Soluzione per chi studia e lavora: la laurea a distanza
Ci sono diversi indici che vengono utilizzati dagli economisti per decifrare gli effetti della crisi.
Ma ce ne è uno che per qualche motivo non viene utilizzato e che invece sarebbe uno strumento molto valido per avere un quadro
chiaro delle attuali difficoltà economiche, ed è il numero degli studenti che sono costretti a lavorare mentre si trovano ancora
alle superiori (caso più raro) o all’università (caso molto comune).
Rispetto al secondo caso esistono anche delle cifre, piuttosto sconfortanti, che sono quelle di
Eurostudent,
che parlano di un
40% circa di studenti universitari che hanno già iniziato a lavorare.
E' vero che in molti casi si tratta di lavori saltuari, spesso in nero, effettuati magari nei weekend o la sera, eppure si tratta
comunque di un aggravio di impegni in più per chi dovrebbe solo "pensare a studiare”.
Tra l’altro per questi studenti si configurano anche le difficoltà tipiche di chi deve far conciliare i vari impegni lavorativi
con i corsi e gli esami; a questi andrebbero poi aggiunti gli impegni personali ed il tempo libero (ricordiamoci che stiamo sempre parlando di ventenni).
Come fare a conciliare tutti questi "task” all’interno di una giornata di 24 ore?
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Una possibile soluzione è quella già praticata da circa 50 mila universitari italiani (un decimo del totale) che è quella della laurea a distanza.
Sono corsi universitari
erogati da quelle che vengono chiamate
università telematiche, enti di insegnamento di natura privata,
i cui titoli di studio sono assolutamente equiparati a quelli delle università tradizionali.
Nelle università telematiche si studia su
internet.
Come?
Lo studente si collega ad un sito web di "
e-learning ” dove trova la registrazione delle lezioni tenute in aula dai docenti e se le guarda come fossero video Youtube.
Ovviamente lo può fare a qualsiasi ora del giorno o della notte, anche il sabato e la domenica, e questa è una
comodità non da poco per chi lavora, e che in questo modo riesce a conciliare gli impegni della propria professione
con la sua voglia di crescere e laurearsi.
(28/02/2014, articolo di
S. Giordani)
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