Cosa sono il Bene e il Male?

Il Bene e il Male, definizione e riflessioni

Definizione di cos'è il Bene e cos'è il Male

Il Bene e il Male sono concetti che l’uomo cerca di definire da quando ha iniziato a riflettere.
…buon ultimo ci provo io.

Come sempre il mio approccio parte da una base comune a tutte le mie definizioni, ovvero i tre livelli: l’individuo, la società, l’umanità. Ai quali s’aggiunge anche un quarto livello: universalità.

Così facendo mi sembra più facile pervenire a conclusioni più dirette e precise.

Da millenni filosofi e pensatori d’ogni genere hanno esposto teorie complesse e spesso opposte, senza riuscire a fare chiarezza e senza abbracciare tutta la casistica di cosa sia Bene e cosa sia Male.

Come mai tanta confusione? E’ semplice: non si possono esprimere concetti ASSOLUTI sul Bene e Male.

Il Bene e Male sono attributi SOGGETTIVI. Senza un soggetto a cui riferirli non hanno senso!

Faccio un esempio: cos’è Bene/Male per un virus?

Per un virus è bene invadere il nostro corpo, vivere e riprodursi.

Dunque noi facciamo del Male in ogni istante della nostra vita, con i nostri anticorpi, a miliardi di esseri viventi che chiamiamo virus!

Accidenti che mostri che siamo! O no?

Altro esempio: per un terrorista dell’Isis cos’è Bene e Male?

E’ bene uccidere qualsiasi infedele, in nome di Allah.

Questo è il suo punto di vista, che, per assurdo che sembri, è indiscutibile, se il terrorista non prende in esame un concetto un po’ più ampio del Bene/Male riferito agli altri individui o a tutto il genere umano.

Stessa cosa per un ladro.

E’ Bene rubare e farla franca, mentre per il depredato il concetto è totalmente ribaltato; Bene non essere derubato e Male perdere qualsiasi cosa gli appartenga.

Rispettando quanto appena premesso, allora, vediamo cosa s’intende per Bene/Male ai vari livelli di soggettività.


Partiamo dall’individuo

Il tentativo di definire ciò che è Bene o Male per l’uomo è vecchio come il mondo. LO hanno fatto dottrine religiose, tra cui per esempio il Giansenismo, che decretava: “Per natura l’uomo è predisposto a compiere il Male”. Già, la Natura, quella soddisfatta da tutti gli esseri viventi e da cui l’Uomo, invece, voleva e vorrebbe distaccarsi, ribaltandone i concetti, come vedremo in questo articolo così come in altri da me scritti.

Ma andiamo con ordine.

L’idea del bene e del male, partendo proprio dalla Natura, è identica in qualsiasi essere umano: è Bene tutto ciò che mi serve o mi piace, ovvero che soddisfa i miei desideri, che produce sensazioni di benessere al mio fisico o alla mia mente, che mi potenzia o mi arricchisce, che prolunga la mia vita e mi permette di riprodurmi il più possibile. per farmi sentire appagato ed eterno.

E’ Male tutto ciò che mi minaccia, che mi offende, mi ferisce, mi priva di qualsiasi mio bene materiale, mi tradisce, ecc. ecc.

Il Bene e il Male individuale possono dunque riferirsi sia al corpo che alla mente.

Questa è la più semplice percezione personale del Bene/Male.

E’ Bene (è “buona cosa”): saziarsi, dormire, avere rapporti sessuali, essere al riparo dal caldo e dal freddo eccessivo, sentirsi felici o sereni, appagati, sicuri, forti, sani e confidare in una lunga vita, ecc.

Tutto ciò è controllato minuto per minuto, giorno dopo giorno, da una nostra ghiandola che guida il nostro istinto di sopravvivenza ed esprime le nostre emozioni: l’AMIGDALA. In pratica è il trionfo dell’egoismo assoluto.

La neocorteccia, invece, che è la parte più evoluta del nostro cervello, ha una visione (e una sensibilità) molto più ampia di noi e di tutto il resto del mondo.

