Biografia e vita di Magnaldo Alastair (Francia)
Lei è un ingegnere chimico-fisico ma, nelle sue “fotografie d’arte”, niente è regolato da leggi scientifiche (i bambini galleggiano su un letto di fiori, le nuvole sono appese a un filo). Perché ha deciso di rappresentare il mondo del sogno e non quello della realtà?
Ho sempre insegnato che la scienza non è la realtà, ma un modo di descriverla. E' come la poesia, che rappresenta quello che la circonda. Ciò che è importante nell’approccio scientifico non è la realtà, ma il continuare a tentare, inventare, creare e dubitare. Questa è la caratteristica che ha in comune con tutte le forme d’arte. Perciò si può dire che c’è sicuramente una dimensione poetica nella scienza. Non ho mai capito perché venga sempre descritta come qualcosa di logico, di rettilineo…
Perché i sogni dei bambini sono così importanti per lei?
C’è una cosa che accomuna ognuno di noi: tutti siamo stati bambini. I sogni dei bambini sono ciò che condividiamo.
In tutte le mie fotografie, che mostrano un mondo differente attraverso gli occhi dei bambini, non puoi fare a meno di guardare la scena e di esserne coinvolto, semplicemente perché tutti ci identifichiamo con quelle immagini.
Com’è il mondo onirico dei bambini rappresentato nelle sue foto d’arte?
Inquietante, sembrando perfettamente vero ma essendo in realtà semplicemente impossibile. C’è una grande ambiguità tra finzione e realtà tanto che non si finisce mai di dubitare quale sia l’una e quale sia l’altra. I temi trattati sono tanti, ma quello
ricorrente è la relazione con il mondo esterno. Dominazione della natura attraverso il pensiero: è l’ultimo passo per l’ecologia?
(Tratto da Amica.it, testo e intervista di Marianna Sax)