Biografia e vita di Thorvaldsen Berthel (Danimarca 1770-1844)
Thorvaldsen Berthel il cui nome completo è
Karl Albert Bertel Thorvaldsen, scultore di fama internazionale, nacque a Copenaghen nel 1770 in una famiglia proveniente dall'Islanda di umili origini.
Thorvaldsen padre che faceva intagli decorativi per grandi navi, fu il suo primo maestro, instillandogli la passione per la scultura, senza però una cultura scolastica di base, tanto che non è mai diventato bravo a scrivere e non ha mai acquisito gran parte della conoscenza che allora ci si aspettava da un artista.
Dopo aver imparato da bambino l'arte di intagliare il legno, è stato accettato al Royal Academy of Arts quando aveva solo undici anni, prima come disegnatore e dal 1786 fu ammesso ai corsi di modellazione.
Si racconta che di notte aiutasse il padre nel suo lavoro dato che l'uomo era diventato un bevitore e rischiasse di perdere il lavoro.
Tra i suoi professori vi furono
Nicolai Abildgaard e Johannes Wiedewelt, entrambi che lo influenzarono con la loro predilezione per lo
stile Neoclassico.
All'Accademia raggiunse livelli molto elevati di bravura, meritando elogi e premi, ottenendo anche uno stipendio reale, per completare i suoi studi a Roma.
Berthel Thorvaldsen arrivò con la nave Teti a Palermo nel gennaio del 1797, ed intraprese il viaggio verso la sua meta fermandosi un mese a Napoli per organizzare degnamente il suo arrivo a Roma dove arrivò l'8 marzo 1797 che l'artista festeggiò per tutta la vita come giorno della sua nascita.
A Roma Thorvaldsen abitò in Via Sistina davanti alla Piazza di Spagna ed aveva la sua grande bottega nelle scuderie del Palazzo Barberini.
Il conterraneo archeologo e numismatico Georg Zoega, che viveva a Roma, lo prese sotto la sua protezione, aiutandolo a crearsi rapidamente un nome come scultore.
Il suo primo successo fu il modello per una statua di Giasone, molto lodato da
Antonio Canova che allora era lo scultore più importante della città.
Thorvaldsen divenne presto un artista molto impegnato tanto che per finire il suo Giasone ci mise 25 anni.
Nel 1803, iniziò a lavorare sul rilievo
Achille e Briseide, l'anno dopo finì la
Danza delle Muse a Helicon e una statua del gruppo di
Amore e Psiche,
Apollo,
Bacco e
Ganimede.
Per l'aumento del lavoro nel 1805 fu obbligato a allargare la sua bottega e ad assumere alcuni assistenti i quali eseguivano la maggior parte del taglio del marmo, mentre il maestro si limitato a farne bozzetti e a dare gli ultimi ritocchi.
Una delle poche opere in marmo, scolpito esclusivamente a mano proprio Thorvaldsen, è una statua di Adone terminata nel 1832,che, fra l'altro, è una delle opere che è più vicina agli ideali artistici degli antichi greci.
Lo stile dello scultore, legato al Neoclassicismo con evidenti sfumature eroiche, aveva origine dalla mitologia greca e piacque a molti nobili italiani e Europei che gli commissionarono moltissime opere.
Nel 1819 l'artista aveva visitato il suo paese natale dove fu incaricato della realizzazione della serie di colossali statue di Cristo e dei dodici apostoli per la ricostruzione della Vor Frue Kirke dopo che un bombardamento inglese su Copenaghen, l'avevano distrutta.
Al suo ritorno in Danimarca nel 1838, Berthel Thorvaldsen era un uomo famoso e venne ricevuto come un eroe nazionale: portava con se il grande Cristo e gli Apostoli commissionatigli quasi vent'anni prima.
Berthel Thorvaldsen morì improvvisamente di aneurisma la sera del 24 marzo 1844, mentre era a Teatro lasciando tutta la sua collezione di opere d'arte e dei modelli per tutte le sue sculture e gran parte della sua fortuna per la costruzione e la dotazione di un museo di Copenhagen.
Tra le sue opere più famose sono da ricordare le statue di Niccolò Copernico e Jozef Poniatowski, ora a Varsavia , la statua di Massimiliano I di Monaco e la sepoltura di Papa Pio VII , l'unica opera realizzata da un non-italiano nella Basilica di San Pietro.
Thorvaldsen venne sepolto, com'era suo desiderio, nel cortile del suo museo, sotto un letto di rose.