E’ in essa che risiede la consapevolezza che ciò che è Bene per noi, può essere quasi sicuramente Male per qualcun’altro (umano o animale o vegetale che sia).

Questa sensibilità non blocca, però, totalmente il nostro agire “malefico” verso gli altri, perchè altrimenti la nostra sopravvivenza e riproduzione ne potrebbe risentire parecchio, a discapito della selezione premiante del più idoneo a sopravvivere per il bene della specie.

Come conseguenza si deve ad ogni occasione scendere ad un compromesso, porci dei limiti, insomma.

Qualcosa dobbiamo pure mangiare e con ciò siamo consapevoli che potremmo fare del Male a qualche altro essere vivente, sia che si tratti di una mela o di un coniglio o di un nostro simile meno fortunato di noi.

Così abbiamo capito quanto sia difficile barcamenarsi in questo dedalo di compromessi e decisioni.

Non ci sono limiti ben precisi.

Per un vegetariano il nutrirsi con una vongola è già condannabile! Tutto dipende da dove poniamo l’asticella del consentito/negato.

Il fondamento di queste esigenze è sempre lo stesso: sentirsi lontani dal pericolo della sofferenza, che è preambolo alla paura della morte, che incombe sempre dal nostro profondo.

Ci guida come è giusto che sia, l’istinto di sopravvivenza.

Mahatma Gandhi

Ma -attenzione- non ci guida sempre in modo corretto!

A volte siamo vittime delle nostre piacevoli sensazioni e facciamo cose che alla fine sono dannose e non salutari al nostro stesso organismo o alla nostra mente.

L’uso di sostanze alcoliche, tabacchi, droghe, abusi d’ogni genere, ci danno una falsa sensazione di Bene, ma rappresentano un forte indebolimento del nostro fisico e della nostra mente, quindi sono Male a livello individuale e spesso si traducono in Male anche a livello sociale.

In questo caso la neocorteccia prende il sopravvento sul naturale istinto di sopravvivenza governato dall’amigdala e ci porta a compiere gesti insani. Abbiamo così capito che il vero punto debole dell’essere umano sta proprio nell’abnorme cervello.

Così certe avventure ad alta rischiosità sembrano appagare i nostri desideri di grandezza e prova di forza, ma mettono a repentaglio la nostra stessa sicurezza, che viene bellamente ignorata o sottovalutata, fino a poterci uccidere compiendo inutili quanto pericolose azioni idiote.


Cosa è BENE per noi stessi

Cosa è bene, secondo quanto ci suggerisce l’amigdala (istinto), se la neocorteccia non controllasse e non intervenisse su questi smoderati impulsi istintivi:

– Mangiare in grande quantità cibi buoni e appetitosi per fare scorta di grassi e superare eventuali periodi di carestia.

– Accumulare tanti oggetti, indumenti, auto, barche, gioielli, opere d’arte, ecc. ecc., utili o no che siano, tanto per sentirci potenti e di successo.

– Acquistare immobili e terreni per essere al sicuro dentro case protette e lontano dai pericoli.

– Costituire una famiglia o ancor meglio un intero clan per essere attorniati da gente amica pronta a curarci e proteggerci oltre che ad amarci.

– Se maschi, avere tante femmine da gravidare per tramandare i nostri geni e sentirci proiettati verso l’immortalità.
Ma anche soddisfare i più brutali istinti sessuali, senza alcuna intenzione di procreare, ma solo per il conseguente piacere fisico che se ne trae.

– Se femmine, avere una famiglia in cui far crescere al sicuro i propri figli, dedicando a loro tutto il proprio interesse e le proprie cure.

– Procurarsi tanto denaro e ricchezza per sentirsi sempre più forti verso il futuro e quindi garantirci una lunga vita e la possibilità di mantenere molti figli.

– Armarci per essere in grado di proteggerci e di aggredire chiunque non si mostri nostro amico o che abbia più di noi.

