Biografia e vita di Marieschi Michele (Italia 1710-1743)
Il pittore ed incisore veneziano
Marieschi Michele Giovanni nasce a Venezia
nel 1710.
Rimasto presto orfano di padre, la prima formazione dell'artista avviene dal
nonno materno Antonio Meneghini, pittore decoratore scenografo teatrale, ma il
suo vero maestro è il bellunese
Gaspare Diziani,
attivo in quel tempo anche come scenografo.
Probabilmente ad inizio carriera Marieschi si dedica proprio alla scenografia.
La sua prima attività registrata risale al 1731 e si tratta della preparazione
per l'impresario Francesco Tasso della scenografia per la celebrazione del
Carnevale Veneziano in piazza.
Influenzato da
Marco Ricci e
Luca Carlevaris, Marieschi inizia poi a
dedicarsi alla realizzazione di capricci e vedute.
I suoi primi capricci, come ad esempio la coppia "Capriccio con rovine classiche"
e "Capriccio romano con arco e Accampamento" della metà del 1730 mostrano grandi
influenze del Ricci, anche se sono meno solenni rispetto alle sue opere.
Gli inconfondibili paesaggi veneziani del Marieschi sono un insieme di elementi
classici e rovine medievali, che generano un insieme romantico e pittoresco.
L'artista inizia a dipingere paesaggi spinto dal successo ottenuto con lo stesso
genere dal
Canaletto.
Nel 1733/35 realizza "S. Maria della Salute", la "Piazzetta dei Leoni" e il "Canal
Grande a Ca 'Pesaro", opere che si distinguono dai lavori di Canaletto per la
loro prospettiva esasperata, per un uso del colore più vivace e per
l'inserimento di figure di piccole dimensioni.
Nel 1735 il suo nome è iscritto alla Fraglia dei pittori veneti.
Tra il 1736 e il 1740 realizza 4 dipinti di cui 2 vedute veneziane per il
Maresciallo Mathias von Schulenburg.
Nel 1737 sposa Angela Fontana, figlia del più importante mercante d'arte della
città.
Nella sua bottega di San Luca Marieschi dipinge un gran numero di vedute di
Venezia e affascinanti paesaggi di fantasia destinati soprattutto ai clienti stranieri.
Negli ultimi anni della
sua vita, l'attività di Michele Marieschi è incentrata principalmente sulle
incisioni che diventano uno strumento per far conoscere le sue abilità di
paesaggista presso i vari collezionisti dell'epoca, così come aveva fatto già
Canaletto.
Nel giugno del 1741 ottiene il permesso di stampare i suoi "Magnificentiores
Selectioresque Urbis Venetiarum Prospectus" ma la precoce morte avvenuta nel
gennaio del 1743 gli permette di finire solo sedici vedute, oltre al
frontespizio e alla dedica e di impostare soltanto quelle relative alla Salute,
alla Chiesa dei Frari, a Ca’ Pesaro e probabilmente al Fondaco dei Tedeschi,
incisioni finite forse da
Francesco Fontebasso.
Marieschi Michele muore a soli trentatré anni a Venezia nel 1743.
La sua attività è rilevata dall' allievo Francesco Albotto, che nel 1744 sposa
anche la vedova.