Stefano Accorsi biografia
Storia di Stefano Accorsi
Stefano Accorsi, nasce a Bologna il 2 Marzo 1971, frequenta il liceo scientifico, terminati gli studi, risponde ad un'inserzione sul giornale dove cercavano volti nuovi per un film.
Il film era “Fratelli e sorelle”
ed il regista Pupi Avati. Con questo film,
girato in America, Accorsi vince l'Oscar dei
giovani come miglior attore esordiente.
Al ritorno in Italia frequenta la
scuola del Teatro di Bologna dove si diploma nel
1993; nel frattempo gira "Un Posto" e recita
nella Compagnia del Teatro Stabile dell’Arena
del Sole della sua città, prendendo parte a
spettacoli quali “La Maddalena lasciva e
penitente”, “Le donne curiose”, “Sei personaggi
in cerca d’autore” e “Gli innamorati al teatro comico”.
Nel 1994 Stefano Accorsi ottiene grande
popolarità prestando il proprio volto alla
campagna pubblicitaria per Maxibon Motta.
In seguito è la volta del film-tv "Voci notturne" di Fabrizio Laurenti e
Pupi Avati, nel 1995 e, nel 1996, recita
in “La mia generazione” di Wilma Labate, “Vesna
va veloce” di Carlo Mazzacurati ed interpreta Alex,
protagonista di "Jack Frusciante è uscito dal
gruppo", tratto dal romanzo del bolognese Enrico
Brizzi e diretto dall'esordiente regista,
altrettanto bolognese, Enza Negroni.
Nel '96 torna a teatro recitando in diversi spettacoli, tra cui
"Le donne curiose", "Ista Laus pro nativitate et
passione domini", "Fagiolino e Biavati caduti
dalle nuvole" e "Naja", quest'ultimo, diretto da
Angelo Longoni ed interpretato anche da Enrico
Lo Verso, verrà poi tradotto sul grande schermo (1997).
Nel 1997 segue un Seminario Intensivo di Movimento Scenico e di Introduzione
alla Bio meccanica Teatrale, con uno studio di Drammaturgia.
Nell'estate dello stesso anno
viene richiamato da Luchetti per fare da
protagonista nel suo nuovo film "I piccoli
maestri". incentrato sulla lotta partigiana,
tratto dal romanzo di Luigi Meneghello.
Accorsi appare nel tv-movie “Più leggero non basta” di
Elisabetta Lodoli e nel film che lo impone
all’attenzione generale “Radiofreccia” film di
esordio dietro la macchina da presa del
cantautore Luciano Ligabue che gli vale il David di Donatello per l’attore
protagonista.
In seguito, Accorsi vince la Grolla d'oro come protagonista nel film
"Bandito-Gentiluomo" e prosegue la sua carriera,
ormai senza intoppi, interpretando i personaggi
più diversi, avvocato, anarchico, giocatore,
omosessuale, neolaureato in “Ormai è fatta”
(1999) di Enzo Monteleone “Come quando fuori
piove” di Mario Monicelli (2000), “L’ultimo
bacio” (2001) di Gabriele Muccino con il quale
vince il suo secondo David di Donatello, “Le
fate ignoranti” (2001) di Ferzan Ozpetek che
ottiene il Nastro D'Argento della stampa,
rivelando la sua grande versatilità.
Con "La stanza del figlio" di Nanni Moretti, "Tabloid TV", “Santa Maradona”
(2001) di Marco Ponti, Stefano Accorsi riscuote
altri consensi e si conferma attore capace ed impegnato.
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Nel 2002 vince la coppa Volpi, a
Venezia, impersonando il poeta
Dino Campana in “Un viaggio chiamato amore” di
Michele Placido a fianco degli insuperabili Laura Morante e Alessandro Haber.
Per premio Accorsi si regala un anno di "vacanza" che trascorre in
Francia per imparare la lingua.
In seguito lo si è visto nel discusso “Ovunque sei” (2004) di
Michele Placido e ne “L’amore ritrovato” di
Carlo Mazzacurati, trasposizione alquanto
manierata del romanzo “Una relazione” di
Carlo Cassola e, nel 2005, Accorsi si è
impegnato per la regia di Stefano Mordini in
"Provincia Meccanica" ed in "Romanzo Criminale"
a fianco di
Riccardo Scamarcio ancora di
Michele Placido.