Diego Abatantuono biografia
Storia di Diego Abatantuono
Diego Abatantuono nasce a Milano il 20
maggio 1955, nel quartiere popolare del Gianbellino (periferia sud-ovest) da Matteo,
calzolaio di origine pugliese (Vieste) e Rosa,
milanese, addetta al guardaroba al Derby (prima
circolo jazz, poi teatrino di cabaret) di proprietà degli zii.
La sua storia è proprio legata a questo locale
perché fin da piccolo ha l'opportunità di
frequentarlo e ben presto, a causa anche di una
non perfetta affinità con la scuola, lo zio gli
trova un lavoro come addetto alle luci e
direttore di scena: così, da assiduo spettatore
Diego diviene un membro del club a tutti gli
effetti ed entra in contatto con cabarettisti
come Boldi, Teocoli, Funari e Jannacci.
Nel 197 2Diego Abatantuono lascia il locale per divergenze di opinioni con lo zio e continua il suo lavoro con i "Gatti di Vicolo Miracoli" con cui approda al
cinema (Arrivano i gatti, 1980).
Nel 1975, torna al Derby come direttore artistico, ma si trova ad esibirsi sul palco con il suo primo ruolo di "terruncello".
Il successo non tarda ad arrivare: dopo "La tappezzeria", spettacolo con
Boldi, Mauro Di Francesco, Faletti e Porcaro,
ripreso in tv nel programma "Saltimbanchi si
muore", Arbore lo inserisce nel cast de "Il Papocchio".
Trasferitosi a Roma, Diego Abatantuono, organizza lo
spettacolo "Cane di Puglia" e viene notato da
diversi produttori e registi trash italiani (tra cui Carlo Vanzina).
Con "Fico d'India" (1980) e soprattutto "I
fichissimi "(1981), suo primo film da
protagonista, s'impone come personaggio di larga
presa popolare: quel trapiantato pugliese, torvo
e dirompente, dalla parlata imbastardita, duro,
ma in fondo pulito, diventa un fenomeno di costume.
Abatantuono si dedica anche al teatro: apprezzata soprattutto l'interpretazione nel
"Don Giovanni" di Molière (regia di Franco Morini, 1984).
Nel 1986 Diego Abatantuono torna al cinema, diretto da Pupi Avati
in "Regalo di Natale" a fianco di Carlo delle Piane ed
Alessandro Haber.
E' un felice secondo esordio che consente
all'attore di misurarsi, d'ora in avanti, con
soggetti più impegnativi e autori più esigenti.
Diego Abatantuono fonda con Salvatores, la Colorado Records che produce i film in cui esprime il meglio di sé
stesso: "Marrakech express", "Turné",
"Mediterraneo" (che nel 1992 vince l'Oscar come
miglior film straniero), "Puerto Escondido",
"Nirvana" ed altri film di successo come "Nel continente nero" (1992, di Marco Risi), "Per amore, solo per
amore" a fianco di
Stefania Sandrelli e
Penelope Cruz, "Il barbiere di Rio" (1996),
"Matrimoni" con
Stefania Sandrelli e
Cecilia Dazzi.
Nel 1993 lavora a fianco di
Margherita Buy, Silvio Orlando ed Angela
Finocchiaro nella commedia divertente "Arriva la bufera".
Gli anni del nuovo millennio non lasciano
Diego Abatantuono un attimo di tregua, pressato dai registi che lo vogliono principale interprete dei loro film, il
suo pubblico lo applaudirà in "Amnesia", "Io non ho paura", "Camera da letto", "Il testimone dello
sposo", "Metronotte", "La rivincita di Natale".
Con "Eccezzziunale... veramente - Capitolo secondo... me" nel 2006, Diego Abatantuono che riprende il suo vecchio
personaggio Donato, ex capo tifoso milanista.
Diego è attivo anche in televisione: oltre che in qualità di conduttore
(Italia Mia), figura nel cast dello sceneggiato
"Il segreto del Sahara" di Alberto Negrin (1987)
e nei panni del commissario Corso nella serie
"Notte di luna" di Alberto Sironi.
Nel 2004 conduce e lancia, insieme al caro amico Ugo Conti, su Italia 1 il programma di cabaret "Colorado Café Live".