Anche l'eccesso d'Informazione può diventare tossico, riflessioni
Lo sviluppo della Informazione
Tra la prima e la seconda guerra mondiale le persone erano molto più serene.
Esistevano solo i quotidiani, che leggevano gli uomini adulti.
Grandi notizie dal resto del mondo -poche- e che non influenzavano la gente più di tanto.
Le donne erano totalmente disinformate e vivevano preoccupandosi esclusivamente della famiglia.
Poi venne la radio, che iniziò ad informare pure le donne di ciò che avveniva nel mondo e nei dintorni.
Ma era ancora poca cosa. Voci rapide che lasciavano subito il posto a canzonette leggere.
Poi arrivò la televisione nelle case ed allora il coinvolgimento fu progressivamente sempre maggiore, comprendendo anche le
donne nei fatti del mondo e di casa nostra.
La cronaca nera, la politica, l'economia, i grandi disastri ambientali...
Però c'erano ancora pochi canali TV, poca Pubblicita', molte commedie, tragedie greche, opere ed operette, canzoni e festival,
film italiani ed americani accettabili.
Quella era la gioiosa buona TV che erudiva, malgrado i TG.
Poi arrivarono decine e infine centinaia di altri canali, con spazzatura d'ogni genere (penso alle sitcom americane) e telegiornali a ciclo continuo.
Le donne, insieme agli uomini, si fecero coinvolgere sempre di più nei problemi nazionali, europei ed anche mondiali.
La TV era angosciante e cattiva maestra. La gente si faceva sempre più depressa ed angosciata.
Successivamente arrivò pure il Web. E col web i siti social.
Le notizie, i messaggi, le frasi critiche, le vignette amare si fecero sempre più pressanti e ossessive.
Terrorismo sui cibi che mangiamo, l'aria che respiriamo, il pianeta che va in malora, la malavita, la politicaccia, la corruzione, ecc. ecc. Peste e
corna su tutto e su tutti, insomma.
Come se ciò non bastasse nel frattempo arriva pure il "telefonino intelligente".
Ora la gente è sempre più depressa e ansiosa.
Vive nel panico totale di ammalarsi per qualsiasi cosa mangi o di saltare in aria per un atto terroristico.
Non vive più, riceve le notizie in tempo reale sul telefonino stesso.
S'ammala giorno dopo giorno di tristezza e curiosità morbosa verso i nuovi messaggi in arrivo.
Pende dal telefonino, testa china a leggere quei microscopici messaggi che coinvolgono come fossero telefonate della
vecchia mamma lontana sola ed ammalata.
L'umanità è schiacciata dall'informazione, che è una fabbrica perenne di cattive notizie.
L'uomo non ha la forza per reggere il peso di tutto ciò.
Non siamo strutturati per fare anche noi i Creatori.
L'informazione è un business come tutti gli altri.
Fa vivere ed arricchire migliaia di dirigenti e giornalisti.
E' diventato un bene di consumo come tutto il resto.
Moriremo facendoci un selfie dell'ultimo respiro, per dare la nostra ultima notizia?
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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