Biografia e vita di Pippi Giulio detto Giulio Romano (Italia, 1499-1546)
Giulio Pippi, detto Giulio Romano, architetto e pittore italiano, rappresentante del
Rinascimento e del
Manierismo italiano, nasce a Roma nel 1499 (o nel 1491).
Entrato giovanissimo nella bottega romana di
Raffaello Sanzio, Giulio diventa il principale collaboratori e l'allievo più dotato del Maestro che lo associa nelle sue più grandi opere pittoriche, come gli affreschi della
villa Farnesina, delle
Logge e delle Stanze Vaticane.
Per questa intensa collaborazione non è facile distinguere gli apporti personali di Giulio Romano in tali opere, cosa che è tuttora in discussione fra gli storici d'arte.
Già negli anni romani, il pittore rivela una grande abilità grafica, raccogliendo inoltre, il lascito raffaellesco in campo architettonico completando il cortile del Palazzo Branconio dell'Aquila e progettando personalmente il Palazzo Adimari Salviati (dal 1520), la Villa Lante sul Gianicolo ed il Palazzo Maccarani Stati (1521-1524).
Alla morte di Raffaello, nel 1520, Giulio Pippi eredita, per testamento, la bottega e le commissioni già avviate, così Giulio completa i lavori in corso e realizza, insieme a
Gian Francesco Penni, la Sala di Costantino in Vaticano, qualificandosi come il più brillante erede dello stile raffaellesco.
Agli anni romani risalgono molti quadri fra i quali la "Pala Fugger" a Santa Maria dell'Anima e la "Lapidazione di Santo Stefano".
Con la mediazione di Baldassarre Castiglione, ambasciatore a Roma dei Gonzaga, Giulio si trasferisce nel 1524 presso la corte di Mantova ottenendo il monopolio dei progetti architettonici e decorativi oltre al soprannome di
"Giulio Romano".
A Mantova Giulio Romano realizza il
Palazzo del Te (1525-1535), dirigendone i cicli di affreschi e stucchi; ristruttura e decora l'
appartamento di Troia a Palazzo Ducale, dove progetta anche il
Padiglione della Rustica.
Nominato, nel 1526 prefetto delle fabbriche gonzaghesche e "Superiori delle vie urbane", il pittore trascura i quadri da cavalletto, dedicandosi prevalentemente alla guida di una imponente bottega capace di tradurre rapidamente in stucchi, arazzi e dipinti i suoi disegni.
Fra gli anni trenta e quaranta organizza i lavori nella chiesa di San Benedetto in Polirone, nella ristrutturazione del
Duomo di Mantova, realizzando personalmente ad una serie di disegni per arazzi, dipinti, argenterie, monumenti ed apparati scenici con il fine di trasformare Mantova in una piccola Capitale secondo le ambizioni dei Gonzaga.
Nel 1537 viene iniziato, su suo progetto, il palazzo italiano di Landshut, per Ludovico X di Baviera.
Dopo la morte del duca Federico II (1540), Giulio continua a lavorare per la Corte mantovana agli ordini del Cardinale Ercole Gonzaga, mentre la sua fama si espande al di là delle Alpi, accolto dagli artisti italiani
Francesco Primiticcio e
Sebastiano Serlio che lavorano a
Fontainebleau.
Quando Vasari lo visitò nel 1541, incontrò un uomo ricco e potente, che possedeva un grande Palazzo, personalmente restaurato, nel centro di Mantova, conosciuto come
Casa di Giulio Romano.
La morte, avvenuta l'1 novembre 1546, gli impedì di ritornare a Roma dove gli era stato offerta lo status di Architetto della Fabbrica di San Pietro.
GIULIO ROMANO A MANTOVA
DAL 6 OTTOBRE 2019 AL 6 GENNAIO 2020
AL COMPLESSO MUSEALE PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
LA MOSTRA "CON NUOVA E STRAVAGANTE MANIERA".
Con il sostegno eccezionale del Musée du Louvre di Parigi