Cap. 2: Cos'è e come funziona l'amigdala
In questo piccolo organo sta il segreto della condizione umana,
la sentinella della sopravvivenza,
la
molla dei nostri comportamenti.
Teniamo presente che in sintesi il nostro ISTINTO ci ordina queste funzioni FONDAMENTALI:
1) proteggiti da qualsiasi pericolo che minacci la tua vita
2) respira regolarmente immettendo aria sana
3) procurati acqua per mantenerti idratato
4) procurati cibo sano per mantenere la tua energia
5) riposa il tuo corpo e la tua mente per depurarti e riacquistare energia
Queste le funzioni vitali per garantirci la sopravvivenza, ma ce n'è anche una sesta, che non è indispensabile per noi stessi, ma che è fondamentale per la salvaguardia della specie: la RIPRODUZIONE! Ed allora:
6) quando è l'occasione giusta cerca di riprodurti il più possibile
Senza questo sesto impulso la specie umana si sarebbe estinta subito, anzi non sarebbe neppure nata!
Ovviamente quando le 5 condizioni di sopravvivenza sono tutte soddisfatte, l'esemplare maschile adulto è spinto in modo costante verso lo stimolo riproduttivo. E' anche questa una selezione naturale che è avvenuta nei millenni. Il maschio indifferente alla riproduzione o impossibilitato ad attuarla è condannato a non tramandare il proprio DNA, quindi è un elemento debole della catena di sviluppo della specie, un pericolo se si sviluppasse eccessivamente questo comportamento.
Altrettanto dicasi per la femmina. Se non è idonea alla riproduzione il suo ramo si estinguerà.
In una società moderna questi impulsi animaleschi dovrebbero essere controllati. Ci siamo prefissati leggi comportamentali di rispetto ed equilibrio sociale che vanno rispettate, ma in pratica l'insufficiente insegnamento in età adolescenziale produce pessimi risultati, che vanno dagli eccessi in ogni cosa, a partire dal cibo, ai vizi terribilmente dannosi, come il fumo, gli alcolici e le droghe. Senza considerare le bravate con le quali molti giovani sfidano la propria esistenza.
Ragionando sull'impulso riproduttivo innato, oggi possiamo constatare l'abnorme sviluppo della nostra specie, che con l'intelligenza e l'abilità è riuscita a svilupparsi TROPPO! Non siamo stati sinora abbastanza saggi da tenere sotto controllo lo sviluppo demografico, creando così situazioni di massima povertà e disagio in una gran parte di popolazioni che non hanno accesso neppure ai beni primari fondamentali, nel totale o quasi disinteresse da parte dei loro simili più agiati.
Ma torniamo alla nostra amigdala.
Menomazioni, patologie, difetti dell'amigdala cambiano radicalmente il rapporto con il mondo esterno, modificando in pratica il nostro comportamento con l’ambiente e con gli altri esseri.
Così come
forti carenze nell’istruzione e/o nella formazione educativa sociale creano grossi vuoti o visioni distorte
nella parte razionale della nostra mente, ovvero nella neocorteccia, portandoci a compiere azioni o ragionamenti completamente sbagliati.
Alcuni difetti dell’amigdala possono impedire di riconoscere, nelle situazioni, nei gesti o
addirittura nello sguardo degli altri, quei segnali sottili che fanno scattare il meccanismo del "
fuggi o combatti",
presente in tutti gli animali superiori, dai rettili in su.
Da qui abbiamo già capito che questa ghiandola è decisamente importante, no?
Quando parliamo genericamente di “istinto”, anche se non lo sappiamo, ci riferiamo proprio al ruolo che svolgono
gli automatismi dell’amigdala! L’istinto non è
qualcosa che abbiamo sparso dentro di noi,
sta solo lì, in quelle ghiandole preposte appunto a tenere al sicuro la nostra persona.
La contro prova è che la mancanza dell'amigdala ci renderebbe semplicemente incapaci di avere paura, così come, ad esempio, un daltonico totale è
incapace di vedere i colori.
La storia dell'evoluzione umana sa bene che senza la fedele paura, innesco formidabile dell'intelligenza e della creatività,
la nostra specie non sarebbe sopravvissuta al mondo ostile e feroce in cui siamo nati noi e tutti i nostri avi.
L'amigdala è ben collegata alla corteccia cerebrale che regola la vita di relazione con il mondo esterno. Anzi, alcuni sensi sono proprio collegati direttamente a lei e quindi possiamo affermare che
noi vediamo e ascoltiamo con l’amigdala e sentiamo gli odori
con questo organo, prima ancora che l’informazione possa giungere alle altre parti più evolute della nostra mente.
Ciò porta ad avvantaggiare l'emozione “paura” sulle altre, al punto che le risposte automatiche di paura potrebbero
essere più forti rispetto alle nostre capacità razionali di inibirle volontariamente.
Sono state identificate due vie d'attivazione della paura: una RAPIDA che proviene dalle percezioni esterne (vista, udito, olfatto), e che non fa capo
alla consapevolezza cosciente.
La seconda, invece, prima d'arrivare all'amigdala, passa dalla corteccia, ed è per questo che è resa conscia e tende a valutare
meglio l’informazione.
L'emozione può essere suscitata da situazioni di cui la persona è inconsapevole.
Segue a pag. 3 col capitolo "
AMIGDALA PRIMA DI TUTTO IL RESTO"
Pag. 1 -
pag. 2 -
pag. 3 -
pag. 4 -
pag. 5 -
pag. 6
Autore: Enrico Riccardo Spelta
Se ti è piaciuto questo articolo potrebbe interessarti il libro "
Cosa ho visto sul pianeta Terra", acquistabile da
qui.