Cap. 1: Premessa
Avete mai pensato che noi siamo un gemello di noi stessi, quasi completo?
Abbiamo due occhi e due orecchie, per gustarci gli effetti tridimensionali e direzionali, due narici, caso mai
una fosse tappata, due braccia, due gambe, due polmoni, due emisferi cerebrali, due ovaie o due testicoli, due reni, ecc. ecc.
Sembra che molti degli organi vitali più importanti siano stati fatti in doppio per garantirci maggiori possibilità di sopravvivere.
Peccato che ci ritroviamo un solo cuore, uno stomaco, un pancreas, una bile, un fegato. Altrimenti ci potevano anche
dividere in due e saremmo stati comunque vivi! Ci mancava poco a completare l'opera!
Tra tutti questi organi abbiamo anche due "mandorle", collocate nella parte più in profondità del nostro
cervello e di cui parleremo in questo studio.
Si chiamano normalmente col loro nome al singolare, chissà perché, ma sono due e con funzioni differenziate e complesse.
Sto parlando dell'
AMIGDALA.
(da non confondere con il minerale che si chiama pure lui amigdala)
Mai sentita nominare?
Secondo me, è lì che risiede il nostro IO, la nostra essenza e la consapevolezza d'essere individui distinti e distanti
(diversi, in un certo senso) da tutti gli altri. Potrei definirlo il centro della coscienza, o dell’anima, se preferite.
Se vi dicessi che se siamo qui a scrivere o a leggere queste righe è proprio grazie al lavoro attento e veloce di questa doppia
ghiandola? E’ lei che ci protegge da sempre, che ci salva la vita, che ci tiene lontano dai guai, in altre parole che ci fa VIVERE!
L’amigdala è, però, anche la causa di un sacco di guai, pure nella
nostra società così evoluta ed emancipata, che poi si comporta in molte circostanze come un branco di animali dementi
in preda a brutali istinti incontrollati.
Ma andiamo per gradi!
Sono un analista, è stato il mio mestiere per mezzo secolo, quindi, con tutta la mia modestia e consapevole ignoranza,
sono almeno bravo a raccogliere dati, analizzarli e giungere a quella che ritengo sia la migliore sintesi.
Se non sapessi fare questo non avrei potuto realizzare migliaia di programmi software perfettamente funzionanti.
Quindi fidatevi (si fa per dire). Ciò che scrivo non è frutto di fantasie filosofiche (ne
abbiamo fin troppi di filosofi e teologi immersi in ipotesi campate in aria!), ma è tratto, e da me elaborato,
sulla base di pubblicazioni recenti relative alle neuroscienze ed è su queste informazioni attendibili
che ho costruito le mie ipotesi e le mie osservazioni critiche.
A me queste riflessioni hanno cambiato il modo di vedere me stesso e di valutare le altre persone. Da oggi il mio punto focale è
dato dal capire se una persona è equilibrata o se ha degli scompensi nel suo cervello tra il funzionamento dell'amigdala
(concreto ed egoistico) e quello della sua neocorteccia (astratto e idealistico, a volte egoista a volte altruista).
Naturalmente applicando queste critiche in primo luogo a me stesso.
Nelle pagine successive descrivo a cosa ci serve l'amigdala, cosa fa invece il
resto della nostra mente razionale e quali sono le conseguenze di questa dura collaborazione, che spesso è in opposizione e
competizione anziché cooperante. Il discorso è semplificato perchè non va nei dettagli di tutto il funzionamento dell'ipotalamo
e delle altre parti del cervello, mi perdonino gli specialisti, ma alla fine i due elementi in
contrapposizione si possono identificare genericamente in questo modo.
Io sono convinto che oggi, che ne sappiamo molto di più su questi organi, sarebbe importantissimo
istruire i
nostri giovani, dare loro una chiara visione del perché alcuni ragazzi si comportano in un certo modo, magari
prepotente, oppure incosciente o complessato o da erotomani. Insegniamo moltissime cose inutili nella vita pratica ai nostri giovani e non vogliamo
dedicare il giusto sforzo ad insegnargli come funziona la loro macchina e come la dovrebbero "guidare"?
C'è una bellissima classificazione che ci può servire a distinguere i comportamenti amigdaliani da quelli neocorticali.
L'
amigdala è il nostro pilota automatico, mentre la
neocorteccia è la guida manuale.
Il pilota automatico
è quello che hanno anche tutte le altre razze di animali e che basta per la loro vita.
E visto che anche noi esseri umani abbiamo sempre avuto l'amigdala e solo successivamente abbiamo
sviluppato (e in modo eccezionale) la parte sovrastante del nostro cervello, se c'è una coscienza di sé stessi,
questa non può a mio avviso che risiedere nell'amigdala stessa, unico elemento di continuità
La guida manuale è quella che
ci fa soppesare le situazioni, riflettere, fantasticare, sognare, creare, inventare, progredire, amare il nostro prossimo
e la Natura intera, rispettare l'ambiente, agire con saggezza e altruismo, ecc. ecc..
Ma -attenzione!- dal nostro cervello razionale ed evoluto nascono anche una infinità di distorsioni della realtà,
dei sentimenti, dell'amore, del nostro equilibrio psichico. La fantasia può essere malsana e le ambizioni ci possono
condurre a compiere azioni incoscienti, che l'amigdala non approverebbe mai perchè contrari all'istinto di sopravvivenza.
Si vede subito quanto è complessa questa parte, rispetto alle semplici funzioni della mente a pilota automatico,
che si preoccupa solamente di salvarci la vita, procurarci il nutrimento quotidiano, riprodurci, divertirci e riposare.
Contrariamente agli aeroplani, però, nel nostro cervello sia il pilota automatico che la guida manuale sono sempre inseriti
e funzionanti entrambe, creando quindi frequenti contrasti nelle loro aspirazioni, che possono essere opposte.
Prima di passare ad approfondire, ecco una serie di esempi molto chiari della suddetta contrapposizione tra istinto (amigdala) e ragione (neocorteccia),
pilota automatico e guida manuale.
Potete saltare le foto che trovate sotto e passare subito a pag. 2 col capitolo "
COS'E' E COME FUNZIONA L'AMIGDALA"
Pag. 1 -
pag. 2 -
pag. 3 -
pag. 4 -
pag. 5 -
pag. 6
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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