– Gratificarci in ogni modo, lecito o illecito, sconfiggendo qualsiasi ostacolo che ci disturbi nel raggiungere i nostri fini.

– Essere convinti che le leggi debbano essere rispettate dagli altri, non da noi, se siamo abbastanza furbi da aggirarle.

– La cosa più importante è il nostro corpo e la nostra anima, da salvare entrambi ad ogni costo anche se a discapito di chiunque altro.

E’ la legge del più forte vince, del totale egoismo, del massimo individualismo, dell’indifferenza assoluta verso i bisogni degli altri.

Questo è BENE per noi stessi e l’amigdala fa di tutto per spingerci sempre verso scelte coerenti con queste aspirazioni, aiutata molte volte dalla stessa neocorteccia creativa, che se ne inventa di tutti i colori.

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Cosa sarebbe invece BENE per la società

Cosa sarebbe giusto per la società secondo quanto ci suggerisce la neocorteccia (Ragione), ovvero ciò che ci è stato insegnato e i conseguenti condizionamenti:

– Mangiare quel tanto che basta per stare in salute e lasciare tutto il resto del cibo ad altri.

– Tenere per sé solamente gli oggetti indispensabili, evitando qualsiasi accumulo superfluo.

– Avere una casa modesta, ma confortevole, comprata onestamente.

– Fare una famiglia, nel rispetto di tutte le regole sociali.

– Mettere al mondo un figlio, massimo due, per non appesantire il bilancio demografico mondiale.

– Svolgere un’attività totalmente legale che sia remunerativa e gratificante per conseguire un dignitoso stile di vita, sufficiente a vivere serenamente e con un po’ di tempo libero da dedicare all’aiuto degli altri o per sviluppare , il proprio ingegno al fine di migliorare il livello culturale, artistico, scientifico, tecnologico della società.

– Essere sempre pronti a sacrificare la nostra vita per salvarne un’altra.

E’ la legge del totale altruismo, della massima socializzazione, della cooperazione e rispetto sociale totale. Questo stile rappresenta la massima evoluzione umana, anche se comporta alcune rinunce personali, ma ci consentirebbe di vivere con la consapevolezza e l’orgoglio d’essere generosi e onesti e di partecipare attivamente al miglioramento sociale di tutta la specie umana, nel rispetto del pianeta e di tutte le altre forme di vita.


I concetti di Bene e Male a livello di società e nazioni

Questi concetti, invece, sono assai più complessi e differenziati.

Non riusciamo più ad avere una definizione unica che valga per qualsiasi popolo, cultura, epoca.

Ciò che è stato Bene in certe comunità s’è trasformato in Male in altre e questo meccanismo perdura anche ai giorni nostri.

La consapevolezza che ogni individuo ha del personale Bene/Male non viene parimenti trasferita alla comunità.

In essa sorge la necessità di regole e condizionamenti che stanno ad un livello più alto del singolo individuo.

I più forti vincoli sono dettati dalla necessaria convivenza, ma anche spesso da superstizioni, religioni e altri poteri forti.

Adolf Hitler

Il compromesso sociale è difficile perché pone noi stessi in contrapposizione con tutti gli altri: egoismo individuale contro altruismo sociale.

Nascono i conflitti territoriali, il desiderio di prendere ciò che non possediamo, l’ambizione di comandare, la costrizione verso i doveri (che detestiamo), le lotte tra società diverse per il predominio territoriale e/o comunitario.

E’ la vita sociale che ci costringe a fare i conti col nostro egoismo (che è istintivo) contro l’altruismo (che non ci gratifica allo stesso modo).

Quindi non possiamo trarre conclusioni univoche su ciò che a livello sociale sia Bene o Male, salvo appunto il concetto che in una società diventa Bene tutto ciò che è funzionale al rispetto delle sue regole e usanze, prescindendo dal valore o dalle esigenze e ambizioni del singolo individuo che la compone e trascurando gli stessi diritti di altre società (o nazioni) diverse dalla nostra.


