Cap. 3: Amigdala prima di tutto il resto
L'Uomo generalmente dà un senso alle paure, come ad esempio a quella di stare chiusi in ascensore, il timore dei
cani, i rischi del guidare un'auto, di un volo in aereo o il pericolo di prendere delle malattie infettive.
Come si vede dallo schema, l’amigdala cattura per prima un segnale d’allarme e tende a fornire
una risposta immediata.
E' il famoso pilota automatico, che ci farebbe sterzare in prossimità di una curva, anche se siamo distratti da una conversazione
o dall'ascolto della radio.
Ma questo pilota automatico non sempre fornisce le risposte più giuste (anche i navigatori satellitari a volte ci dicono di svoltare dove non è possibile!) quindi è chiaro che noi dobbiamo imparare a controllare queste reazioni naturali, che non sempre richiedono una risposta impulsiva immediata.
Siamo in una società in cui i pericoli sono molto più complessi di una volta, quando era solo dall’ambiente naturale e da pochi nemici che potevano
arrivare serie minacce alla nostra vita.
Alcune paure sono precostituite, innate e tramandate con l'evoluzione: un cucciolo di scimmia scappa davanti ad una corda in movimento perché la identifica come serpente, anche se non ne ha mai visto uno, così come un neonato umano tende a spostarsi subito se messo su una lastra di vetro con sotto un burrone, anche se non è mai caduto da una grande altezza e dunque non sa cosa sia un precipizio.
Altre paure precostituite sono le fobie verso insetti, topi, ragni, serpenti, altezze, ecc.
Altre sono invece acquisite in tempi recenti, paure che i nostri antenati non conoscevano o a cui non avrebbero dato peso,
come ad esempio la paura d'essere licenziato, i tradimenti, le figuracce, l'essere ridicoli, esami da superare, amori rifiutati,
approcci falliti, litigi in condominio, parlare in pubblico, colloqui con dei superiori, paura di prendere l'ascensore, ecc.
L'amigdala è anche il centro dell'ansia, perché le espressioni d'ansia sono un'esagerazione dei segnali di paura,
come: l’accelerazione dai battiti cardiaci e del respiro, bocca secca, stomaco in disordine, nervosismo, facilità di
trasalimento, irrequietezza, apprensione.
L'aggravarsi dello stato d'ansia può portare a stati di panico veri e propri.
Gli stessi sintomi d'ansia (battito accelerato, mani sudate, sensazione di perdere il controllo), possono produrre paura e
innescare un circolo vizioso in cui un lieve attacco d'ansia ne produce un secondo e poi un altro e un altro ancora, fino al panico.
Quindi qualsiasi situazione, in individui predisposti, è in grado di portare ad un livello di stress incontrollabile.
L'amigdala è già sviluppata a due anni di vita, per cui si presume che un danno della memoria possa, nell'adulto,
fare riemergere paure infantili molto precoci, conservate nei circuiti della memoria emotiva dell'amigdala.
Già, adesso sappiamo anche che
nell’amigdala c’è pure una memoria tutta sua e che non ha
nulla a che fare con la nostra classica memoria cognitiva.
Ciascuna specie ha i suoi stimoli verso la paura, tuttavia le strutture cerebrali, gli ormoni, le risposte del sistema
nervoso autonomo e i comportamenti derivanti da paura sono simili in tutti gli animali.
Ma nell'essere umano, come se non bastassero le vecchie paure, altre se ne sono aggiunte, come si diceva, e forse per
questo, paradossalmente, più l'uomo si è civilizzato e più si è caricato di angosce! Senza contare che è lecito sospettare
che vivere in un mondo altamente inquinato possa crearci nuovi disturbi alle funzionalità sane dell'amigdala, magari giustificando così molte delle infinite assurdità che riscontriamo in questa società "moderna".
Nella figura seguente sono rappresentati i vari tipi di animali che dispongono di una amigdala molto simile alla nostra.
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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