Rosa Salvator Paesaggio pomeridiano

Biografia e vita di Salvator Rosa (Italia, 1615-1673)

Autoritratto di Salvator Rosa

Salvator Rosa, pittore, incisore e poeta italiano di epoca Barocca, nasce a Napoli nel quartiere Arenella il 20 giugno (per alcuni fra il 21-22 luglio) del 1615.

Destinato alla carriera ecclesiastica o, in alternativa, alla carriera di avvocato che era la professione del padre, presto rivela un carattere ribelle insofferente della vita religiosa.

Con l'aiuto di uno zio materno, che favorisce il suo evidente interessamento per l’arte, impara le prime rudimentali nozioni di pittura e poi incomincia a fare pratica inella bottega di un buon pittore.

Salvatore incomincia a frequentare la botteghe di Aniello Falcone, i cui soggetti preferiti erano le battaglie e qualche immagine religiosa e che influenzò le sue prime opere.

A 17 anni, pur essendo ancora apprendista, gli era già riconosciuto un notevole talento e personaggi influenti del mondo artistico, quando il padre morì, gli consigliarono di trasferirsi a Roma per concludere il suo apprendistato ed iniziare una carriera indipendente.

Durante gli anni 1634-35 il giovane pittore è a Roma dove si interessa alla Scuola dei Bamboccianti, pittori seguaci di Pieter van Laer detto il Bamboccio per il suo aspetto fanciullesco, che avevano un atteggiamento innovativo nei confronti della natura in opposizione al pesante ed accademico Barocco romano.

Distratto dalla pittura perché coinvolto nella creazione della coreografia di alcuni spettacoli carnevaleschi, in collaborazione con Claude Lorrain e Pietro Testa, ben presto rinnegherà quel linguaggio pittorico della Scuola dei Bamboccianti, per entrare nella bottega del pittore Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto fedele continuatore del luminismo caravaggesco, creatore di una pittura drammatica e tenebrosa, ricca di vistosi effetti di chiaroscuro.

Dipinto di Salvator Rosa

Nel 1638, il cardinale Francesco Maria Brancaccio, da poco nominato vescovo di Viterbo, lo porta con sé in quella cittadina per la realizzazione della sua prima opera sacra nella chiesa Santa Maria della Morte.

Qui Salvatore realizza "l’Incredulità di Tommaso" per l’altare della Chiesa e conosce il poeta Abati, con il quale stringe amicizia e che lo incoraggia a coltivare le sue nascoste attitudini poetiche.

Nel 1639 ritorna a Firenze dove rimarrà fino al 1647 su invito del Cardinale Giancarlo de’ Medici, dove, insieme a pittori, letterati e poeti, promuove l’”Accademia dei Percossi”, influenzando con il suo linguaggio pittorico molti pittori della zona.

All'Accademia partecipa anche Lorenzo Lippi, come lui poeta-pittore che lo incoraggia a scrivere il poema “Il Malmantile Riacquistato”.

Nel 1641 Salvator Rosa è ospite per due anni alla Villa Barbaiano di Volterra presso gli amici Ugo e Giulio Maffei; nelle escursioni sulle alture solitarie nei dintorni, realizza molti bozzetti e disegni a carboncino, privilegiando un’arte basata sul brutto o addirittura sull’orrido, disegnando un paesaggio sconvolto con rocce informi, dirupi, rami secchi, alberi contorti che il pittore stesso individua in un “orrida bellezza” che equivale al brutto poetico, all’irregolare, al capriccioso, al fantastico.

E' a Volterra che Rosa scrive le satire: Pittura, Musica e Poesia e realizza il suo Autoritratto, oggi esposto agli Uffizi di Firenze.

Pittura di Salvator Rosa

Ritornato a Napoli, Salvator Rosa, dipinge scene di avvenimenti turbolenti che, in un certo senso anticipano il tema romantico, ma trovandosi in ristrettezze economiche è costretto a venderle a cifre irrisorie, restando all’ombra dei grandi pittori napoletani del suo tempo, Caracciolo, Ribera e Corenzio.

Salvatore Rosa viene soprannominato “Salvator delle battaglie” per le rappresentazioni di grandiose e sceniche battaglie come "Battaglia eroica" oggi al Museo del Louvre di Parigi, allegorici come "La Fortuna" esposta al Paul Getty Museum di Los Angeles ed altre dal tono esoterico come "Streghe e Incantesimi" o dal gusto classico come "La morte di Socrate".

Salvator Rosa muore a Roma il 15 dicembre del 1673 e viene sepolto in Santa Maria degli Angeli lasciando in eredità ai posteri l'esempio di un artista completo, con un personale ed eclettico senso pittorico, che sapeva esprimersi anche attraverso la musica, la recitazione e la poesia.



Galleria opere d'arte di Rosa Salvator

Rosa Salvator Paesaggio pomeridiano
Paesaggio pomeridiano



Rosa Salvator Frate tentato dai demoni
Frate tentato dai demoni



Rosa Salvator Ritratto di uomo
Ritratto di uomo



Rosa Salvator Diogene getta via la sua tazza
Diogene getta via la sua tazza


(F1)

Rosa Salvator Democrito in meditazione
Democrito in meditazione

Rosa Salvator Ritratto di Lucrezia, moglie dell'artista
Ritratto di Lucrezia, moglie dell'artista

Rosa Salvator Odisseo e Nausica
Odisseo e Nausica

Rosa Salvator Autoritratto
Autoritratto


(pubblicita' ibs F2)


Rosa Salvator Paesaggio con fiume e Apollo
Paesaggio con fiume e Apollo

Rosa Salvator Vista del golfo di Salerno
Vista del golfo di Salerno

Rosa Salvator Eremita tentato dai demoni
Eremita tentato dai demoni

Rosa Salvator Paesaggio Boscoso
Paesaggio Boscoso


(F3)

Rosa Salvator Baia con rovine
Baia con rovine

Rosa Salvator L'umana fragilità
L'umana fragilità

Rosa Salvator Ritratto di filosofo
Ritratto di filosofo

Rosa Salvator Il figliol prodigo
Il figliol prodigo

Rosa Salvator Autoritratto
Autoritratto

Rosa Salvator Guerriero
Guerriero

Rosa Salvator Eroica battaglia
Eroica battaglia

Rosa Salvator Pitagora ed il pescatore
Pitagora ed il pescatore

Rosa Salvator L'ombra di Samuele appare a Saul
L'ombra di Samuele appare a Saul

Rosa Salvator La strega
La strega

Rosa Salvator La battaglia del ponte
La battaglia del ponte

Rosa Salvator Le tentazioni di Sant'Antonio
Le tentazioni di Sant'Antonio