Giovanna Mezzogiorno biografia
Storia di Giovanna Mezzogiorno
Figlia di attori,
Giovanna Mezzogiorno nasce il 9 novembre 1974 a Roma e,
sognando di diventare una ballerina, studia danza fino a tredici anni.
Superata la maggiore età, parte per Parigi dove studia recitazione e
lavora per due anni al Centre International de Créations Théà¢trales
di Peter Brook, che nel 1989 aveva diretto suo padre
nell’emozionante “Il Mahabharata”.
Poco più che ventenne, esordisce in teatro nei panni di Ofelia in
un’edizione sperimentale di “Amleto”, firmata dallo stesso Brook per
poi recitare in "Qui est là", ottimo e lusinghiero inizio che l'anno dopo la premia con il Coppola-Prati.
In cinema, debutta nel 1997 con “Il viaggio della sposa” di Sergio
Rubini, proseguendo con “Del perduto amore” (1998) di
Michele Placido,
con il quale vince un meritato Nastro d’Argento.
Giovanna Mezzogiorno raccoglie giudizi entusiastici, suggellati con
la Targa d'Argento "Nuovi talenti del cinema italiano" le Grolle
d'oro, il Globo d'oro della stampa estera e con il Premio Flaiano
come migliore interprete femminile; premi che confermano una
sensibile capacità si calarsi in ruoli tanto diversi.
Dopo la superba interpretazione di una ragazza handicappata nel film
per la TV “Più leggero non basta” (1998) di Elisabetta Lodoli,
Giovanna lavora in un paio di film che pur essendo buoni, non sono
eccelsi: la bizzarra commedia “Asini” di
Claudio Bisio e “Un uomo perbene” di Maurizio Zaccaro.
Nel 2000 in “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino, con
Stefania
Sandrelli ed il compagno di vita e lavoro
Stefano Accorsi, interpreta una nevrotica trentenne, in pieni
crisi esistenziale, tra un neomarito che la tradisce e una
gravidanza tanto desiderata quanto complicata.
Nel 2003, finalmente, il meritato strepitoso successo nel commovente
"
La finestra di fronte" (diretta dal sensibile Ferzan Ozpetek), in
cui l'attrice, al fianco del protagonista maschile
Raoul Bova, ricopre il ruolo di una donna
emancipata, profonda e dall'accesa intelligenza (cioè sé stessa).
Diretta dal bravo Ferdinando Vicentini Orgnani raccoglie il plauso
del pubblico e della critica con il drammatico “Ilaria Alpi - Il più crudele dei giorni” (2003).
Da ricordare le sue interpretazioni in “L’amore ritorna” (2004) di
Sergio Rubini
con la brava
Margherita Buy e
Michele Placido, “La bestia nel cuore” (2005) di Cristina Comencini
con
Stefania Rocca,
"Ad Project" (2005) di Eros Puglielli, "Lezioni di volo" (2006) di
Francesca Archibugi e "
L'amore ai tempi del colera" (2007).
Instancabile, Giovanna Mezzogiorno, si sposta fra Francia, Italia e
l'America, partecipa ad un film dopo l'altro ed ormai le sue
performance non scendono sotto l"ottimo", confermando l'idea che il
suo nome in cartellone sia già una garanzia di successo.
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Il ritorno in Italia è segnato dal noir "Notturno Bus" (2007) di Davide Marengo con Valerio Mastandrea.
Nel 2008 Giovanna Mezzogiorno è protagonista
nell'instabile storia d'amore "L'amore non basta" con
Alessandro Haber e
nel
il film storico "Vincere" di Marco Bellocchio nel quale
l'attrice interpreta il ruolo tragico di Ida Dalser, la donna
che diede un figlio a Mussolini e che ebbe un cupo destino.
In quest'ultimo ruolo vince il Nastri d'Argento 2009, come
miglior attrice.
Ancora nel 2008 lavora con il regista tedesco Wim Wenders con il
drammatico "Palermo Shooting" che la vede protagonista, con
Dennis Hopper e Milla Jovovich, di un ritratto autentico e suggestivo della città siciliana.