Cosa sono il pudore, il rispetto e la dignità?
Questi stili comportamentali sono della massima importanza in una società che voglia controllare e limitare le situazioni che danno adito a oltraggi, aggressioni e spregi o comunque al decadimento sociale.
Bisogna sempre partire dal tenere bene a mente la nostra base istintiva che serve a giudicare grossolanamente le situazioni.
E non si deve dimenticare che stando all'istinto le debolezze femminili portano la donna ad esprimere la propria vanità mostrando il più possibile il proprio corpo, così come dall'altra parte abbiamo maschi deboli, se non addestrati al meglio, pronti a dare sfogo alla propria virilità.
Il caso classico e frequente è quello di una ragazza che si è lasciata andare ad alcol e droghe e poi non è in grado di reagire agli attacchi sessuali di un gruppo di giovani, anche loro, magari, preda di alcol e droghe.
Ovvio che le femministe si scandalizzino, ma non si può prescindere dal contesto in cui questi atti riprovevoli si manifestano così come si deve tenere sempre presente che una ragazza ha il dovere di badare alla sua integrità e capacità di difesa.
Queste situazioni, portate come singolo esempio, mettono ancora una volta in chiaro la radice del problema, ovvero: cattiva educazione (sia di maschi che di femmine) e condizioni sociali critiche, che spingono i giovani verso l'uso smodato di droghe e alcol, che sarebbero da bandire totalmente, anche perché è dimostrato che fino ai venticinque anni l'uso di alcol, per esempio, danneggia lo sviluppo cerebrale.
Il pudore rappresenta la forma più semplice di autocontrollo del proprio corpo. E' anche una forma educata di non provocare gli istinti maschili, che non si possono sopprimere, ma con buona educazione si possono controllare... entro certi limiti.
L'esposizione delle parti sessualmente sensibili, quali il seno, le parti intime e il deretano, non possono essere accettate in nome di una fasulla "libertà" femminile.
Non è "libertà" quella, ma spudoratezza, condannabile perché non è giusto far soffrire uomini che se non provocati spudoratamente rispetterebbero totalmente le donne.
Con questo non voglio dire che le donne dovrebbero andare in spiaggia vestite come nell'Ottocento, ma che un decorosissimo bichini, che non sia scambiabile per un filo interdentale, è sempre più che accettabile, dato che non espone in modo sconsiderato i punti delicati del corpo femminile.
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Stesso discorso per i maschi, ovviamente, anche se in questo caso le tentazioni femminili non sono altrettanto importanti. Non credo sia frequente il caso di un gruppetto di donne che violenti un maschio indifeso.
Dal pudore al concetto di "rispetto" il passo è breve.
Come si ottiene il rispetto da parte degli altri?
La risposta è semplice. Comportandosi in modo conforme alle regole sociali, ovvero non provocando, non offendendo, non violando i comportamenti concessi. Agire con educazione. Mostrarsi tolleranti, saper ascoltare e rispettare le opinioni ed i comportamenti degli altri. L'educazione è il primo passo per farsi rispettare e mettere in difficoltà che voglia aggredirci.
Un altro termine che fa parte di questo pacchetto comportamentale è la "dignità".
E' "dignitoso" tutto ciò che non desta critiche opportune da parte di altri.
La dignità si estende anche al proprio tenore di vita, a come ci si mostra agli altri, sia come modo di vestirsi (o di non vestirsi) che di parlare ede agire. Dignitose devono essere le proprie scelte in ogni campo, da quello sentimentale a quello lavorativo.
Applicare sani criteri di dignità significa infine essere tranquilli con la propria coscienza e non provocare inevitabili critiche da parte degli altri.
Qualsiasi comportamento o stile di vita che non rientri nei suddetti criteri di pudore, dignità, rispetto una volta veniva etichettato come "volgarità".
Ricordiamoci che il termine "volgare" deriva da "volgo" ovvero: rozzo, grossolano: uomo dai modi volgari.; indecente, osceno.
La parola volgare significa anche privo di ogni qualità e valore: "questo quadro è solo una volgare imitazione", e via dicendo.
Questo termine negli ultimi decenni ha perso di significato, è stato condannato come limitazione della propria volontà.
Io parlo come mi pare ed uso gli intercalari che usano tutti. Questi intercalari sono a volte censurati ed altre volte concessi liberamente, anche nei film e nei programmi televisivi.
E' chiaro che un giovane ha difficoltà ad inquadrare le parole volgari come cose da evitare, anzi, si sente ancor più connesso alla società ed agli amici proprio facendone libero uso. E ciò vale per maschi ma anche per femmine.
Infine è chiaro che queste doti devono essere apprese sin dai primissimi anni di vita e sviluppate con l'aiuto di una buona scuola e di una sana società, oltre che di bravi genitori.
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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