Il terzo livello è quello dell’Umanità intera

In questo caso il Bene e il Male assumono un valore soggettivo generale, senza più distinzioni sociali.

E’ Bene tutto ciò che è favorevole allo sviluppo e conservazione della razza umana a cui apparteniamo, se restiamo ancorati ad una visione “utilitaristica” della nostra razza.

Gli esseri umani hanno poi raggiunto un’ulteriore consapevolezza, dovuta alla loro conoscenza delle leggi che governano il pianeta, ovvero che è sì Bene riprodursi, ma per conservarsi sarebbe pure necessario rispettare gli equilibri con l’ambiente in cui viviamo, ovvero senza mettere a rischio l’intero pianeta e le risorse per forza di cose limitate, che ci fornisce.

Questa consapevolezza resta solamente a livello teorico perché non siamo ancora capaci di rispettare il nostro ambiente e sosteniamo ancora impunemente il concetto di “crescita senza limiti”.

Sappiamo anche che è Male uccidere qualsiasi forma di vita, esseri umani come noi per primi, se non per esigenze di sopravvivenza o legittima difesa.


Ci sarebbe inoltre un quarto livello d’analisi, ovvero quello del Bene e Male universale

In questo caso tutti i concetti precedenti svaniscono per lasciare il posto alla semplice legge della vita: per ogni specie è Bene tutto ciò che è funzionale al proprio sviluppo e preservazione.

Così si comportano tutti gli animali e vegetali, senza porsi ulteriori problemi, non avendo, fino a prova contraria, la consapevolezza di sé stessi come singoli individui spinta al livello a cui siamo arrivati noi esseri umani, ma pur tutti in grado (tramite amigdala o altro), di seguire il proprio istinto di riproduzione e tenere molto alla propria personale sopravvivenza.


Ed infine: esiste il Male assoluto e il Bene assoluto?

Il Bene e il Male in un disegno fantasy

Come ho già dichiarato all’inizio, io credo abbiano uno scarso valore didattico questi concetti assoluti perché allontanano dalle responsabilità individuali e sociali e nella nostra mente non hanno appiglio e non fanno chiarezza sui nostri singoli comportamenti.

Siamo noi a fare Bene o fare Male, coi nostri comportamenti, con le nostre idee. Guai a toglierci la responsabilità assoluta del nostro libero arbitrio; troppo comodo parlare di tentazioni esterne!

Bene o Male assoluti sono forme speculative tipiche delle religioni, inutili e che non trovano corrispondenza nel mondo reale.

Bene o Male sono sempre relativi ad una circostanza e ad un soggetto specifico.

Non dipendono mai da terze parti, salvo non si creda ai poteri del diavolo o di altri esseri maligni o benigni che siano.


CONCLUSIONI E CONSIGLI

Se rifletti bene su quanto hai letto dovresti avere capito che il modo più furbo e intelligente di comportarsi consiste proprio nel fare del Bene agli altri, aiutando, per esempio, un amico più debole o incapace di te, anziché prenderlo in giro.

Ci si può considerare adulti umani e non animali selvatici solo quando si è imparato ad obbedire quando è giusto, ma sapendo far valere i propri diritti, quando è il caso.

Si guadagna molto in stima quando si fanno regali, si dà una mano, si cerca di capire, si rispettano gli altri e l’ambiente, si è affettuosi e premurosi, si dice la verità, che è sempre più forte in ultima analisi di qualsiasi bugia.

Con questa filosofia si finisce per essere rispettati da tutti, apprezzati, stimati, e pure aiutati quando fossimo noi ad avere bisogno.

Se tutti gli esseri umani adottassero questo stile di comportamento forse non ci sarebbero poveri, ne tanto meno ingiustizie e guerre, le carceri sarebbero vuote, la natura farebbe il suo corso indisturbata e il pianeta ci garantirebbe maggiormente una vita sana e felice.

Autore: Enrico Riccardo SpeltaUltima revisione: marzo 2021

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