Il valore pedagogico dell’arte nell’era moderna
Platone sosteneva: “Chi possiede una sufficiente educazione musicale può accorgersi con grande acutezza di ciò che è brutto o imperfetto nelle opere d’arte e in natura, mentre sa approvare e accogliere con gioia nel suo animo ciò che è bello, e nutrirsene e diventare un uomo onesto”. Per questo motivo il grande filosofo greco assegnava
alla musica un valore pedagogico essenziale
nella educazione dei giovani.
La musica come mezzo per apprendere altre discipline
Un esempio evidente e contemporaneo
è sicuramente nello studio dell’inglese.
Specialmente in epoca moderna, grazie alle piattaforme di streaming musicali, i bambini possono accedere a canzoni in ogni lingua. Il sito Preply, che mette in contatto insegnanti direttamente con i propri studenti, fornisce una lista delle migliori melodie per imparare l'idioma anglosassone in base al proprio livello di conoscenza della lingua.
La musica viene in soccorso anche quando si tratta di insegnare i numeri ai più piccini. Il sito Donna Click, dedica un'intera pagina alle migliori
canzoni da cantare con i bambini per insegnare loro i numeri. Lo stesso principio si può applicare per i giorni della settimana, le lettere dell’alfabeto e una miriade di altre nozioni che i bimbi troveranno molto più facile memorizzare cantando, piuttosto che apprendendo a memoria attraverso la semplice ripetizione.
Il disegno nell’educazione antica
Per Aristotele il disegno era una delle quattro discipline alle quali i giovani dovevano essere educati tra i 14 e i 21 anni. Le altre erano la grammatica, la ginnastica e, di nuovo, la musica. Secondo Maria Rita Parsi, presidente della “Fondazione Movimento Bambino Onlus”, psicologa e volto noto del piccolo schermo, il bambino disegnando “attiva una serie complessa di meccanismi e di funzioni psico-corporee” e contemporaneamente lascia una prima traccia di sé, comunicando al mondo esterno le proprie impressioni ed emozioni, nonché le proprie preoccupazioni e paure.
Proprio per permettere ai più piccini di esercitare queste capacità, "Sette Muse" mette a disposizione
una collezione di disegni dei personaggi cari ai bambini. Queste illustrazioni potranno essere stampate e fatte colorare. Un esercizio semplice e divertente per i più piccoli per iniziare a familiarizzare con i colori e le matite. Inoltre, sempre in nome dell’arte, ma per chi ha già confidenza con lapis e carboncino, su "Sette Muse" è possibile imparare i
trucchi del mestiere dei più importanti fumettisti.
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Diventeremo tutti grandi artisti?
Fin dai tempi antichi le arti venivano ritenute parti essenziali dell’educazione dei più giovani. Nei tempi moderni l’approccio pedagogico nei confronti di queste materie non è cambiato, vista la loro presenza nei percorsi scolastici contemporanei. Nonostante la musica e il disegno da un lato forniscano stimoli essenziali per lo sviluppo del bambino, e dall’altro offrano un mezzo di comunicazione unico, è fondamentale ricordare che non tutti possono
diventare dei futuri Wolfang Amadeus Mozart.
Il compositore austriaco, che purtroppo morì giovanissimo, all’età di cinque anni già componeva i suoi primi pezzi eseguendoli al padre affinché questi li convertisse sul pentagramma. Insomma, le sollecitazioni intellettuali sono importanti, ma non necessariamente potranno sortire lo stesso risultato su tutti!
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