo progressivo distacco e indifferenza. Si tratta di sopravvivere piuttosto che di vivere pienamente il proprio presente.


Segue a pag. 5 col capitolo "ASPETTATIVE DI VITA UMANA NELL’ALDILA'"

Autore: Enrico Riccardo Spelta



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