Francesco Nuti biografia
Storia di Francesco Nuti
Francesco Nuti, attore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico italiano, nasce a Prato il 17 maggio 1955.
Si esibisce da giovanissimo, ancora studente, come attore cabarettista, con monologhi che scrive da solo, continuando
anche dopo essere stato assunto come operaio in un'industria tessile della sua città.
Verso la fine degli anni Settanta entra a far parte del gruppo cabarettistico dei
Giancattivi,
già formato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci; con il trio partecipa a trasmissioni televisive di successo come
Black Out e
Non Stop.
Nel 1981 sempre con i Giancattivi, Francesco Nuti esordisce nel cinema con il film
Ad ovest di Paperino che per la regia di Benvenuti,
ripropone parte del repertorio del gruppo, un delicato manifesto della sua generazione.
La pellicola serve a Nuti per innamorarsi del cinema, per questo lascia il gruppo, che continua la sua attività in TV e,
diretto da Maurizio Ponzi, scrive la scenografia ed è protagonista in
Madonna che silenzio c'è stasera (1982),
Io, Chiara e
lo Scuro (1983) e
Son contento (1983).
I tre film che raccontano i giovani, i sogni, i desideri e qualche volta gli amori della provincia pigramente metafisica e sonnolente,
gli danno una certa notorietà, in particolare per il ruolo del giocatore di biliardo in
Io, Chiara e lo Scuro
con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista.
Il personaggio Francesco Nuti è già, nel cinema italiano, un elemento a se, con un suo personale tipo di umorismo,
con storie legate poeticamente a delicati sentimenti che sottolineano i rapporti tra uomo e donna, e che accompagnano
sempre il tema della solitudine che è l'argomento portante di tutti i suoi film.
Così Francesco Nuti, dopo aver realizzato una miniserie TV
Sogni e bisogni (1984)
per la regia di Sergio Citti, prosegue con un ritmo di un film all'anno, circa, ed è la volta di
Tutta colpa del Paradiso (1985),
Stregati (1986) e
Caruso Pascoski di padre polacco (1988), dei quali scrive il copione, fa lo scenografo,
il regista e l'attore protagonista a
fianco di vere primedonne come
Ornella Muti e
Clarissa Burt.
Nella vita impegnatissima dell'artista entra anche la musica: nel 1988 partecipa al
Festival di Sanremo
con la canzone
Sarà per te, incisa in seguito anche da Mina.
L'inizio degli anni Novanta vedono Francesco Nuti alle prese con i suoi film sempre originali e sorprendenti;
è la volta di
Willy Signori e vengo da lontano (1990) e
Donne con le gonne (1991)
che pur ricevendo una buona accoglienza dal pubblico non raggiungono il successo dei suoi primi film.
Nel 1994 dirige ed interpreta l'ambizioso
Occhio Pinocchio girato fra la Luisiana, il Texas e l'Italia,
che stranamente non incontra i favori del pubblico,
Nuti, deluso, torna a fare film che riprendono i personaggi che hanno decretato il suo successo, torna al tavolo
da bigliardo con
Il signor Quindicipalle (1998) a fianco della brava
Sabrina Ferilli
,seguito da
Io amo Andrea (2000) per il quale è anche co-produttore, come per
Caruso, zero in condotta (2001) che ottengono tiepidi consensi ai botteghini
e che non lo ripagano degli investimenti fatti.
Il declino commerciale diventa presto anche declino personale: negli anni successivi, Nuti ha dovuto combattere contro l'alcolismo,
con un primo ricovero nel 2003 a cui seguirono depressione, cure ed persino un tentativo di suicidio.
Finalmente nel 2006 sembra che Francesco Nuti sia tornato in forma e si prepara a tornare sul set per girare il film da tempo annunciato,
Olga e i fratellastri Billi, con
Sabrina Ferilli e
Isabella Ferrari,
ma una tragedia lo aspetta al varco: per un incidente domestico, in seguito ad un trauma cranico entra in coma, in parte farmacologico dal quale esce
tre mesi dopo totalmente debilitato: costretto su una sedia a rotelle e muto.
Gli saranno necessari più di tre anni di cure e fatica per riprendere a parlare ed a camminare.
Nel frattempo il mondo del cinema, e soprattutto il suo pubblico, non lo hanno dimenticato;
suo fratello Giovanni è diventato la sua voce, nel maggio del 2009 Matteo Norcini, con la collaborazione di Stefano Bucci,
scrive un saggio intitolato "
Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento"
e un mese dopo la Cineteca Nazionale gli dedica una retrospettiva alla Sala Trevi di Roma.
Mentre Francesco combatte ancora contro la diagnosi infausta dei medici che escludono che torni a parlare,
al Festival Internazionale del Film di Roma 2010 viene presentato un documentario a lui dedicato dal titolo
Francesco Nuti... e vengo da lontano.
Il 18 novembre 2010 un coraggioso, ma sofferente Nuti riappare in pubblico al cinema Eden di Prato per presentare il suo CD
Le note di Cecco, realizzato con il fratello Giovanni e con Marco Baracchino.
Una decina di giorni, dopo quattro anni di assenza, torna in TV ospite della trasmissione
di Rai 2 "I fatti vostri", dove appare ancora fortemente provato dalla conseguenze dell'incidente,
incapace di parlare e con gravi problemi di mobilità anche se in una lettera afferma, indomabile, di voler tornare a fare cinema e di avere pronte due sceneggiature.
Purtroppo, dopo il lungo e faticoso periodo di ripresa, a causa di un'altra terribile caduta, il 21 settembre del 2016 venne portato d'urgenza al Cto di Firenze.
Da anni è ricoverato in una clinica specializzata di Roma.
Francesco Nuti ci lascia il 12 giugno 2023, lo stesso giorno della morte di Silvio Berlusconi.