Jack Nicholson biografia
Storia di Jack Nicholson
John Joseph Nicholson, sceneggiatore e regista americano e attore più
premiato d'America è nato a Neptune City nel New Jersey, il 22 aprile 1937; sua madre, olandese, ha un salone di bellezza e suo padre, di
origine irlandese, non ha un lavoro fisso.
Cresciuto dalla nonna, dalla madre e da due sorelle maggiori, sin da ragazzino mostra la sua personalità spavalda, temprata da tanta
diplomazia: a scuola, è il primo a difendere le compagne vittime del bullismo ed casa gli basta un sorriso per estorcere alla madre
qualche dollaro per andare al cinema.
Debutta come attore di commedia ai tempi della scuola e grazie all'innato talento comico, viene eletto "miglior attore del liceo".
A 17 anni si trasferisce a Los Angeles per frequentare il corso di arte drammatica del'attore caratterista Jeff Corey.
Agli inizi si mantiene lavorando nel reparto cartoon della MGM e, dopo una serie di apparizioni televisive, Roger Corman, grande mecenate
e talent - scout, lo scova e gli affida il ruolo di protagonista in "Cry, baby Killer" (siamo nel 1958 e Nicholson ha solo 21 anni).
Nicholson all'inizio della carriera nel cinema interpreta ruoli di ogni genere, con particolare predilezione per quelli inquietanti come
in "La piccola bottega degli orrori", "I maghi del terrore" e "La vergine di cera" ed altri B-movies di genere horror.
In quegli anni sposa Sandra Knight, dalla coppia nasce la piccola Jennifer, ma il matrimonio dura solo cinque anni, dal 1962 al 1967 a
causa della dipendenza da LSD da parte di Nicholson; in seguito Jack Nicholson non si sposò più, anche se ebbe una relazione durata
13 anni con Anjelica Huston, due figli con Rebecca Broussard e gli sono attribuiti altri figli avuti da altre bellissime donne.
Dopo aver scritto qualche sceneggiatura, nel 1966 recita nei due western prodotti da Monte Hellerman, un suo ricco stravagante amico.
Le pellicole non hanno successo, ma le sue interpretazioni riscuotono approvazioni e si crea un piccolo pubblico di estimatori.
Dopo aver scritto, prodotto e recitato "Head" di Bob Rafelson, nel 1969 arriva i primo vero successo con "Easy Rider-Libertà e paura", ruolo per il quale Jack Nicholson ha la sua prima nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista ed i primi successi di
incasso.
Incominciano ad arrivare gli Academy, stavolta in qualità di Best Actor in a Leading Role nelle vesti del pianista vagabondo in "Cinque
pezzi facili", il sergente della Marina ne "L'ultima corvée", nonché il detective Gittes nello stupefacente noir firmato Roman Polanski, "Chinatown".
Dopo aver avuto un figlio, Caleb, dalla collega Susan Anspach, Nicholson perde la testa per la bruna Anjelica Huston.
Un reporter del Time fa insinuazioni sulla sua famiglia di origine che inducono l'attore ad indagare.
Nicholson scopre così a shoccante realtà Ethel May, quella che credeva sua madre era la nonna, mentre lla sorella maggiore June non era
sua sorella ma la sua mamma che lo aveva concepito, illegittimamente, all'età di sedici anni con un immigrato italiano di nome Donald Furcillo.
Agghiacciato da tale scoperta, Nicholson proietta questo turbamento in una prova di eccezionale intensità
emotiva: quella dell'internato schizoide nello splendido dramma psichiatrico diretto da Milos Forman, "Qualcuno volò sul nido del cuculo",
che gli conquista l'Oscar .
Attore con una forte personalità, Jack Nicholson ama l'eccesso, l'istrionismo ed i toni interpretativi forti e ben gli si attaglia il
ruolo del pazzo omicida di Stephen King in "Shining", diretto dal grande Stanley Kubrick.
Il pubblico ha applaudito Jack Nicholson, sempre in veste di protagonista, in "Il postino suona sempre due volte", "Professione
reporter", "Voglia di Tenerezza", del 1983, che gli fa conquistare il secondo Oscar, "L'Onore dei Prizzi", "Le Stresghe di Eastwick" con Cher e Susan Sarando, "Batman" con le bellissime Kim Basinger e Michael Keaton, "Heartburn -Affari di cuore" con Meryl Streep, "Hoffa-Santo o Mafioso","Chinatown", "Mars Attacks!", "Codice d'onore" a fianco di
Tom Cruise e
Demi Moore.
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Tra i successi degli anni '90, sono sa ricordare "Wolf- La belva è fuori", a fianco di
Michelle Pfeiffer, "Blood and Wine" con Michael Caine.
La critica definisce l'arte interpretativa di Nicholson come quella lacerante dell'America post sessantottina: in bilico tra il rifiuto
delle convenzioni ed un'eterna nostalgia.
Nel 1997 Nicholson ha vinto il suo terzo Oscar con "Qualcosa è cambiato" interpretato a fianco di un ottimo
Cuba Gooding Jr, poi è stato protagonista de "La Promessa" e "A proposito di
Schmidt" che ottiene uno straordinario successo al Festival di Cannes e l'ennesima nomination all'Oscar.
Negli ultimi anni Nicholson ha lavorato sul set di "Tutto può succedere" con Diane Keaton e Amanda Peet, in "Terapia d'urto", nel
gangster-movie "The Departed" diretto da Martin Scorsese "Non è mai troppo tard" di Rob Reiner.